Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Proverbi 27


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DIODATIBIBBIA CEI 1974
1 Non gloriarti del giorno di domani; Perciocchè tu non sai ciò che il giorno partorirà1 Non ti vantare del domani,
perché non sai neppure che cosa genera l'oggi.
2 Loditi lo strano, e non la tua propria bocca; Lo straniero, e non le tue proprie labbra2 Ti lodi un altro e non la tua bocca,
un estraneo e non le tue labbra.
3 Le pietre son pesanti, e la rena è grave; Ma l’ira dello stolto è più pesante che amendue quelle cose.3 La pietra è greve, la sabbia è pesante,
ma più dell'una e dell'altra lo è il fastidio dello stolto.
4 La collera è una cosa crudele, e l’ira una cosa strabocchevole; E chi potrà durar davanti alla gelosia?4 La collera è crudele, l'ira è impetuosa;
ma chi può resistere alla gelosia?
5 Meglio vale riprensione palese, Che amore occulto.5 Meglio un rimprovero aperto
che un amore celato.
6 Le ferite di chi ama son leali; Ma i baci di chi odia sono simulati6 Leali sono le ferite di un amico,
fallaci i baci di un nemico.
7 La persona satolla calca il favo del miele; Ma alla persona affamata ogni cosa amara è dolce7 Gola sazia disprezza il miele;
per chi ha fame anche l'amaro è dolce.
8 Quale è l’uccelletto, che va ramingo fuor del suo nido, Tale è l’uomo che va vagando fuor del suo luogo8 Come un uccello che vola lontano dal nido
così è l'uomo che va errando lontano dalla dimora.
9 L’olio odorifero e il profumo rallegrano il cuore; Così fa la dolcezza dell’amico dell’uomo per consiglio cordiale.9 Il profumo e l'incenso allietano il cuore,
la dolcezza di un amico rassicura l'anima.
10 Non lasciare il tuo amico, nè l’amico di tuo padre; E non entrare in casa del tuo fratello nel giorno della tua calamità; Meglio vale un vicino presso, che un fratello lontano10 Non abbandonare il tuo amico né quello di tuo padre,
non entrare nella casa di tuo fratello
nel giorno della tua disgrazia.
Meglio un amico vicino che un fratello lontano.
11 Figliuol mio, sii savio, e rallegra il mio cuore; Ed io avrò che rispondere a colui che mi farà vituperio11 Sii saggio, figlio mio, e allieterai il mio cuore
e avrò di che rispondere a colui che mi insulta.
12 L’uomo avveduto, veggendo il male, si nasconde; Ma gli scempi passano oltre, e ne portano la pena12 L'accorto vede il pericolo e si nasconde,
gli inesperti vanno avanti e la pagano.
13 Prendi pure il vestimento di chi ha fatta sicurtà per lo strano; E prendi pegno da lui per la straniera13 Prendigli il vestito perché si è fatto garante per uno straniero
e tienilo in pegno per gli sconosciuti.
14 Chi benedice il suo prossimo ad alta voce, Levandosi la mattina a buon’ora, Ciò gli sarà reputato in maledizione14 Benedire il prossimo di buon mattino ad alta voce
gli sarà imputato come una maledizione.
15 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia, E una donna rissosa, è tutt’uno.15 Il gocciolar continuo in tempo di pioggia
e una moglie litigiosa, si rassomigliano:
16 Chi vuol tenerla serrata, pubblica di voler serrar del vento, E dell’olio nella sua man destra16 chi la vuol trattenere, trattiene il vento
e raccoglie l'olio con la mano destra.
17 Il ferro si pulisce col ferro; Così l’uomo pulisce la faccia del suo prossimo17 Il ferro si aguzza con il ferro
e l'uomo aguzza l'ingegno del suo compagno.
18 Chi guarda il fico ne mangia il frutto; Così chi guarda il suo signore sarà onorato18 Il guardiano di un fico ne mangia i frutti,
chi ha cura del suo padrone ne riceverà onori.
19 Come l’acqua rappresenta la faccia alla faccia; Così il cuor dell’uomo rappresenta l’uomo all’uomo19 Come un volto differisce da un altro,
così i cuori degli uomini differiscono fra di loro.
20 Il sepolcro, e il luogo della perdizione, non son giammai satolli; Così anche giammai non si saziano gli occhi dell’uomo20 Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai,
così non si saziano mai gli occhi dell'uomo.
21 La coppella è per l’argento, e il fornello per l’oro; Ma l’uomo è provato per la bocca che lo loda21 Come il crogiuolo è per l'argento e il fornello per l'oro,
così l'uomo rispetto alla bocca di chi lo loda.
22 Avvegnachè tu pestassi lo stolto in un mortaio, Col pestello, per mezzo del grano infranto, La sua follia non si dipartirebbe però da lui22 Anche se tu pestassi lo stolto nel mortaio
tra i grani con il pestello,
non scuoteresti da lui la sua stoltezza.
23 Abbi diligentemente cura delle tue pecore, Metti il cuor tuo alle mandre.23 Preòccupati del tuo gregge,
abbi cura delle tue mandrie,
24 Perciocchè i tesori non durano in perpetuo; E la corona è ella per ogni età?24 perché non sono perenni le ricchezze,
né un tesoro si trasmette di generazione in generazione.
25 Il fieno nasce, e l’erbaggio spunta, E le erbe de’ monti son raccolte.25 Si toglie il fieno, apparisce l'erba nuova
e si raccolgono i foraggi dei monti;
26 Gli agnelli son per lo tuo vestire, E i becchi sono il prezzo di un campo.26 gli agnelli ti danno le vesti
e i capretti il prezzo per comprare un campo,
27 E l’abbondanza del latte delle capre è per tuo cibo, E per cibo di casa tua, E per lo vitto delle tue serventi27 le capre latte abbondante per il cibo
e per vitto della tua famiglia.
e per mantenere le tue schiave.