Genesi 24
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BIBBIA CEI 2008 | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in tutto. | 1 - Ora, Abramo era vecchio, di grande età, ed il Signore l'aveva benedetto in tutto. |
2 Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia | 2 Disse al più anziano de' servi della sua casa, preposto a tutte le sue possessioni: «Poni la mano sotto la mia coscia, |
3 e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, | 3 e ti farò giurare per il Signore Dio del cielo e della terra, di non scegliere la moglie del figlio mio di tra le figlie dei Cananei, in mezzo a' quali io abito; |
4 ma che andrai nella mia terra, tra la mia parentela, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco». | 4 ma indirizzati alla mia terra ed alla mia parentela, e di lì prendi la moglie pel figlio mio Isacco». |
5 Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questa terra, dovrò forse ricondurre tuo figlio alla terra da cui tu sei uscito?». | 5 Rispose il servo: «Se quella donna non volesse venire con me in queste regioni, dovrò allora ricondurre il tuo figliuolo al luogo dal quale tu venisti via?». |
6 Gli rispose Abramo: «Guàrdati dal ricondurre là mio figlio! | 6 Disse Abramo: «Bada bene di non ricondurre mai là il figlio mio. |
7 Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha preso dalla casa di mio padre e dalla mia terra natia, che mi ha parlato e mi ha giurato: “Alla tua discendenza darò questa terra”, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per mio figlio. | 7 Il Signore Dio del cielo, che mi cavò dalla casa di mio padre, e dalla mia terra natale; che mi ha parlato e mi ha giurato, dicendomi: - Alla tua stirpe darò questa terra -: egli medesimo manderà il suo angelo innanzi a te, e di lì prenderai la moglie pel figlio mio. |
8 Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là mio figlio». | 8 Che se la donna non ti vorrà seguire, non sarai più tenuto al giuramento; soltanto, non ricondurre là il mio figliuolo». |
9 Il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò così il giuramento richiesto. | 9 Pose dunque il servo la mano sotto la coscia d'Abramo suo signore, e giurò a lui secondo le sue parole. |
10 Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò in Aram Naharàim, alla città di Nacor. | 10 Poi, prese dieci cammelli dal gregge del padrone, e partì recando seco di tutte le ricchezze di lui, e s'indirizzò in Mesopotamia alla città di Nacor. |
11 Fece inginocchiare i cammelli fuori della città, presso il pozzo d’acqua, nell’ora della sera, quando le donne escono ad attingere. | 11 Fatti riposare i cammelli fuori dell'abitato, presso un pozzo d'acqua, la sera, sull'ora in cui le donne soglion uscire ad attinger acqua, disse: |
12 E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest’oggi e usa bontà verso il mio padrone Abramo! | 12 «Signore Dio del mio padrone Abramo, vieni oggi, ti scongiuro, incontro a me, ed usa misericordia col mio padrone Abramo. |
13 Ecco, io sto presso la fonte dell’acqua, mentre le figlie degli abitanti della città escono per attingere acqua. | 13 Ecco, io sto presso questa fonte, e le figliuole degli abitanti di questa città stanno per uscire ad attinger acqua. |
14 Ebbene, la ragazza alla quale dirò: “Abbassa l’anfora e lasciami bere”, e che risponderà: “Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere”, sia quella che tu hai destinato al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato bontà verso il mio padrone». | 14 Pertanto, la fanciulla alla quale io dirò: - Abbassa la tua anfora, ch'io possa bere -; e che risponderà: - Bevi, che anzi darò da bere anche ai tuoi cammelli -; ecco, è quella che tu hai preparato al tuo servo Isacco, e da lì comprenderò che hai usato benignità col mio padrone». |
15 Non aveva ancora finito di parlare, quand’ecco Rebecca, che era figlia di Betuèl, figlio di Milca, moglie di Nacor, fratello di Abramo, usciva con l’anfora sulla spalla. | 15 Non aveva ancora finito fra sè queste parole, ed ecco uscire, con un'anfora sulla spalla, Rebecca figlia di Batuel, figlio di Melca moglie di Nacor fratello di Abramo; |
