Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Sapienza 2


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Dicono fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste;
non c’è rimedio quando l’uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
1 Dissono li malvagi, pensando appo sè non dirittamente picciolo e con fastidio è il tempo della vita nostra, e non è refrigerio nella fine dell' uomo; e non è niuno che l' uomo sappia sia ritornato dello inferno.
2 Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati:
è un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore,
2 Però che noi siamo nati di niente, e dopo questa vita saremo sì come non fossimo mai stati; però che fumo (e vento) è stato sufflato nelli nasi nostri; è parola favilla a commuovere il cuore nostro.
3 spenta la quale, il corpo diventerà cenere
e lo spirito svanirà come aria sottile.
3 E lo spirito si spanderae sì come molle aere, e la vita nostra trapasserae sì come ombra di nuvolo, e disfarassi sì come nebula, cacciata dalli raggi del sole, e dal calore di quello aggravata.
4 Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà come traccia di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
4 Il nome nostro si dimenticherae per lo tempo, e niuno averà in memoria delle opere nostre.
5 Passaggio di un’ombra è infatti la nostra esistenza
e non c’è ritorno quando viene la nostra fine,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
5 Il tempo nostro sì è uno passamento d' ombra, e non ritornerae poi la fine nostra; però ch' ella sì è consegnata, e niuno ritorna.
6 Venite dunque e godiamo dei beni presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
6 Venite adunque, e logoriamo li beni che sono; e usiamo la creatura sì come in giovinezza affret-. tatamente.
7 Saziamoci di vino pregiato e di profumi,
non ci sfugga alcun fiore di primavera,
7 Ed empiamoci di vino prezioso e unguenti; e non ci passi il fiore del tempo.
8 coroniamoci di boccioli di rosa prima che avvizziscano;
8 Coroniamci di rose, inanzi ch' elle si guastino; nullo prato sia, lo quale lo nostro desiderio non trapassi.
9 nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze.
Lasciamo dappertutto i segni del nostro piacere,
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
9 Niuno di noi sia senza parte della nostra concupiscenza; in ogni luogo lasciamo li segnali della nostra letizia, però che questa si è la parte nostra, e questa si è la sorte nostra.
10 Spadroneggiamo sul giusto, che è povero,
non risparmiamo le vedove,
né abbiamo rispetto per la canizie di un vecchio attempato.
10 Aggraviamo lo povero giusto, e non perdoniamo alla vedova, e non onorifichiamo li canuti dello antico tempo.
11 La nostra forza sia legge della giustizia,
perché la debolezza risulta inutile.
11 Sia la fortezza nostra la legge della giustizia; però che quelli che sono poveri sono a noi inutili.
12 Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
12 Inganniamo il giusto, però ch' egli è disutile a noi, e sì è contrario alle opere nostre, e rimpròveraci li peccati della legge, e diffama contro a noi li peccati della disciplina nostra.
13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
13 Egli promette ch' egli ha la scienza di Dio, e appellasi figliuolo di Dio.
14 È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri;
ci è insopportabile solo al vederlo,
14 Egli è fatto a noi spianatore delli nostri pensieri.
15 perché la sua vita non è come quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
15 Egli è grave a noi eziandio a vederlo, però che la sua vita sì è dissomigliante all' altre, e le sue vie sono immutate.
16 Siamo stati considerati da lui moneta falsa,
e si tiene lontano dalle nostre vie come da cose impure.
Proclama beata la sorte finale dei giusti
e si vanta di avere Dio per padre.
16 Sì come bugiardi siamo estimati da lui, ? guardasi dalle nostre vie sì come dalle cose sozzissime, e antipone la fine de' giusti, e vantasi che il suo padre è Iddio.
17 Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
17 Veggiamo dunque, se le [sue] parole sono vere; tentiamolo di quelle cose che li debbono avvenire, e sapremo qual sia la fine sua.
18 Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
18 S' egli è vero figliuolo di Dio, elli il riceverà, è libererallo delle mani delli avversarii.
19 Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
19 Con ingiuria e con tormento proviamo lui, acciò che noi sappiamo la riverenza sua, e proviamo la pazienza sua.
20 Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
20 E condanniamolo a morte sozzissima; e conosceremo li suoi intendimenti delle sue parole.
21 Hanno pensato così, ma si sono sbagliati;
la loro malizia li ha accecati.
21 Queste cose pensarono, ed errarono; però che la loro malizia li accecoe.
22 Non conoscono i misteriosi segreti di Dio,
non sperano ricompensa per la rettitudine
né credono a un premio per una vita irreprensibile.
22 E non conobbono li sacramenti di Dio, e non sperarono mercede di giustizia, e non giudicarono l'onore dell' anime sante.
23 Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
23 Però che Iddio creoe l'uomo da non potere essere vinto, e fecelo alla similitudine sua.
24 Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
24 Ma per la invidia del diavolo la morte sì entrò nel mondo.
25 Sèguitano il diavolo coloro che sono dalla parte sua.