Scrutatio

Sabato, 18 maggio 2024 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Apocalisse 16


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 Ed io udii una gran voce dal tempio, che diceva a’ sette angeli; Andate, versate nella terra le coppe dell’ira di Dio.1 E sentii uscire dal santuario una gran voce che diceva ai sette Angeli: Andate e versate sulla terra i sette calici dell'ira di Dio.
2 E il primo andò, e versò la sua coppa in su la terra; e venne un’ulcera maligna, e dolorosa, agli uomini che aveano il marchio della bestia, ed a quelli che adoravano la sua immagine.2 Il primo Angelo andò e versò il suo calice sulla terra, e ne venne un'ulcera crudele e maligna agli uomini che avevan l'impronta della bestia, e a quelli che avevano adorata l'imagine di ossia.
3 Poi, il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; ed esso divenne sangue, come di corpo morto; ed ogni anima vivente morì nel mare.3 Il secondo Angelo versò il suo calice nel mare, che divenne come sangue d'un morto, e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
4 Poi, il terzo angelo versò la sua coppa ne’ fiumi, e nelle fonti dell’acque; e divennero sangue.4 E il terzo Angelo versò il suo calice nei fiumi e nelle fonti d'acqua, e diventarne sangue.
5 Ed io udii l’angelo delle acque, che diceva: Tu sei giusto, o Signore, che sei, e che eri, che sei il Santo, d’aver fatti questi giudicii.5 E sentii l'Angolo delle acque che diceva: Giusto sei, o Signore, che sei e che eri santo, perchè hai così giudicato;
6 Poichè essi hanno sparso il sangue de’ santi, e de’ profeti, tu hai loro altresì dato a bere del sangue; perciocchè ben ne son degni.6 avendo essi sparso il sangue dei Santi e dei profeti, hai dato loro a bere del sangue, e l'han ben meritato!
7 Ed io ne udii un altro, dal lato dell’altare, che diceva: Sì certo, Signore Iddio onnipotente, i tuoi giudicii son veraci, e giusti7 E ne sentii un altro che dall'altare diceva: Davvero, o Signore, Dio Onnipotente, son veri e giusti i tuoi giudizi.
8 Poi, il quarto angelo versò la sua coppa sopra il sole; e gli fu dato d’ardere gli uomini con fuoco.8 E il quarto Angelo versò il suo calice nel sole, e gli fu dato di affligger gli uomini col calore e col fuoco;
9 E gli uomini furono arsi di grande arsura; e bestemmiarono il nome di Dio, che ha la podestà sopra queste piaghe; e non si ravvidero, per dargli gloria.9 e gli uomini, bollendo pel gran calore, bestemmiarono il nome di Dio, che ha potere su queste piaghe, ma non fecero penitenza da dargli gloria.
10 Poi, il quinto angelo versò la sua coppa in sul trono della bestia; e il suo regno divenne tenebroso, e gli uomini si mordevano le lingue per l’affanno;10 E il quinto Angelo versò il calice sul trono della bestia, e il regno della bestia fu immerso nelle tenebre, e gli uomini pel dolore si mordevano la lingua,
11 e bestemmiarono l’Iddio del cielo, per i lor travagli, e per le loro ulcere; e non si ravvidero delle loro opere11 e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei loro dolori ed ulcere; ma non si convertirono dalle loro opere.
12 Poi, il sesto angelo versò la sua coppa in sul gran fiume Eufrate, e l’acqua di esso fu asciutta; acciocchè fosse apparecchiata la via dei re, che vengono dal sol levante.12 E il sesto Angelo versò il calice nel gran fiume Eufrate, e lo fe' seccare, perchè fosse preparata la via ai re dell'Oriente.
13 Ed io vidi uscir della bocca del dragone, e della bocca della bestia, e della bocca del falso profeta, tre spiriti immondi, a guisa di rane;13 Poi vidi uscire dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi simili a delle rane;
14 perciocchè sono spiriti di demoni, i quali fan segni, ed escon fuori ai re di tutto il mondo, per raunarli alla battaglia di quel gran giorno dell’Iddio onnipotente.14 perchè sono spiriti di demoni che, fa­cendo prodigi, se ne vanno ai re di tutta la terra, per adu­narli a battaglia nel gran gior­no di Dio Onnipotente.
15 Ecco, io vengo come un ladrone; beato chi veglia, e guarda i suoi vestimenti, acciocchè non cammini nudo, e non si veggano le sue vergogne.15 Ecco, io vengo come un ladro. Bea­to chi veglia e serba le sue ve­sti, per non andar nudo a far vedere le sue vergogne.
16 Ed essi li raunarono in un luogo, detto in Ebreo Armagheddon16 E li radunerà nel luogo chiamato in ebraico Armagedon.
17 Poi, il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e una gran voce uscì dal tempio del cielo, dal trono, dicendo: È fatto.17 E il settimo Angelo versò il suo calice nell'aria; e dal tempio e dal trono uscì una gran voce che disse: E' fatto.
18 E si fecero folgori, e tuoni, e suoni, e gran tremoto; tale che non ne fu giammai un simile, nè un così grande, da che gli uomini sono stati sopra la terra.18 E ne seguiron folgori e grida e tuoni e gran terremoto, sì rovinoso che da quando l'uomo è sulla terra non vi fu mai un terremoto così grande.
19 E la gran città fu divisa in tre parti, e le città delle genti caddero; Dio si ricordò della gran Babilonia, per darle il calice dell’indegnazione della sua ira.19 E la gran città fu squarciata in tre parti, e le città delle Genti crollarono. E fu ricordata dinanzi a Dio la grande Babilonia, perchè fosse dato a lei il calice del vino della sua ardente indignazione.
20 Ed ogni isola fuggì, e i monti non furon trovati.20 Tutte le isole fuggirono, i monti scomparvero
21 E cadde dal cielo, in su gli uomini, una gragnuola grossa come del peso d’un talento; e gli uomini bestemmiarono Iddio per la piaga della gragnuola; perciocchè la piaga d’essa era grandissima21 e grandine grossa come un talento cadde dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a cagion della piaga della grandine, perchè era oltremodo grande.