Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Vangelo secondo Luca 19


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Entrato in Gèrico, attraversava la città.1 Ed entrato, andò Iesù per Gerico.
2 Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,2 Ed ecco uno uomo, il quale avea nome Zaccheo, il quale era principe de' pubblicani, ed era ricco.
3 cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.3 E cercava vedere Iesù, qual fosse; e non poteva per la molta turba, imperò ch' era piccolo di persona.
4 Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.4 E correndo inanzi, salì su uno arboro di moro salvatico, per vedere Iesù che doveva passare.
5 Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".5 E giungendo Iesù a quel luogo, guardò e videlo, e dissegli: Zaccheo, (affrèttati e) discendi presto, imperò che oggi [mi] è di bisogno rimanere nella casa tua.
6 In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.6 E incontanente discese, e ricevette Iesù (in casa sua) con (gran festa e) allegrezza.
7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!".7 E conciò fosse cosa che da tutti fosse veduto, mormoravano, dicendo che all' uomo peccatore fusse venuto.
8 Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".8 Ma stando Zaccheo, disse a Iesù: ecco, la metà de' miei beni, Signore, io do alli poveri; e se nulla a niuno ho defraudato, io rendoli in quattro doppii.
9 Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo;9 Allora disse a lui Iesù: questa casa è oggi fatta salva, conciosia che etiam esso è figliuolo di Abraam.
10 il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

10 Certo egli è venuto il Figliuolo dell' uomo a cercare e fare salvo quel ch' era perito.
11 Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.11 Udendo quelli queste cose, aggiungendo disse la parabola, conciosia ch' egli fusse appresso Ierusalem, e coloro pensavano che incontanente si manifestasse il regno di Dio.
12 Disse dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.12 Disse adunque (per similitudine) di uno uomo nobile, che andò in lontani paesi a pigliare uno reame, e tornare.
13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.13 E (prima ch' egli andasse) chiamò dieci de' suoi servi, e dètte a loro dieci monete, e disse a loro: guadagnate con esse, tanto che ritorni.
14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.14 Ma li suoi cittadini, avendolo in odio, mandorono ambasciatori dopo lui, dicendo: noi non volemo che questo regni (più sopra noi).
15 Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.15 E preso ch' egli ebbe il reame, e tornato che fu, chiamò a sè gli servi suoi alli quali avea data la pecunia, e volse sapere quanto egli aveano guadagnato.
16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.16 E venne a lui il primo, e disse: signore, con la pecunia tua, che tu mi dèsti, io ho guadagnato diece.
17 Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.17 Ed egli disse: allègrati, o servo buono; dopo che nel poco sei stato fedele, tu averai potestà sopra diece città.
18 Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.18 E l'altro venne a lui, e disse: signore, con la moneta tua io ho guadagnato cinque.
19 Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.19 E il signore disse a lui: e tu sarai sopra cinque città.
20 Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto;20 E l'altro venne, e disse: signore, la moneta tua, che tu mi dèsti, io l'ho riposta nel sudario.
21 avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.21 Imperò ch' io temetti di te, che sei uomo anstero; imperò che tu togli quel che non ponesti, e mieti dove tu non seminasti.
22 Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato:22 E il signore gli disse: colla bocca tua ti giudico, servo reo; sapevi tu, ch' io era uomo austero, e toglio dove non diedi, e mieto dove non seminai?
23 perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.23 Adunque perchè non dèsti la pecunia mia a usura, sì che tornato ch' io fussi l' arei richiesta coll' usura?
24 Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci24 E disse a quelli che gli stavano presenti : tollete da lui la pecunia, e datela a colui il qual n' ha diece.
25 Gli risposero: Signore, ha già dieci mine!25 Ed eglino dissero: signore, egli ne ha diece.
26 Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.26 (E poi disse): io dico a voi, che ciascuno che ha, gli sarà dato, e abbonderà; ma a colui che ha poco, quel tanto ch' egli ha sarà tolto a lui.
27 E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me".

27 Ma arrecatemi quivi a me quelli miei inimici li quali non volsero ch' io regnassi sopra di sè, e dinanzi da me uccideteli.
28 Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.
28 E dette queste cose, andava inanzi ascendendo in Ierosolima.
29 Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo:29 E fatto è, che appressandosi a Betfage e a Betania, al monte chiamato Oliveto, mandò due dei suoi discepoli,
30 "Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui.30 dicendo: andate nel castello ch' è contra di voi; nel qual entrati, troverete il poledro dell' asina alligato, sopra il quale già mai nullo uomo sedette; scioglietelo, e menatelo.
31 E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno".31 E se alcuno vi dirà: il perchè il sciogliete a tal modo? dicerete come il Signore desidera di averlo in sua opera.
32 Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto.32 E quelli ch' erano stati mandati, andorono, e trovorono stante il poledro a modo ch' egli gli avea detto.
33 Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: "Perché sciogliete il puledro?".33 Onde sciogliendo quelli il poledro, dissero a loro gli signori di quello: il perchè sciogliete il poledro?
34 Essi risposero: "Il Signore ne ha bisogno".
34 E quelli dissero: imperò che il Signore ne ha bisogno.
35 Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.35 E loro il menorono a Iesù; e gittando loro vestimenta sopra il poledro, posero Iesù di sopra.
36 Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.36 Ed egli andante, estendevano le sue vestimenta nella via.
37 Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:

37 E già appressandosi al discendere del monte Oliveto, incominciarono tutte le turbe de' discepoli con grande voce (lietamente) e con allegrezza a lodare Dio sopra tutte le virtù che loro aveano vedute,
38 "'Benedetto colui che viene,'
il re, 'nel nome del Signore'.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!".

38 dicendo: egli è benedetto il re che viene nel nome del Signore; egli è la pace in cielo, e ne' luoghi eccelsi egli è la gloria.
39 Alcuni farisei tra la folla gli dissero: "Maestro, rimprovera i tuoi discepoli".39 E alcuni de' Farisei della turba dicevano a quello: maestro, riprendi li tuoi discepoli.
40 Ma egli rispose: "Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre".

40 Alli quali lui disse: dico a voi, perchè se quelli tacessero, gridarebbono le pietre.
41 Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:41 E appropinquandosi, vide la città; ed egli pianse sopra lei, e disse:
42 "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.42 se tu conoscessi, piangeresti; imperò che tu hai in questi giorni quelle cose che ti sono alla pace; ma egli è nascoso dagli occhi tuoi
43 Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;43 li giorni ne' quali verranno gli inimici tuoi, e circonderannoti intorno intorno, (e struggeranno te e' tuoi figliuoli);
44 abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata".

44 e gitteranno te per terra, e' tuoi figliuoli li quali sono in te, e non lasciaranno in te pietra sopra pietra; imperò che non conoscesti il tempo della tua visitazione.
45 Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori,45 Ed entrando nel tempio, incominciò a cacciare coloro che vendevano e comperavano.
46 dicendo: "Sta scritto:

'La mia casa sarà casa di preghiera'.
Ma voi ne avete fatto 'una spelonca di ladri!'".

46 E disse a loro: scritto è, che la mia casa sì è casa di orazione; e voi l' avete fatta spelonca di ladroni.
47 Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo;47 E stava continuamente nel tempio, e ammaestrava. Onde gli principi de' sacerdoti e gli Scribi e gli principi del popolo cercavano di ucciderlo.
48 ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.48 Ma non trovavano cosa alcuna, per la qual a lui potessero opponere meritamente; imperò che, udendolo, tutto il popolo stava ammirativo.