16 La giovinetta era molto bella d’aspetto, era vergine, nessun uomo si era unito a lei. Ella scese alla sorgente, riempì l’anfora e risalì. | 16 fanciulla di molto bell'aspetto, vergine bellissima non conosciuta da uomo; era scesa alla fonte, aveva empita l'anfora, e se ne ritornava. |
17 Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora». | 17 Allora le andò incontro il servo, e le disse: «Dammi dalla tua anfora un pocolino d'acqua da bere». |
18 Rispose: «Bevi, mio signore». In fretta calò l’anfora sul braccio e lo fece bere. | 18 Ella rispose: «Bevi, signor mio». E subito posò l'anfora sul suo braccio, e gli dette da bere. |
19 Come ebbe finito di dargli da bere, disse: «Anche per i tuoi cammelli ne attingerò, finché non avranno finito di bere». | 19 Poi, quando quegli ebbe bevuto, gli aggiunse: «Anzi, anche pei tuoi cammelli attingerò acqua, che bevano tutti». |
20 In fretta vuotò l’anfora nell’abbeveratoio, corse di nuovo ad attingere al pozzo e attinse per tutti i cammelli di lui. | 20 Votata l'anfora nell'abbeveratoio, tornò al pozzo ad attingere acqua, ed attinta la dette a tutti i cammelli. |
21 Intanto quell’uomo la contemplava in silenzio, in attesa di sapere se il Signore avesse o no concesso buon esito al suo viaggio. | 21 Il servo intanto la contemplava in silenzio, volendo vedere se proprio il Signore aveva fatto prospero o no il suo viaggio. |
22 Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell’uomo prese un pendente d’oro del peso di mezzo siclo e glielo mise alle narici, e alle sue braccia mise due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro. | 22 Or dopo che i cammelli ebber bevuto, cavò fuori degli orecchini d'oro del peso di due sicli, ed altrettanti braccialetti del peso di sicli dieci. |
23 E disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. C’è posto per noi in casa di tuo padre, per passarvi la notte?». | 23 E le disse: «Di chi sei figlia? Dimmelo. Ed in casa del padre tuo, v'è posto per alloggiare?». |
24 Gli rispose: «Io sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca partorì a Nacor». | 24 Quella rispose: «Son figlia di Batuel, figlio di Melca, che lo partorì a Nacor». |
25 E soggiunse: «C’è paglia e foraggio in quantità da noi e anche posto per passare la notte». | 25 Ed aggiunse: «V'è presso di noi paglia e fieno in abbondanza, e luogo spazioso per abitarvi». |
26 Quell’uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore | 26 Il servo si prostrò, e adorò il Signore, |
27 e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare bontà e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». | 27 dicendo: «Benedetto il Signore Dio del mio padrone Abramo, che non ha ritirato la sua bontà e fedeltà dal mio padrone, e per la diritta via mi ha condotto in casa del fratello di lui». |
28 La giovinetta corse ad annunciare alla casa di sua madre tutte queste cose. | 28 Corse dunque la fanciulla, e raccontò in casa di sua madre tutto quanto aveva udito. |
29 Ora Rebecca aveva un fratello chiamato Làbano e Làbano corse fuori da quell’uomo al pozzo. | 29 Ora Rebecca aveva un fratello di nome Labano, il quale subito uscì, incontro a quell'uomo dov'era la fonte. |
30 Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell’uomo», andò da lui, che stava ancora presso i cammelli vicino al pozzo. | 30 Visti che ebbe gli orecchini ed i braccialetti alle mani di sua sorella, e udito tutto il racconto di lei che diceva: «Questo ha detto a me quell'uomo»; venne a lui, che stava co' suoi cammelli presso la fonte, |
31 Gli disse: «Vieni, benedetto dal Signore! Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto per i cammelli?». | 31 e gli disse: «Entra, o benedetto dal Signore; perchè stai fuori? Ho preparato la casa per te ed il posto per i cammelli». |
32 Allora l’uomo entrò in casa e Làbano tolse il basto ai cammelli, fornì paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i piedi a lui e ai suoi uomini. | 32 Lo fece entrar in casa, e scaricò i cammelli; dette a questi paglia e fieno; a lui ed agli uomini che con lui eran venuti, dette acqua per lavarsi i piedi. |
33 Quindi gli fu posto davanti da mangiare, ma egli disse: «Non mangerò, finché non avrò detto quello che devo dire». Gli risposero: «Di’ pure». | 33 Poi gli fu posto davanti del pane. Ma egli disse: «Non mangerò, finchè non abbia detto quel che debbo». Gli rispose Labano: «Parla». |
