Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Marco 4


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 POI prese di nuovo ad insegnare, presso al mare; ed una gran moltitudine si raunò presso a lui, talchè egli, montato nella navicella, sedeva in essa sul mare; e tutta la moltitudine era in terra, presso del mare.1 E ancora incominciò a insegnare, essendo appresso il mare; e a lui raunossi molta turba, per modo che fu bisogno salisse nella navicella (e sedendo insegnasse) stando sul mare; ed eravi tutta la turba appresso il mare sopra la terra.
2 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nella sua dottrina:2 E insegnavali molte cose in parabole, e dicevali nella sua dottrina:
3 Udite: Ecco, un seminatore uscì a seminare.3 Udite; fu uno che uscitte fuori per seminare.
4 Ed avvenne che mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e gli uccelli del cielo vennero, e la mangiarono.4 E mentre ch' egli seminava, uno cascò appresso la via; e vennero li uccelli dal cielo, e manducorono quello.
5 Ed un’altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra; e subito nacque, perciocchè non avea terreno profondo;5 L'altro cascò sopra la (via) petrosa, dove non ebbe molta terra; e incontinente egli nacque, però che non vi era altezza della terra.
6 ma quando il sole fu levato, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.6 E quando si levò il sole, la bruciò; e seccò quello che non avea radice.
7 Ed un’altra cadde fra le spine, e le spine crebbero, e l’affogarono, e non fece frutto.7 L'altro cascò nelle spine; e ascendettero le spine, e soffocorono quello, ed egli non dètte frutto.
8 Ed un’altra cadde in buona terra, e portò frutto, il quale montò, e crebbe; e portò l’uno trenta, l’altro sessanta e l’altro cento.8 L'altro cascò nella buona terra, e dava il frutto ascendente e crescente; uno rendeva trenta, e uno sessaata, e uno cento.
9 Poi egli disse: Chi ha orecchie da udire, oda.9 Ed egli diceva; chi ha orecchie da udire, oda.
10 Ora, quando egli fu in disparte coloro che lo seguitavano, co’ dodici, lo domandarono della parabola.10 Ed essendo (la parabola) singolare, li dodici ch' erano con lui lo domandarono quel che voleva significare la parabola.
11 Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il misterio del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole.11 Ed egli li disse: a voi è dato a conoscere il secreto del regno di Dio; ma a quelli, che sono di fuori, sono fatte tutte le cose in parabole,
12 Acciocchè riguardino bene, ma non veggano; e odano bene, ma non intendano; che talora non si convertano, ed i peccati non sien loro rimessi.12 acciò che li vedenti [vedano e] non vedano, e li udenti (non) odano e non intendano; anche alcuna volta si convertano, e sianli perdonati li peccati.
13 Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? e come intenderete tutte le altre parabole?13 E disse a quelli: voi non sapete questa parabola? e a qual modo intenderete tutte le parabole?
14 Il seminatore è colui che semina la parola.14 Quel che semina, egli è colui che semina il verbo.
15 Or questi son coloro che ricevono la semenza lungo la strada, cioè, coloro ne’ quali la parola è seminata, e dopo che l’hanno udita, subito viene Satana, e toglie via la parola seminata ne’ loro cuori.15 Ma quel ch' è seminato appresso la via sono quelli, che quando avranno udita la parola, incontanente viene satana, e leva da' loro cuori quel ch' è stato seminato in essi.
16 E simigliantemente questi son coloro che ricevono la semenza in luoghi pietrosi, cioè, coloro i quali, quando hanno udita la parola, prestamente la ricevono con allegrezza.16 E similmente sono quelli, che sono seminati sopra la pietra, li quali quando avranno udita la parola (di Dio), incontanente la ricevono con gaudio;
17 Ma non hanno in sè radice, anzi son di corta durata; e poi, avvenendo tribolazione, o persecuzione per la parola, subito sono scandalezzati.17 e in sè non hanno radice, ma sono temporali; e venuta la tribulazione e la persecuzione, prestamente scandalizzansi per la parola.
