SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Lettera ai Filippesi 2


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 Se dunque vi è alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto di carità, se alcuna comunione di Spirito, se alcune viscere e misericordie,1 - Se dunque è possibile qualche consolazione in Cristo, se v'è qualche conforto dell'amore, se v'è qualche comunanza di spirito, se avete viscere di compassione,
2 rendete compiuta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, ed una medesima carità; essendo d’un animo, sentendo una stessa cosa;2 rendete compiuto il mio gaudio della concordia vostra, avendo uno stesso amore, una stessa anima, uno stesso sentire;
3 non facendo nulla per contenzione, o vanagloria; ma per umiltà, ciascun di voi pregiando altrui più che sè stesso.3 nulla si faccia per spirito di rivalità o per vanagloria, ma per umiltà, ritenendo ciascuno gli altri superiori a se stesso;
4 Non riguardate ciascuno al suo proprio, ma ciascuno riguardi eziandio all’altrui.4 non guardi ciascuno solo alle cose proprie ma anche a quelle degli altri.
5 Perciocchè conviene che in voi sia il medesimo sentimento, il quale ancora è stato in Cristo Gesù.5 Abbiate in voi quel sentire che era anche in Gesù Cristo,
6 Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l’essere uguale a Dio.6 il quale, sussistendo in natura di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina,
7 E pure annichilò sè stesso, presa forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini;7 ma svuotò se stesso, assumendo la natura di schiavo, e facendosi simile all'uomo; e in tutto il suo esteriore atteggiamento riconosciuto come un uomo,
8 e trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sè stesso, essendosi fatto ubbidiente infino alla morte, e la morte della croce.8 umiliò se stesso, fattosi obbediente sino alla morte, e alla morte di croce.
9 Per la qual cosa ancora Iddio lo ha sovranamente innalzato, e gli ha donato un nome, che è sopra ogni nome;9 Perciò Iddio lo esaltò, e gli diede il nome che è sopra ogni nome,
10 acciocchè nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature celesti, e terrestri, e sotterranee;10 affinchè nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, e degli esseri celesti e dei terrestri, e di quei sotto terra,
11 e che ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre11 e ogni lingua confessi che Signore è Gesù Cristo nella gloria di Dio Padre.
12 Perciò, cari miei, come sempre mi avete ubbidito, non sol come nella mia presenza, ma ancora molto più al presente nella mia assenza, compiete la vostra salute con timore, e tremore.12 Conseguentemente, o carissimi, come sempre siete stati obbedienti, non solo come se fossi presente, ma tanto più nella mia assenza, col timore e tremore procacciate la vostra salvezza;
13 Poichè Iddio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito13 poichè Dio è che produce in voi e il volere e l'agire con buona volontà.
14 Fate ogni cosa senza mormorii, e quistioni;14 Fate ogni cosa senza mormorazioni e senza dispute,
15 acciocchè siate irreprensibili, e sinceri, figliuoli di Dio senza biasimo, in mezzo della perversa e storta generazione, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, portando innanzi a quella la parola della vita;15 affinchè siate irreprensibili e schietti figli di Dio, senza biasimo in mezzo a una generazione prava e perversa, fra cui voi risplendete come luminari nel mondo,
16 acciocchè io abbia di che gloriarmi nel giorno di Cristo, ch’io non son corso in vano, nè in vano ho faticato.16 conservando la parola della vita, affinchè io possa menar vanto, nel giorno di Cristo, di non aver corso invano e invano faticato.
17 E se pure anche sono, a guisa d’offerta da spandere, sparso sopra l’ostia e il sacrificio della fede vostra, io ne gioisco, e ne congioisco con tutti voi.17 Ma se anche io fossi immolato, godo del sacrifizio e dell'offerta della vostra fede, ne godo e me ne rallegro con tutti voi;
18 Gioitene parimente voi, e congioitene meco.18 godete anche voialtri di questo e rallegratevene con me.
19 OR io spero nel Signore Gesù di mandarvi tosto Timoteo, acciocchè io ancora, avendo saputo lo stato vostro, sia inanimato.19 E io spero nel Signore Gesù di mandarvi questo Timoteo, affinchè anch'io stia di buon animo venendo a notizia delle cose vostre.
20 Perciocchè io non ho alcuno d’animo pari a lui, il quale sinceramente abbia cura de’ fatti vostri.20 Giacchè non ho nessuno che sia così d'accordo con me, e che con sincera affezione s'interessi di voi;
21 Poichè tutti cercano il lor proprio, non ciò che è di Cristo Gesù.21 tutti cercano le cose proprie, non quelle di Cristo Gesù.
22 Ma voi conoscete la prova d’esso; come egli ha servito meco nell’evangelo, nella maniera che un figliuolo serve al padre.22 E voi dovete riconoscere il saggio che Timoteo ha dato di sè, in quanto come figlio rispetto al padre ha servito con me a pro del Vangelo.
23 Io spero adunque mandarlo, subito che avrò veduto come andranno i fatti miei.23 Lui dunque spero di mandarvi non appena avrò visto che piega prendano le cose mie;
24 Or io ho fidanza nel Signore ch’io ancora tosto verrò.24 e confido nel Signore che verrò presto anch'io.
25 Ma ho stimato necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, e compagno d’opera, e di milizia, e vostro apostolo, e ministro de’ miei bisogni.25 Ma intanto ho stimato necessario mandarvi Epafrodito, fratello e cooperatore e commilitone mio, vostro messaggero e ministro delle mie necessità,
26 Perciocchè egli desiderava molto vedervi tutti; ed era angosciato per ciò che avevate udito ch’egli era stato infermo.26 poichè egli aveva gran desiderio di tutti voi, ed era tutto triste perchè voi avevate sentito parlare della sua malattia;
27 Perciocchè certo egli è stato infermo, ben vicin della morte; ma Iddio ha avuta pietà di lui; e non solo di lui, ma di me ancora, acciocchè io non avessi tristizia sopra tristizia.27 difatti si ammalò a morte; ma Dio ebbe compassione di lui; e non solo di lui, ma anche di me, perchè io non avessi dolore sopra dolore.
28 Perciò vie più diligentemente l’ho mandato, acciocchè, veggendolo, voi vi rallegriate di nuovo, e ch’io stesso sia men contristato.28 Perciò mi sono affrettato a inviarlo, perchè, vedendolo, vi rallegriate di nuovo, e anch'io sia meno in pensiero.
29 Accoglietelo adunque nel Signore con ogni allegrezza, ed abbiate tali in istima.29 Accoglietelo dunque nel Signore con tutta gioia, e abbiate in onore siffatti uomini, perchè per l'opera di Cristo s'avvicinò fino alla morte, mettendo al rischio la propria vita, per supplire a quel che non potevate far voi in mio servigio.
30 Perciocchè egli è stato ben presso della morte per l’opera di Cristo, avendo esposta a rischio la propria vita, per supplire alla mancanza del vostro servigio inverso me