34 E disse: «Io sono un servo di Abramo. | 34 Ed egli: «Son servo d'Abramo. |
35 Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. | 35 Il Signore ha benedetto grandemente il mio padrone; lo ha fatto grande, e gli ha dato pecore e bovi, argento ed oro, servi ed ancelle, cammelli ed asini. |
36 Sara, la moglie del mio padrone, quando ormai era vecchia, gli ha partorito un figlio, al quale egli ha dato tutti i suoi beni. | 36 Sara, moglie del mio padrone, nella sua vecchiezza gli ha partorito un figlio, al quale egli ha dato tutto ciò che aveva . |
37 E il mio padrone mi ha fatto giurare: “Non devi prendere per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, | 37 Ed il mio padrone m'ha fatto giurare dicendomi: - Non prenderai per moglie al figlio mio una delle figliuole de' Cananei, nella cui terra io abito; |
38 ma andrai alla casa di mio padre, alla mia famiglia, a prendere una moglie per mio figlio”. | 38 ma andrai alla casa del padre mio, e dalla mia parentela prenderai la moglie pel figlio mio. - |
39 Io dissi al mio padrone: “Forse la donna non vorrà seguirmi”. | 39 Io però risposi al padrone: - Se quella donna non vorrà venir meco, [che debbo fare]? - |
40 Mi rispose: “Il Signore, alla cui presenza io cammino, manderà con te il suo angelo e darà felice esito al tuo viaggio, così che tu possa prendere una moglie per mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre. | 40 Rispose: - Il Signore, al cui cospetto io cammino, manderà teco il suo angelo, e dirigerà i tuoi passi, e troverai la moglie pel figlio mio nella mia parentela e nella casa di mio padre. |
41 Solo quando sarai andato dalla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se loro non volessero cedertela, tu sarai esente dalla mia maledizione”. | 41 Sarai libero dalla mia maledizione, se, essendo tu venuto ai miei parenti, questi non ti daranno [la fanciulla]. - |
42 Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: “Signore, Dio del mio padrone Abramo, se tu vorrai dare buon esito al viaggio che sto compiendo, | 42 Son dunque giunto oggi alla fonte dell'acqua, ed ho detto: - Signore Dio del mio padrone Abramo, se m'hai guidato tu per la via in cui ho camminato, |
43 ecco, io sto presso la fonte d’acqua; ebbene, la giovane che uscirà ad attingere, alla quale io dirò: Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora, | 43 ecco, io mi metto presso la fonte; la fanciulla che uscirà ad attinger acqua udrà dirsi da me: "Dammi da bere un pocolino d'acqua della tua anfora"; |
44 e mi risponderà: Bevi tu e ne attingerò anche per i tuoi cammelli, quella sarà la moglie che il Signore ha destinato al figlio del mio padrone”. | 44 se essa mi dirà: "Bevi pure tu, e poi attingerò pei cammelli"; ecco, quella è la donna che il Signore ha preparata al figlio del mio padrone. - |
45 Io non avevo ancora finito di pensare a queste cose, quand’ecco Rebecca uscì con l’anfora sulla spalla, scese alla fonte e attinse acqua; io allora le dissi: “Fammi bere”. | 45 Or mentre io tacito rivolgevo tra me queste cose, apparve Rebecca che veniva portando l'anfora sulla spalla; scese alla fonte, attinse l'acqua. Io le dissi: - Dammi un pochino da bere. - |
46 Subito lei calò l’anfora e disse: “Bevi; anche ai tuoi cammelli darò da bere”. Così io bevvi ed ella diede da bere anche ai cammelli. | 46 Essa prontamente si levò l'anfora di sulla spalla, e mi disse: - E tu bevi, ed ai tuoi cammelli darò pure da bere. - Io bevvi, ed essa rinfrescò i cammelli. |
47 E io la interrogai: “Di chi sei figlia?”. Rispose: “Sono figlia di Betuèl, il figlio che Milca ha partorito a Nacor”. Allora le posi il pendente alle narici e i braccialetti alle braccia. | 47 Allora la interrogai, e le dissi: - Di chi sei figlia? - Rispose: - Son figlia di Batuel, figlio di Nacor a cui lo partorì Melca. - Allora le attaccai gli orecchini ad ornamento della faccia, e misi alle sue mani i braccialetti. |
48 Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. | 48 E con la faccia a terra adorai il Signore, benedicendo il Signore Dio del mio padrone Abramo, che m'aveva condotto per la diritta via a prendere per il figlio del mio padrone la figlia del suo fratello. |
