SCRUTATIO

Venerdi, 27 giugno 2025 - San Rodolfo ( Letture di oggi)

Secondo libro de' Maccabei 9


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 In quel medesimo tempo Antioco tornava inonestamente di Persia.1 Eodem autem tempore Anti ochus inhoneste revertebatur de regionibus circaPersidem.
2 Però ch' era entrato in una terra chiamata Persepoli, e tentò di spogliare i templi e opprimere la città; ma (loro accorgendosi) corse tutta la multitudine all' arme, e tutti si misero in fuga; e a questo modo accaddette che Antioco dopo la fuga se ne tornò con vergogna.2 Intraverat enim in eam, quae dicitur Persepolis, et tentavitexspoliare templum et civitatem opprimere; quapropter, multitudine ad armorumauxilium concurrente, in fugam versi sunt; et contigit ut Antiochus in fugamversus ab indigenis turpiter rediret.
3 Ed essendo venuto appresso Ecbatana, conobbe quello ch' era intervenuto a Nicanore e Timoteo.3 Et cum esset circa Ecbatana, nuntiatasunt ea, quae erga Nicanorem et Timotheum gesta sunt.
4 Ed elevato con ira, pensavasi di poter rivoltare la ingiuria di coloro che l' aveano cacciato, sopra i Giudei; per questo adunque comandò che fosse sollecitati i carri, andandosene sanza dimora, costrignendolo a questo il giudicio celeste, però che egli parlò così superbamente di venire in Ierusalem, e farla una congregazione di sepolcri di Giudei.4 Elatus autem iraarbitrabatur se etiam iniuriam illorum, qui se fugaverant, in Iudaeosretorquere; ideoque iussit, ut auriga sine intermissione iter perficeret,caelesti iam eum comitante iudicio. Ita enim superbe locutus erat: “ Congeriemsepulcri Iudaeorum Hierosolymam faciam, cum venero illo ”.
5 Ma il Signore Iddio d'Israel, il qual vede tutto, lo percosse di una piaga insanabile. Avendo adunque compiuto questo parlare, lo pigliò uno crudele dolore nelle viscere, e alcuni amari tormenti interiori.5 Sed qui universa conspicit, Dominus, Deus Israel, percussit eum insanabili etinvisibili plaga; et continuo ut is finivit sermonem, apprehendit eum dolordirus viscerum et amara internorum tormenta,
6 E questo li addivenne assai giustamente, però che avea tormentato le viscere di molti con nuovi cruciati, avvenga che esso per questo dalla malizia sua non cessasse.6 perquam iuste, quippe qui multiset novis cruciatibus aliorum torserat viscera.
7 Sopra di questo, anco ripieno di superbia, gettava fuoco con l' animo contro alli Giudei; e comandando che fosse accelerato il cammino, addivenne che andando lui con impeto, cadette del carro, e per la grande percussione del corpo era cruciato in tutti li membri del corpo.7 Ille vero nullo modo abarrogantia cessabat; super hoc autem superbia repletus erat, ignem spirans animoin Iudaeos et praecipiens iter accelerari. Contigit autem, ut et ille caderet decurru, qui ferebatur impetu, et gravi lapsu corruens in omnibus corporis membrisvexaretur.
8 E quello, al quale li parea anco di comandare alle onde del mare, ripieno sopra modo di ambizione, e di pesar le altezze de' monti con la statera, ora umiliato a terra, era portato nella barella, provando la manifesta virtù di Dio,8 Isque, qui nuper videbatur fluctibus maris imperare propter superhominem iactantiam et in statera montium altitudines appendere, humiliatus adterram in gestatorio portabatur manifestam Dei virtutem omnibus ostendens,
9 per tal modo che del corpo dell' empio li vermi bullivano, e vivendo consumavano le carni sue con dolori; anco per lo grande fetore, che usciva del corpo suo, era gravato molto lo esercito.9 itaut de oculis impii vermes scaturirent, ac viventis in doloribus et maeroribuscarnes eius diffluerent, illiusque odore totus exercitus gravaretur propterputredinem.
10 E quello il quale poco inanzi si pensava di pigliare le stelle del cielo, niuno lo potea portare per cagione dello intollerabile fetore.10 Et qui paulo ante sidera caeli contingere se arbitrabatur, eumnemo poterat propter intolerabilem foetoris gravitatem portare.
11 Per questo adunque, dedotto dalla grave superbia, cominciò venire alla cognizione di sè stesso, stimulato dalla divina piaga, augumentandosi continuamente li dolori.11 Hinc igitur coepit multum superbiae deponere confractus et ad agnitionemvenire divina plaga, per momenta doloribus extensus.
12 Ed essendo anco venuto a tanto che non potea sostenere il suo fetore, disse: egli [è] cosa giusta esser suddito a Dio, e l' uomo mortale non sentir di sè quelle cose che s' appartengono a Dio.12 Et, cum nec ipsefoetorem suum ferre posset, ita ait: “ Iustum est subditum esse Deo etmortalem non superbe sentire ”.
13 Facea orazione a Dio questo uomo scelesto, dal quale non era atto a conseguitar misericordia.13 Orabat autem hic scelestus Dominum, ei nonamplius miserturum, ita dicens:
14 E la città, alla qual lui con festinanzia andava acciò che la ruinasse a terra e facessela una congregazion di sepolcri, ora desidera di farla libera.14 sanctam quidem civitatem, ad quam festinansveniebat, ut eam solo aequalem faceret ac sepulcrum congestorum strueret,liberam ostendere;
15 Eli Giudei, li quali non deliberava che fusseno degni di sepultura, ma avea deliberato di darli a mangiare agli uccelli e alle bestie (della terra), e avea detto di esterminarli con i loro figliuoli, ora promette di farli eguali alli Ateniesi, (civè a quelli di Atene).15 Iudaeos autem, quos decreverat nec sepultura quidem sedignos habiturum, sed avibus devorandos cum parvulis se feris proiecturum, omneshos aequales Atheniensibus facturum;
16 E anco il templo santo, il qual per avanti avea spogliato, promette di ornarlo di ottimi doni, e multiplicar i santi vasi, e dar delle sue entrate le spese pertinenti alli sacrificii.16 templum vero sanctum, quod priusexspoliaverat, pulcherrimis donis ornaturum et sacra vasa multiplicia cuncta seredditurum, et pertinentes ad sacrificia sumptus de redditibus suispraestaturum;
17 E sopra di queste cose promettea di farsi Giudeo, e tutto il luogo della terra perambulare, e predicare la potenza di Dio.17 super haec autem et Iudaeum se futurum et omnem locumhabitabilem perambulaturum praedicantem Dei potestatem.
18 Ma non cessando i dolori, però ch' era venuto sopra di lui il giusto giudicio di Dio, disperando scrisse a' Giudei una epistola in modo di deprecazione, la qual contenea queste cose:18 Sed omnino non cessantibus doloribus — supervenerat enim in eum iustum Deiiudicium — semetipsum desperans scripsit ad Iudaeos hanc infra rescriptamepistulam modum deprecationis habentem, haec continentem:
19 Agli ottimi cittadini Giudei molta salute dice il re e principe Antioco, desiderando che siate sani e felici.19 “ Optimis civibusIudaeis plurimam salutem et bene valere et esse felices, rex et dux Antiochus.
20 Se voi e li figliuoli vostri sete sani, e secondo il giudicio vostro tutte le cose vi succedono, referiamo molte grazie.20 Si bene valetis et filii vestri, et res vestrae ex sententia sunt vobis,precans refero quidem Deo maximam gratiam, in caelum spem habens;
21 E io essendo tornato de' luoghi di Persia, ed essendo infirmato, hommi ricordato benignamente di voi; ed essendo pigliato di questa grave infirmità, pensai esser cosa opportuna, per la comune utilità, aver qual [che] diligenza (di voi),21 ego vero ininfirmitate constitutus eram, vestri autem honoris et benevolentiae memineramcum affectione. Reversus de Persidis locis et in infirmitatem incidens molestiamhabentem, necessarium duxi pro communi omnium securitate curam habere.
22 non mi disperando, ma avendo gran speranza di campar di questa infirmità.22 Nondesperans memetipsum, sed spem multam habens effugiendi infirmitatem,
23 Considerando che anco il mio padre, in quelli tempi che lui conducea lo esèrcito alle parti superiori, dimostrò chi dovea succedere dopo lui nello principato;23 respiciens autem quod et pater meus, quibus temporibus in superiora loca duxitexercitum, ostendit, qui susciperet principatum;
24 chè se avvenisse alcuna cosa contraria, ovver qualche cosa difficile (e pericolosa) fusse nunciata, sapendo quelli i quali erano nelle regioni, a chi era lasciata la signoria e tutto il governo delle cose, non si turbasseno (e non rimanessero divisi);24 ut, si quid contrariumaccideret aut etiam quid difficile nuntiaretur, scientes hi, qui circa regionemerant, cui esset rerum summa derelicta, non turbarentur.
25 e io considerando (e attendendo a queste cose, e massimamente) a quelli che sono propinqui e potenti, e tutti i vicini che soleno mover insidie alli tempi, e aspettando la succession delle cose, (sappiate che io) ho designato Antioco mio figliuolo re, il qual spesse volte correndo nelli reami superiori, io lo commendava a molti di voi; e scrissi a lui quelle cose che sono soggette.25 Ad haec autemconsiderans de proximo potentes et vicinos regno temporibus insidiantes eteventum exspectantes, designavi filium Antiochum regem, quem saepe recurrens insuperiora regna plurimis vestrum committebam et commendabam; et scripsi ad eum,quae subiecta sunt.
26 Pregovi adunque che vi ricordiate delli beneficii pubblici e privati, acciò che ciascuno di voi conservi la sua fede a me e al mio figliuolo.26 Oro itaque vos et peto memores beneficiorum publice etprivatim, ut unusquisque conservet hanc, quam habetis benevolentiam in me et infilium.
27 Però ch' io mi confido che lui si porterà modesta e umanamente, e seguitando il mio comune proposito, saravvi utile.27 Confido enim eum modeste et humane, sequentem propositum meum,vobiscum acturum ”.
28 Adunque questo omicida e bestemmiatore, gravissimamente percosso, e come lui avea trattato gli altri, disperso nelli monti, morissi di vita molto miserabile.28 Igitur homicida et blasphemus pessima perpessus, ut ipse alios tractaverat,peregre in montibus miserabili obitu vita functus est.
29 Transportava il corpo suo Filippo, nutrito di quel latte che lui fu nutrito; il qual temendo il figliuolo di Antioco, andò in Egitto a Tolomeo Filometore.29 Transferebat autemcorpus Philippus collactaneus eius, qui etiam metuens filium Antiochi adPtolemaeum Philometorem in Aegyptum se contulit.