SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Secondo libro de' Maccabei 10


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 1974
1 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, aiutandogli il Signore, ricevette la città e il templo.1 Il Maccabeo intanto e i suoi uomini, guidati dal Signore, rioccuparono il tempio e la città,
2 Ma li altari, li quali le genti forestiere aveano edificato per le piazze, e li templi degl' idoli destrussero.2 distrussero le are innalzate dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri.
3 E purgato il templo, fecero uno altro altare; e tratto il fuoco delle pietre da trar fuoco, offersero sacrificii dopo due anni; e posero lo incenso, le lucerne e li pani della proposizione.3 Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due anni; prepararono l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani.
4 Le quali cose fatte, prostrati In terra pregavano Iddio, che non permettesse che cadessero più in così fatti mali; e s' egli accadesse che alcuna volta peccassero, che con più pietà li castigasse, e che non fussero dati nelle mani di uomini barbari e bestemmiatori.4 Fatto questo, prostrati a terra, supplicarono il Signore, che non li facesse più incorrere in quei mali ma, se mai peccassero ancora, venissero da lui corretti con clemenza, ma non abbandonati in mano a un popolo di barbari e bestemmiatori.
5 E (accadette) in tal dì nel quale il templo fu corrutto e contaminato, in simil dì fu purgato; e fu questo a' XXV dì del mese di decembre.5 La purificazione del tempio avvenne nello stesso giorno in cui gli stranieri l'avevano profanato, il venticinque dello stesso mese, cioè di Casleu.
6 E con letizia e gaudio fecero festa otto giorni, secondo il modo (della festa) de' tabernaculi, arricordandosi che poco dinanzi aveano fatto la solennità. de' tabernaculi nelli monti e nelle spelonche, in modo di bestie.6 Con gioia passarono otto giorni come nella festa delle Capanne, ricordando come poco tempo prima avevano passato la feste delle Capanne dispersi sui monti e nelle caverne come animali selvatici.
7 Per la qual cagione portavano li tronchi e li rami verdi e le palme dinanzi a colui il qual prosperò di mondare il luogo suo.7 Perciò, tenendo in mano bastoni ornati, rami verdi e palme, innalzavano inni a colui che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio.
8 E deliberarono per comun comandamento e (universal) statuto alla gente de' Giudei, che (tutto il tempo) ogni anno fossero celebrati questi giorni.8 Stabilirono quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che ogni anno si celebrassero questi giorni.
9 E lo eccesso della vita di Antioco, chiamato il Nobile, terminò a questo modo.9 Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato Epìfane.
10 Ora veramente i fatti di Eupatore, figliuolo dello empio Antioco, narreremo, abbreviando li mali li quali furono fatti nelle battaglie.10 Ora invece esporremo le cose accadute sotto Antioco Eupàtore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse alle guerre.
11 Essendo dunque Eupatore succeduto nel reame, ordinò sopra le faccende del regno uno chiamato Lisia, principe della gente d'arme di Fenice e di Siria.11 Costui, dunque, succeduto nel regno, nominò capo degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della Fenicia.
12 E instituì Tolomeo, il qual si chiamava il Magro, tenace del giusto sopra li Giudei, e massimamente per la iniquità la qual era stata fatta contra di loro, (e comandò) che si portasse con loro pacificamente.12 Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava di svolgere i rapporti con loro pacificamente.
13 Ma per questo accusato dagli inimici appresso Eupatore, avendo udito molte volte ch' elli era. traditore, però che essendoli dato Cipro in custodia da Filometore lui l'abbandonò, e menato al re Antioco (chiamato il) Nobile, anco da lui si parti, poi si morì di veneno.13 Per questo motivo fu accusato dagli amici presso l'Eupàtore ed egli, sentendosi spesso chiamare traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal Filomètore ed essere passato dalla parte di Antioco Epìfane, né potendo esercitare con onore la carica, preso il veleno, pose fine alla propria vita.
14 Ed essendo Gorgia duca di quelli luoghi, congregata la gente forestiera (che gli era dintorno), spesse volte rompea i Giudei.14 Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e teneva viva la guerra contro i Giudei.
15 Ma li Giudei, che teneano le munizioni necessarie, ricevevano quelli ch' erano fuggiti di Ierusalem, e tentavano di far guerra.15 Insieme con lui anche gli Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando asilo a tutti i fuorusciti da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra.
16 Ma quelli ch' erano con Maccabeo, pregando Iddio con orazione che li fusse propizio, fecero uno impeto contro alle munizioni degl' Idumei.16 Pertanto gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato preghiere e supplicato Dio che si facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei
17 E contrastando con una grande forza, ottennero i luoghi, e uccisero tutti quelli che li veniano incontro; e tutti insieme non furono meno, quelli che uccisero, di venticinque milia.17 e, attaccandole con energia, si impadronirono delle posizioni, respinsero quelli che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano venuti a tiro; ne uccisero così non meno di ventimila.
18 Ed essendo alcuni fuggiti in due torri fornite e bene armate, avendo ogni preparazione per combattere,18 Non meno di novemila tuttavia fuggirono in due torri fortificate a regola d'arte e fornite di tutto l'occorrente per sostenere l'assedio.
19 Maccabeo (si convertì) alla ioro espugnazione lasciando Simone e Iosefo e Zacheo, con coloro i quali erano con lui in assai buona quantità, lui si rivolse a quelle battaglie le quali più constrignea.19 Allora il Maccabeo, lasciando Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per quell'assedio, si recò in zone più critiche.
20 Ma quelli i quali erano con Simone, accecati dalla loro cupidità (e avarizia) furono persuasi da alcunì ch' erano nelle torri, con promissione di danari; e avendo avuto settanta milia dramme, lasciorono fuggire alcuni.20 Ma gli uomini di Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per denaro da alcuni che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne lasciarono fuggire alcuni.
21 Ed essendo questo nunciato a Maccabeo congregati i principi del popolo, accusò che alcuni aveano venduto i fratelli, avendo lasciato li suoi avversarii.21 Quando fu riferito al Maccabeo l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accusò di aver venduto per denaro i loro fratelli, dando libertà ai loro nemici.
22 Questi adunque traditori, avendo fatto tal cosa, li uccisero; e sùbito prese due torri.22 Fece giustiziare coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugnò le due torri.
23 E succedendo le cose prospere, così con l' arme come con le mani uccisero in queste due torri più di venti milia uomini.23 Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a morte nelle due fortezze più di ventimila uomini.
24 E Timoteo, il qual era stato prima superato dai Giudei, (chiamato e) radunato lo esèrcito delle genti forestiere, e congregato lo esèrcito di quelli da cavallo, se ne venne con Asinio per pigliare la Giudea con l' arme.24 Timòteo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando ora forze straniere in gran numero e radunando la cavalleria dell'Asia, che non era meno numerosa, avanzò con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi.
25 (Avendo adunque udito questo,) Maccabeo e quelli ch' erano con lui, approssimandosi Timoteo, pregavano Iddio, gittandosi la terra sopra il capo, e cinti li cilicii alli lombi,25 Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i fianchi di sacco,
26 prostrati alla sommità dell' altare (per lo circuito), acciò che li fusse propizio, e alli suoi nimici li fusse inimico, e fusse avversario alli suoi avversarii, sì come dice la legge.26 si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge.
27 E fatto questo, dopo la orazione presono l' arme; e allontanandosi molto dalla città, e fatti prossimi alli inimici, si fermarono.27 Terminata la preghiera, presero le armi e uscirono dalla città per un bel tratto. Quando furono vicini ai nemici, si fermarono.
28 E nel primo levar del sole furono l' una parte contro all' altra a' fatti, avendo Maccabeo con li suoi Iddio con la sua virtù favorabile della prosperità della vittoria, e l'altra parte avendo confidenza e l'animo grande in lo principio della battaglia.28 Appena spuntata la luce del mattino, iniziò l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della vittoria gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel conflitto il loro ardire.
29 Ed essendo la battaglia molto grande, apparveno agli avversarii del cielo cinque uomini a cavallo, ornati con li freni d'oro, prestando favore al suo governo e alla sua defensione.29 Accesasi una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che guidavano i Giudei.
30 Dei quali due, avendo Maccabeo in mezzo di sè, lo conservavano salvo (e immacolato), fornito con le sue armi; e contro agli avversarii saetta[vano] dardi e folgori, mediante i quali, confusi di cecità e repleti di perturbazione, cadeano a terra;30 Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro gli avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine.
31 intanto che ne furono morti venti milia e cinquecento, e cavalieri secento.31 Ne furono uccisi ventimilacinquecento e seicento cavalieri.
32 Vedendo questo, Timoteo se ne fuggì in Gazara, la qual era (molto forte e) molto ben armata, la qual governava Cherea.32 Lo stesso Timòteo dovette rifugiarsi nella fortezza chiamata Ghezer, ben munita, dove era comandante Chérea.
33 E Maccabeo, e quelli ch' erano con lui, rallegrandosi (molto per la vittoria) assediorono la fortezza (dove Timoteo era fuggito) per quattro dì.33 Ma i soldati del Maccabeo assediarono con entusiasmo la fortezza per quattro giorni.
34 Ma quelli ch' erano dentro, confidandosi per la fortezza del luogo, maledicevano sopra modo (quelli di fuori), e con parole sceleratissime si laudavano.34 Gli assediati, fidando delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in modo orribile e lanciavano empie frasi.
35 E poi che si cominciò a chiarire il quinto dì, venti giovani di quelli ch' erano con Maccabeo erano accesi nell' animo per cagion delle blasfemie; e virilmente se n' andarono al muro, e accesi di animo feroce andando salivano.35 Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del Maccabeo, accesi di sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque trovarono.
36 E anco gli altri, similmente salendo suso le torri, andarono ad abbruciare le porte; e anco quelli che li maledissero, li arsero vivi.36 Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della città.
37 Guastando adunque il luogo continuamente per due giorni, trovato Timoteo il qual s'era nascosto, lo uccisero; e anco uccisero il suo fratello Cherea e Apollofane.37 Uccisero Timòteo che si era nascosto in una buca e il fratello di lui Chérea e Apollòfane.
38 Le quali cose così terminate, benedice vano il Signore Iddio con inni (e cantici) e confessioni, il qual avea fatte cose così maraviglios? in Israel, e avevali dato vittoria.38 Terminata l'impresa, con canti e inni di riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito Israele e concesso loro la vittoria.