Scrutatio

Lunedi, 20 maggio 2024 - San Bernardino da Siena ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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DIODATIVULGATA
1 Il cuor mi trema eziandio di questo, E si muove dal luogo suo.1 Super hoc expavit cor meum,
et emotum est de loco suo.
2 Udite pure il suo tremendo tuono, E il mormorare ch’esce dalla sua bocca.2 Audite auditionem in terrore vocis ejus,
et sonum de ore illius procedentem.
3 Egli lo lancia sotto tutti i cieli, E la sua fiamma sopra le estremità della terra;3 Subter omnes cælos ipse considerat,
et lumen illius super terminos terræ.
4 Dopo la quale rugge il tuono; egli tuona con la voce della sua altezza, E non indugia quelle cose, dopo che la sua voce è stata udita.4 Post eum rugiet sonitus ;
tonabit voce magnitudinis suæ :
et non investigabitur, cum audita fuerit vox ejus.
5 Iddio tuona maravigliosamente con la sua voce; Egli fa cose tanto grandi, che noi non possiam comprenderle5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia ;
6 Perciocchè egli dice alla neve: Cadi in su la terra; E parimente al nembo della pioggia, al nembo delle sue forti piogge.6 qui præcipit nivi ut descendat in terram,
et hiemis pluviis, et imbri fortitudinis suæ ;
7 Egli rinchiude ogni uomo in casa, Come per riconoscer tutti i suoi lavoratori.7 qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
8 E le fiere se n’entrano ne’ lor nascondimenti, E dimorano ne’ lor ricetti.8 Ingredietur bestia latibulum,
et in antro suo morabitur.
9 La tempesta viene dall’Austro, E il freddo dal Settentrione.9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
10 Iddio, col suo soffio, produce il ghiaccio, E fa che le acque che si diffondevano diventano come di metallo.10 Flante Deo, concrescit gelu,
et rursum latissimæ funduntur aquæ.
11 Egli stanca eziandio le nuvole in adacquar la terra, E disperge le nubi con la sua luce.11 Frumentum desiderat nubes,
et nubes spargunt lumen suum.
12 Ed esse si rivolgono in molti giri, secondo gli ordini suoi Intorno a ciò che hanno a fare, Secondo tutto quello ch’egli comanda loro di fare In su la faccia del mondo, nella terra;12 Quæ lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne quod præceperit illis super faciem orbis terrarum :
13 Facendole venire, o per castigo, O per la sua terra, o per alcun beneficio13 sive in una tribu, sive in terra sua,
sive in quocumque loco misericordiæ suæ
eas jusserit inveniri.
14 Porgi l’orecchio a questo, o Giobbe; Fermati, e considera le maraviglie di Dio.14 Ausculta hæc, Job :
sta, et considera mirabilia Dei.
15 Sai tu, come Iddio dispone di esse, E come egli fa risplender la luce della sua nuvola?15 Numquid scis quando præceperit Deus pluviis,
ut ostenderent lucem nubium ejus ?
16 Intendi tu come le nuvole son bilanciate? Conosci tu le maraviglie di colui che è perfetto in ogni scienza?16 Numquid nosti semitas nubium magnas,
et perfectas scientias ?
17 Come i tuoi vestimenti son caldi, Quando egli acqueta l’Austro in su la terra?17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum perflata fuerit terra austro ?
18 Hai tu con lui distesi i cieli, I quali son sodi, come uno specchio di metallo?18 Tu forsitan cum eo fabricatus es cælos,
qui solidissimi quasi ære fusi sunt.
19 Insegnaci ciò che noi gli diremo; Poichè, per cagione delle nostre tenebre, noi non possiam bene ordinare i nostri ragionamenti.19 Ostende nobis quid dicamus illi :
nos quippe involvimur tenebris.
20 Gli sarebbe egli rapportato quando io avessi parlato? Se vi fosse alcuno che ne parlasse, certo egli sarebbe abissato20 Quis narrabit ei quæ loquor ?
etiam si locutus fuerit homo, devorabitur.
21 Ecco pure gli uomini non possono riguardare il sole, Quando egli risplende nel cielo, Dopo che il vento è passato, e l’ha spazzato;21 At nunc non vident lucem :
subito aër cogetur in nubes,
et ventus transiens fugabit eas.
22 E che dal Settentrione è venuta la dorata serenità; Or Iddio ha intorno a sè una tremenda maestà.22 Ab aquilone aurum venit,
et ad Deum formidolosa laudatio.
23 Egli è l’Onnipotente, noi non possiam trovarlo; Egli è grande in forza, Ed in giudicio, ed in grandezza di giustizia; Egli non oppressa alcuno;23 Digne eum invenire non possumus :
magnus fortitudine, et judicio, et justitia :
et enarrari non potest.
24 Perciò gli uomini lo temono; Alcun uomo, benchè savio di cuore, no ‘l può vedere24 Ideo timebunt eum viri,
et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapientes.