SCRUTATIO

Venerdi, 15 agosto 2025 - San Massimiliamo M. Kolbe ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Luca 5


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA TINTORI
1 E fatto è, conciosia che le turbe accorrevano a lui per udire la parola di Dio, ed egli era a lato allo stagno di Genesaret.1 Or mentre la gente si affollava intorno a lui per udir la parola di Dio, egli stava presso il lago di Genezaret.
2 E vedendo due navi stare a lato al stagno; e li pescatori erano discesi, e lavavano le reti;2 E vide due barelle fermò alla riva del lago, essendone i pescatori scesi a lavar le reti.
3 Iesù montò in una di quelle navi, la quale era di Simone, e pregollo che si scostasse un poco dalla terra. E sedendo Iesù nella navicella, ammaestrava la turba.3 Salito in una di quelle barche che era di Simone, lo pregò di scostarsi un po' da terra. E, sedutosi, dalla barca ammaestrava la folla.
4 E come ristette di parlare, disse a Simone: va nell' alto mare (infra la cava), e gittate le vostre reti a' pesci.4 E come ebbe finito di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le vostre reti per la pesca.
5 E Simone gli rispose, e disse: precettore, per tutta notte abbiamo pescato, e nulla abbiamo preso; ma nel tuo nome gitteremo le reti.5 Ma Simone gli rispose: Maestro, ci siam affaticati tutta la notte e non abbiamo preso niente: nonostante, sulla tua parola calerò le reti.
6 E gittando le reti, preseno grande moltitudine di pesci, in tanto che le reti rompevansi.6 E fatto così, presero tanta quantità di pesci che la rete loro si rompeva.
7 E cennò alli compagni ch' erano nell' altra navicella, che andassero ad aiutargli; ed egli vennero, ed empirono ambedue le navicelle, intanto che quasi affondavano.7 Ed allora essi fecero segno ai compagni dell'altra barca di venirli ad aiutare. E, venuti quelli, riempirono tutte e due le barche da farle quasi affondare.
8 E vedendo questo, Simone Pietro gittossi in ginocchioni, e disse: pàrtiti da me, Signore, chè io sono uomo peccatore.8 Veduto questo Simon Pietro si gettò ai ginocchi di Gesù dicendo: Signore, allontanati da me, perchè sono uomo peccatore.
9 Imperò che uno grande stupore l' avea compreso, e tutti quelli ch' erano con lui, in quella profonda aveano fatta di pesci.9 In verità, egli e quelli che erano con lui rimasero storditi della presa dei pesci che avevano fatta.
10 E simigliante (erano compresi di stupore) Iacobo e Ioanne figliuoli di Zebedeo, li quali erano compagni di Simone. Disse Iesù a Simone: non temere, imperò che dopo questo sarai ancora pescatore di uomini.10 Così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, ch'eran soci di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere, d'ora innanzi tu sarai pescatore d'uomini.
11 E questi menarono le navi a terra; e abbandonorono ogni cosa, e seguitorono lui.11 Ed essi, tirate a riva le barche, abbandonata ogni cosa, lo seguirono.
12 E fatto è, ch' egli essendo in una delle città, ecco che uno uomo pieno di lepra, vedendo Iesù, e gittato a terra, pregollo dicendo: messere, se vogli, tu mi puoi mondare.12 Or avvenne che trovandosi lui in una di quelle città, un uomo coperto di lebbra, visto Gesù, si gettò bocconi per terra, e lo pregò dicendo: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi.
13 Ed egli estendendo la mano, toccollo dicendo: voglio, sii mondato. E incontanente partissi da lui la lepra.13 Ed egli, stesa la mano, lo toccò dicendo: Sì, lo voglio, sii mondato. E subito la lebbra sparì da lui.
14 Ed egli li comandò che a nullo dicesse, ma: vattene, e mòstrati al sacerdote, e offerisci l'offerta della tua mondazione, come ha comandato Moisè, in loro testimonianza.14 E, comandatogli di non palesarlo a nessuno gli disse: Va', presentati al sacerdote, o fa l'offerta per la tua purificazione, secondo quello che ha prescritto Mosè, in testimonianza per essi.
15 E molto più spargevasi il parlare di lui; e raunavasi a lui molta turba per udirlo, e [accid che] fussero sanati delle loro infermità.15 Intanto più che mai si spargeva la sua fama, e molte, genti accorrevano per udirlo e per essere guarite dai loro mali.
16 Ma egli sedeva nel deserto, e orava.16 Ma egli si ritirava in luoghi solitari e pregava.
17 E fatto è uno giorno, ed egli sedendo ammaestrava; e quivi erano Farisei e dottori della legge, e anche sedevano, li quali erano venuti di tutte le castella di Iudea e di Galilea e di Ierusalem; e la virtù del Signore sanava tutti li infermi.17 E avvenne un giorno che egli stava insegnando; o c'erano a sedere dei Farisei e dottori della legge, venuti da ogni paese della Galilea e di Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era lì a sanarli.
18 E giugnendo quivi uomini che portavano nel letto uno paralitico, li quali cercavano di ponerlo dinanzi a Iesù;18 Ed ecco degli uomini portar sopra un letticciuolo un paralitico, e cercavano di introdurlo per posarglielo davanti.
19 e non trovando da quale lato potessero ponerlo, per cagione della molta turba, salirono sopra il tetto, e per lo tetto puoserlo dinanzi a Iesù.19 E non trovando da qual parte introdurlo a motivo della calca, salirono sul tetto, e, di fra i tegoli, lo calarono giù col letticciuolo, in mezzo, davanti a Gesù.
20 E vedendo Iesù la fede loro, disse (al paralitico): perdonati ti sono li tuoi peccati.20 Egli, veduta la loro fede, disse: Uomo, ti son rimessi i tuoi peccati.
21 Allora li Scribi incominciorono a pensare e a dire, che costui biastema; imperò che niuno puote perdonare li peccati altro che solo Iddio.21 Allora gli Scribi e i Farisei cominciarono a pensare e dire: Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?
22 E conoscendo Iesù loro cogitazioni, disse a loro perchè pensate male nelli vostri cuori?22 Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, prese a dir loro: Che andate pensando nei vostri cuori?
23 Onde, quale è più agevole, a dire i tuoi peccati ti sono perdonati, o a dire: lèvati su, e va?23 Cos'è più facile dire: Ti son rimessi i peccati, o dire: Levati su e cammina?
24 Ma acciò che sappiate che il Figliuolo dell' uomo ha potestà in terra di perdonare li peccati, e' disse al paralitico: a te dico (paralitico), lèvati su, e togli il letto tuo, e vanne alla casa tua.24 Or affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra il potere di rimettere i peccati, dico a te — disse ai paralitico — levati su, piglia il tuo lettocelo e vattene a casa tua.
25 Ed egli immantinente levossi dinanzi a loro, e tolse il letto nel quale giaceva; e magnificando Iddio, andossene a casa sua.25 E quello, rizzatosi sull'atto, in presenza di loro, prese il suo giaciglio e se ne andò a casa, glorificando Dio.
26 E tutti furono pieni di stupore,.. dicevano: noi abbiamo oggi veduto cose meravigliose.26 E tutti, colmi di maraviglia, glorificavano Dio e, invasi dallo spavento, dicevano: Oggi abbiamo visto delle cose meravigliose.
27 E dopo questo vide Iesù uno uomo pubblicano, il quale avea nome Levi, che sedeva al banco; e (Iesù) gli disse: sèguitami.27 E dopo questi fatti uscì e vide un pubblicano di nome Levi, che sedeva al banco della gabella, e disse: Seguimi;
28 Ed egli (incontanente) abbandonò ogni cosa, e levossi, e seguitollo.28 e quello, abbandonata ogni cosa, si alzò e lo seguì.
29 E fecegli uno grande convito in casa sua; e avevano grande turba di pubblicani, e di altra gente assai, a mangiare.29 Poi Levi gli fece un gran banchetto in casa sua, e tra gli altri che erano a mensa con essi c'era gran folla di pubblicani.
30 E gli Scribi e i Farisei mormoravano, e dicevano alli discepoli di Iesù: perchè mangiate voi con li pubblicani e peccatori?30 E i Farisei ed i loro Scribi ne mormoravano e dicevano ai discepoli di Gesù: Perchè mangiate e bevete coi pubblicani e i peccatori?
31 Respuose Iesù, e disse: non hanno bisogno del medico coloro che sono sani, ma quelli che sono infermi.31 Ma Gesù rispose loro; Non han bisogno del medico i sani, ma gli ammalati.
32 Onde io non sono venuto a chiamare gli giusti, ma li peccatori a penitenza.32 Non son venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza.
33 E coloro gli dissero il perchè gli discepoli di Ioanne continuamente digiunano, e fanno le obsecrazioni, e similmente quelli de' Farisei; ma li tuoi manucano e bevono?33 Ma quelli gli replicarono: Perchè, mentre 1 discepoli di Giovanni digiunano spesso e fan preghiera, come parimenti quelli dei Farisei, i tuoi mangiano e bevono?
34 Alli quali egli disse: or potete voi far digiunare li figliuoli del sposo, mentre che con loro è il sposo?34 E rispose loro: Potete forse far digiunare i compagni dello sposo mentre lo sposo è con essi?
35 Ma verranno li giorni, quando a quelli sarà levato il sposo; allora digiunerauno in quelli giorni.35 verranno poi i giorni quando sarà loro tolto lo sposo; allora, in quei giorni digiuneranno.
36 Ed etiam dicevali la similitudine: come nullo puone la commissura, togliendola dal nuovo vestimento, nel vestimento vecchio; altramente rompesi il nuovo, e la commissura del nuovo non si conviene al vecchio.36 E portò loro un paragone: Nessuno taglia da un vestito nuovo una toppa per metterla su un vestito vecchio, perchè romperebbe il nuovo senza poter adattare il pozzo nuovo ai vecchio.
37 E nullo pone il vino nuovo nelli otri vecchi; altramente il vino nuovo rompe gli otri vecchi, e spargesi il vino, e gli otri periranno.37 E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, perché il vino nuovo rompe gli otri e si versa, mentre gli otri vanno a male.
38 Ma egli è da ponere il vino nuovo negli otri nuovi; e l' uno l'altro conservansi.38 Ma il vino nuovo va messo in otri nuovi, per conservare così l'uno e gli altri.
39 E nullo, bevendo il vino vecchio, incontinente vuol il nuovo; imperò ch' egli dice: egli è migliore il vecchio.39 E nessuno che beve vin vecchio desidera ad un tratto del nuovo; perchè dice: Il vecchio è migliore.