Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Giobbe 2


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 Or avvenne un dì, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti al Signore; e Satana venne anch’egli per mezzo loro a presentarsi davanti al Signore.1 Or un giorno, quando i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore, vi andò tra loro anche Satana a presentarsi.
2 E il Signore disse a Satana: Onde vieni? E Satana rispose al Signore, e disse: Da aggirar la terra, e da passeggiar per essa.2 Il Signore disse a Satana: « Donde vieni? » Quello rispondendo disse: « Ho fatto il giro della terra e l'ho scorsa ».
3 E il Signore disse a Satana: Hai tu posto mente al mio servitore Giobbe? come nella terra non vi è uomo intiero e diritto, che tema Iddio, e si ritragga dal male, come esso? ed anche persevera egli nella sua integrità, benchè tu mi abbi incitato contro a lui, per distruggerlo senza cagione.3 E il Signore a Satana: « Hai notato il mio servo Giobbe, come sulla terra non vi sia chi gli somigli, uomo semplice e retto, timorato di Dio e alieno dal male, ed ancora nella sua innocenza? Tu mi hai incitato contro di lui e me l'hai fatto affliggere senza motivo ».
4 E Satana rispose al Signore, e disse: Pelle per pelle; ma l’uomo darà tutto ciò ch’egli ha per la sua vita.4 Satana gli rispose: « Pelle per pelle: l'uomo darà quanto possiede per la propria vita.
5 Ma ora, stendi pur la mano, e tocca le sue ossa, e la sua carne; e vedrai se non ti maledice in faccia.5 Ma stendi la tua mano a toccare le sue ossa e la sua carne, e vedrai allora come ti maledirà in faccia ».
6 E il Signore disse a Satana: Eccolo in man tua; sol guardati di toccar la sua vita6 Il Signore pertanto disse a Satana: « Ecco, egli è in tua balia, però salvagli la vita ».
7 E Satana, partitosi dal cospetto del Signore, percosse Giobbe d’un’ulcera maligna, dalla pianta del piè infino alla sommità del capo.7 Or Satana, partitosi dal cospetto del Signore, colpì Giobbe con piaga maligna dalla pianta dei piedi fino al vertice del capo.
8 Ed egli si prese un testo per grattarsi, ed era assiso per mezzo le ceneri.8 Giobbe, preso un coccio, si raschiava la marcia, seduto sopra un letamaio.
9 E la sua moglie gli disse: Ancora perseveri tu nella tua integrità? benedici Iddio, e muori.9 Sua moglie gli diceva: « Perseveri ancora nella tua semplicità? Ringrazia Dio e muori ».
10 Ma egli le disse: Tu parli come una d’infra le donne stolte; sì avremmo noi ricevuto da Dio il bene, e non riceveremmo il male? In tutto ciò Giobbe non peccò con le sue labbra10 Ma Giobbe le rispose: « Tu parli come una scimunita. Se abbiamo ricevuto dalla mano di Dio i beni, perchè non accettarne anche i mali? » In tutto questo, Giobbe non peccò colle sue labbra.
11 OR tre amici di Giobbe: Elifaz Temanita, Bildad Suhita, e Sofar Naamatita, avendo udito tutto questo male che gli era sopraggiunto, se ne vennero, ciascuno dal suo luogo; e si trovarono insieme, per venire a condolersi con lui, ed a consolarlo.11 Or tre amici di Giobbe, sentite tutte le sventure accadutegli, vennero ciascuno dal suo paese: Elifaz da Teman, Baldad da Suhe, Sofar da Naama, avendo convenuto d'andare insieme a visitarlo e consolarlo.
12 E levati gli occhi da lungi, nol riconobbero; e alzarono la voce, e piansero; e ciascun di loro stracciò il suo mantello, e si sparsero della polvere in su la testa, gittandola verso il cielo.12 Quando, alzati da lontano gli occhi, non lo poterono riconoscere, piansero ad alte grida, e, stracciatesi le vesti, gettaron polvere in aria sopra il loro capo.
13 E sedettero con lui in terra per sette giorni, e per sette notti; e niuno gli disse alcuna parola; perciocchè vedevano che la doglia era molto grande13 Poi si sedettero accanto a lui per terra sette giorni e sette notti; ma nessuno di essi gli rivolgeva la parola, perchè vedevano che il dolore era troppo grande.