49 Ora, se intendete usare bontà e fedeltà verso il mio padrone, fatemelo sapere; se no, fatemelo sapere ugualmente, perché io mi rivolga altrove». | 49 Pertanto, se volete usare benevolenza e lealtà col mio Signore, ditemelo; se poi a voi piace in altra maniera, ditemelo ugualmente, che io vada a destra o a sinistra». |
50 Allora Làbano e Betuèl risposero: «La cosa procede dal Signore, non possiamo replicarti nulla, né in bene né in male. | 50 Risposero Labano e Batuel: «Il Signore ha parlato; noi non possiamo dire a te cosa diversa dalla sua volontà. |
51 Ecco Rebecca davanti a te: prendila, va’ e sia la moglie del figlio del tuo padrone, come ha parlato il Signore». | 51 Ecco, Rebecca è dinanzi a te; prendila, e parti, e sia moglie del figlio del tuo padrone, come ha detto il Signore». |
52 Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. | 52 Il che udito, il servo d'Abramo cadendo in terra adorò il Signore. |
53 Poi il servo estrasse oggetti d’argento, oggetti d’oro e vesti e li diede a Rebecca; doni preziosi diede anche al fratello e alla madre di lei. | 53 E cavati fuori gli oggetti d'argento e d'oro, e le vesti, le dette in dono a Rebecca; ed anche ai fratelli ed alla madre di lei offrì doni. |
54 Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». | 54 Apprestato un banchetto, mangiarono e bevvero insieme, e lì si fermarono. Al mattino dipoi, levatosi il servo disse: «Lasciatemi andare, ch'io torni al mio signore». |
55 Ma il fratello e la madre di lei dissero: «Rimanga la giovinetta con noi qualche tempo, una decina di giorni; dopo, te ne andrai». | 55 Risposero i fratelli e la madre di lei: «Rimanga la fanciulla almeno dieci giorni con noi, e poi partirà». |
56 Rispose loro: «Non trattenetemi, mentre il Signore ha concesso buon esito al mio viaggio. Lasciatemi partire per andare dal mio padrone!». | 56 Ma egli disse: «Non vogliate trattenermi, poichè il Signore ha diretto il mio viaggio; lasciate ch'io m'incammini verso il mio padrone». |
57 Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». | 57 Gli dissero: «Chiamiamo la fanciulla, e domandiamole qual è la sua volontà». |
58 Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest’uomo?». Ella rispose: «Sì». | 58 Chiamatala dunque, poi che fu venuta, le domandarono: «Vuoi tu andare con quest'uomo?». Disse: «Andrò». |
59 Allora essi lasciarono partire la loro sorella Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. | 59 La lasciarono dunque andare, lei, la sua nutrice, il servo d'Abramo ed i suoi compagni, |
60 Benedissero Rebecca e le dissero: «Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi e la tua stirpe conquisti le città dei suoi nemici!». | 60 augurando felicità alla loro sorella, e dicendole: «Sei nostra sorella; possano da te uscire le mille migliaia, e la tua discendenza possegga le porte dei suoi nemici». |
61 Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, salirono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. | 61 Rebecca dunque e le sue ancelle, montate sui cammelli, seguirono il servo, che sollecito ritornava al suo padrone. |
62 Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roì; abitava infatti nella regione del Negheb. | 62 Di quel tempo, Isacco passeggiava per la via che conduce al pozzo detto: "Di colui che vive e vede": abitava infatti nella terra del mezzogiorno. |
63 Isacco uscì sul far della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. | 63 Era uscito pei campi, in raccoglimento, stando per calare la sera, quando, levati gli occhi, vide da lontano i cammelli che venivano. |
64 Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. | 64 Rebecca poi, visto Isacco, scese dal cammello, |
65 E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora ella prese il velo e si coprì. | 65 e disse al servo: «Chi è quell'uomo che ci vien incontro per la campagna?». Rispose quegli: «È lui il mio padrone». Ella, preso subito il velo, si coprì. |
66 Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. | 66 Il servo narrò ad Isacco tutto quel che aveva fatto. |
67 Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre. | 67 E questi la fece entrare nella tenda di Sara sua madre, la prese in moglie, e tanto l'amò, che ne ebbe temperato il dolore nel quale lo aveva immerso la morte della madre sua. |