18 E questi son coloro che ricevono la semenza fra le spine, cioè, coloro che odono la parola.18 E sono gli altri che sèminano nelle spine; questi sono quelli che odono la parola di Dio;
19 Ma le sollecitudini di questo secolo, e l’inganno delle ricchezze, e le cupidità delle altre cose, entrate, affogano la parola, onde diviene infruttuosa.19 ed entranti le miserie del mondo, e la decezione delle ricchezze, e le concupiscenze affogano il verbo (di Dio); e fassi senza frutto.
20 Ma questi son coloro che hanno ricevuta la semenza in buona terra, cioè, coloro i quali odono la parola, e la ricevono, e portano frutto, l’un trenta, e l’altro sessanta, e l’altro cento20 E questi che sono seminati sopra la terra buona, sono quelli che odono la parola e la ricevono; e uno fruttifica trenta, e uno sessanta, e uno cento.
21 DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio, o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere?21 Ed etiam diceva a quelli: adunque è venuta la lucerna, acciò sia posta sotto il moggio, ovvero sotto il letto? Ma quella è, acciò sia posta sopra il candeliere.
22 Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato.22 Certo nulla cosa è nascosta, che non si manifesti; nulla fassi in occulto, che non venga in palese.
23 Se alcuno ha orecchie da udire, oda.23 S' egli è chi abbia orecchie da udire, oda.
24 Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato; ed a voi che udite sarà sopraggiunto.24 Ed etiam diceva a quelli: guardate come voi udite. In quella misura che voi misurerete, saravvi misurato a voi, e fattovi la giunta.
25 Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch’egli ha gli sarà tolto.25 Imperò a colui che ha, sara'li dato; e chi non ha, etiam quello ch' egli ha sara'li tolto.
26 OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra;26 E si diceva: a tal modo è il regno del cielo, come se fosse uno uomo che gittasse la semenza in terra,
27 e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch’egli non sa.27 e si addorma, e levisi la notte e il giorno, e il seme germini e accresca, egli nol sapendo.
28 Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga.28 Venendo più oltre, la terra fruttifica in prima l'erba, dopo la spica; e dopo è il pieno frumento nella spica.
29 E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta.29 E quando avrà prodotto il frutto, incontanente manda la falce; imperò che gli è presente la messe.
30 DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo?30 Ed etiam egli diceva: a cui agguaglieremo il regno di Dio? ovvero a quale parabola assimiglieremo quello?
31 Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra;31 Agguaglieremolo al grano del senapo; il qual essendo minimo di tutti li semi che sono in terra,
32 ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l’erbe, e fa rami grandi, talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l’ombra sua.32 quando egli è seminato, (poi che è nasciuto) fassi arbore, e fassi maggiore dell' altre erbe, e fa li grandi rami, per modo che gli uccelli del cielo possono abitare sotto l'ombra sua.
33 E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire.33 Ed etiam parlava con molte altre parabole, a modo che potevano udire.
34 E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a’ suoi discepoli34 Ma non gli parlava senza parabole; ma alli discepoli, da per sè, declaravali ogni cosa.
35 OR in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all’altra riva.35 E in quel giorno, essendo fatto sera, dissegli: passiamo dall' incontro.
36 E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo raccolsero, così come egli era, nella navicella. Or vi erano delle altre navicelle con lui.36 E lascianti la turba, il tolsero a modo che egli era nella navicella; ed eranvi con lui altre navicelle.
37 Ed un gran turbo di vento si levò, e cacciava le onde dentro alla navicella, talchè quella già si empieva.37 E fu fatta una grande tempesta di vento, e le onde salivano nella nave, per modo che si adempiva la nave.
38 Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo?38 Ed egli era nella poppa dormendo, e quelli il destarono, e sì li dissero: maestro, non vedi che periamo?
39 Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta’ cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia.39 E levandosi, comandò al vento, e disse al mare: cessa e sta queto. E incontanente cessò il vento, e fu fatta una grande tranquillità.
40 Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede?40 E disse a loro: il perchè siete timidi? ancora non avete fede? Ed egli temettero di grande timore, e dicevano l'uno all' altro: qual pensi sia questo, imperò che il vento e il mare gli obbediscono?
41 Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono?