Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme.
1 Parole (dette) dello Ecclesiaste (questionatore) figliuolo di David, re di Ierusalem.
2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
2 Vanitade vana, disse il disputatore; vanitate sì è vôto, e ogni cosa vana sì è niente.
3 Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
3 Or che vale all' uomo di tutta sua fatica la quale sofferisce di sotto al sole (per lo mondo, altro che vanitadi)?
4 Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
4 Le generazioni vanno e vengono; ma la terra sta ferma.
5 Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
5 Il sole si leva, e ricolcasi, e ritorna al suo luogo; il dì si leva,
6 Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
6 e va dintorno al meridie, e china per aquilone; e illumina dintorno come spirito, e nelli suoi cerchielli si ritorna.
7 Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
7 E ogni fiume entra in mare, e il mare non trabocca; al luogo donde escono li fiumi, e' tornano, acciò che n' escano anche.
8 Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
8 E tutte le cose che sono malagevoli, non le puote l'uomo spianare per parole; l'occhio non si sazia per vedere, nè l' orecchia per l'udire.
9 Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
9 Che è quello che è stato? dico che quello è quello che de' venire. Che cosa è quella che è stata fatta? dico esser quella che si ha a fare.
10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
10 Nulla cosa è nuova sotto il sole, e nullo puote dire: ecco questo è nuovo; e già trapassato è anticamente [in] quelle cose che furono innanzi a noi.
11 Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
11 Non è ricordo delle cose antiche, (nè di quelle che saranno); ma anco delle cose che debbono venire non sarà memoria appo quelli che nell' ultimo saranno.
12 Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme.12 Io Ecclesiaste fu' re di Ierusalem sopra lo stato de' giudei.
13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino.13 E posimi in cuore di domandare e di cercare saviamente di tutte le cose che sono sotto il sole. E questo reissimo pensiero lasciò Dominedio avere agli uomini, acciò che si occupassero in esso.
14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento.
14 Io vidi ciò che si fa sotto il sole, ed ecco che tutto è vanitade e istruggimento di cuore.
15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.
15 Li uomini perversi malagevolmente si correggono; ma il numero degli stolti sì è infinito.
16 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza».16 Io pensai nel cuore mio, e dissi: ecco che io sono fatto grande, e trapassai per senno tutti coloro che furono inanzi me in Ierusalem; e la mente mia sì ha pensate molte cose saviamente, e apparai.
17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento.17 Diedi il mio cuore ad imparare prudenza, e ammaestramento (di cuore), gli errori e la stultizia; e conobbi che anco in questo era fatica e afflizione di spirito.
18 Infatti:
molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere aumenta il dolore.
18 Imperò che dove è molta sapienza sì è molto isdegno; e chi aggiunge scienza, aggiunge fatica (e dolore).