Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 5


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 DEL tutto si ode che vi è fra voi fornicazione; e tal fornicazione, che non pur fra i Gentili è nominata, cioè, che alcuno si tien la moglie del padre.1 Si sente dappertutto parlare della fornicazione che è tra di voi, e d'una fornicazione tale che non si trova nemmeno fra i Gentili, fino al punto che uno conviva colla moglie di suo padre.
2 E pure ancora voi siete gonfi, e più tosto non avete fatto cordoglio, acciocchè colui che ha commesso questo fatto fosse tolto del mezzo di voi.2 E voi siete gonfi, invece di piangere, finché non sia tolto di mezzo a voi chi ha commesso tale enortnità!
3 Poichè io, come assente del corpo, ma presente dello spirito, ho già giudicato, come presente, che colui che ha commesso ciò in questa maniera3 io però, assente corporalmente, ma presente in spirito, ho già, come fossi presente, giudicato chi ha attentato tal delitto.
4 voi, e lo spirito mio essendo raunati nel nome del nostro Signor Gesù Cristo, con la podestà del Signor nostro Gesù Cristo;4 Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, quando voi siete adunati, ed io in mezzo a voi collo spirito, per il potere del Signore nostro Gesù,
5 che il tale, dico, sia dato in mano di Satana, alla perdizion della carne, acciocchè lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.5 sia dato quel tale a Satana, perchè ne sia distrutta la carne, e lo spirito sia salvo nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.
6 Il vostro vanto non è buono; non sapete voi che un poco di lievito levita tutta la pasta?6 Vi gloriate senza ragione. E non sapete che un po' di lievito corrompe tutta la pasta?
7 Purgate adunque il vecchio lievito, acciocchè siate nuova pasta, secondo che siete senza lievito; poichè la nostra pasqua, cioè Cristo, è stata immolata per noi.7 Togliete via il vecchio fermento, affinchè siate una nuova pasta, come siete, senza lievito; poiché la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata già immolata.
8 Perciò facciam la festa, non con vecchio lievito, nè con lievito di malvagità, e di nequizia, ma con azzimi di sincerità, e di verità8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, nè col lievito della malizia e della malvagità, ma cogli azzimi della purità e della verità.
9 Io vi ho scritto in quell’epistola che voi non vi mescoliate co’ fornicatori;9 V'ho scritto nella mia lettera di non aver relazione coi fornicatori.
10 non però del tutto co’ fornicatori di questo secolo, o con gli avari, o co’ rapaci, o con gl’idolatri; perciocchè altrimenti vi converrebbe uscire del mondo.10 Certamente, non coi fornicatori di questo mondo, o cogli avari, o coi ladri, o cogli idolatri, altrimenti dovreste uscire dal mondo;
11 Ma ora, ecco coloro co’ quali vi ho scritto che non vi mescoliate, cioè, che se alcuno, che si nomina fratello, è o fornicatore, o avaro, o idolatra, o ubbriaco, o maldicente, o rapace, non pur mangiate con un tale.11 ma v'ho scritto di non aver relazione con uno che si chiama fratello ed è fornicatore, avaro, idolatra, maldicente, ubriacone, ladro: con siffatto non dovete neppure mangiare.
12 Perciocchè che ho io da far di giudicar que’ di fuori? non giudicate voi que’ di dentro?12 Sta forse a me giudicare quei di fuori? Non tocca forse a voi giudicare quei di dentro?
13 Or Iddio giudica que’ di fuori; ma togliete il malvagio d’infra voi stessi13 Quei di fuori li giudicherà Dio; ma voi togliete dal vostro seno il malvagio.