SCRUTATIO

Lunedi, 4 agosto 2025 - San Martino ( Letture di oggi)

Primo libro de' Maccabei 12


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1 Onde vedendo Ionata ch' era prosperevole il tempo (e la buona stagione l' aiutava), sì elesse ambasciadori, e mandogli a Roma a rinnovare con loro amistade.1 Vedendo Gionata che le circostanze lo favorivano, scelse alcuni, e li mandò a Roma a confermare e rinnovare l’amicizia coi Romani.
2 E in quello medesimo tenore mandò lettere alli Spartiati e ad altri luoghi (in una medesima forma).2 Anche agli Spartani ed in altri luoghi mandò lettere allo stesso scopo.
3 Di che andarono a Roma, ed entrarono in corte, e dissono (l'ambasciata loro in questa forma): Ionata sommo sacerdote e la gente Giudea ci hanno mandati, che voi rinnoviate con loro amistade e la compagnia primaia.3 Quelli dunque andarono a Roma, entrarono nella curia, e dissero: «Gionata sommo sacerdote, e la nazione giudea, cl hanno mandati per rinnovare con voi amicizia ed alleanza come per il passato ».
4 Eli Romani diedono a loro lettere per luoghi a loro sudditi (onde doveano passare), acciò che gli conducessono in Giudea con pace.4 Ed i Romani dettero a loro delle lettere pel loro ministri di diversi luoghi, acciò li riconducessero in sicurtà nella terra di Giuda.
5 E questo fu lo esemplo delle lettere, le quali Ionata mandò gli Spartiati:5 Ed ecco il testo della lettera scritta da Gionata agli Spartani:
6 Ionata sommo sacerdote, e' suoi vecchi, e gli sacerdoti di Giudea, e tutto l' altro popolo, agli fratelli Spartiati salute.6 « Gionata sommo sacerdote, i seniori della nazione, i sacerdoti, e tutto il popolo de' Giudei, agli Spartani fratelli, salute.
7 Già prima furono mandate lettere a Onia, sommo sacerdote, da Ario il quale regnava appo voi, come voi siete nostri fratelli, sì come contiene lo scritto ch' è posto di sotto.7 Già prima, da Ario che era vostro re, fu mandata ad Onia sommo sacerdote una lettera, che diceva voi essere nostri fratelli, come si esprime il rescritto qui portato.
8 E ricevette Onia quello uomo, che fue a lui mandato, con onore; e ricevette le lettere le quali significavano della compagnia e della amistade.8 Ed Onia accolse con onore il personaggio inviato, ed accettò la lettera ove si parlava di alleanza ed amicizia.
9 Ma noi, conciofosse cosa che non abbisognassimo d'alcuna di queste cose, abbiendo ora consolazione de' santi libri, i quali sono nelle nostre mani,9 Noi però, non avendo di ciò alcun bisogno, perchè abbiamo per nostro sostegno i libri santi che sono in mano nostra,
10 abbiamo voluto mandare a voi a rinnovare (con voi) l' amistade e la compagnia, acciò che per avventura non divegniamo stranieri da voi; certo molti tempi sono passati da poi che voi (non) mandaste a noi.10 abbiamo tuttavia voluto mandare a rinnovare con voi la fraternità e l'amicizia, acciò non v'avessimo a divenir estranei; è infatti molto tempo da che mandaste a noi.
11 E veramente ci ricordiamo di voi d'ogni tempo, sanza niuno intervallo, negli di solenni e negli altri dì che bisogna, ne' sacrificii che sì offriamo, e nell' altre osservazioni, sì come si conviene ed è lecito di ricordarsi de' fratelli.11 Noi dunque, in ogni occasione, senza mai tralasciarlo, nei giorni solenni, ed in quelli altri nel quali è di regola, ci ricordiamo di voi nei sacriflzil che offriamo, e nelle supplicazioni, com' è giusto e conveniente ricordarsi de' fratelli.
12 Noi adunque ci rallegriamo della gloria vostra.12 Godiamo dunque della vostra gloria.
13 Ma noi siamo tutti occupati di molte tribulazioni e di molte battaglie; e hannoci combattuto li re li quali ci sono d' intorno.13 Ma noi siamo stati stretti da molte tribolazioni e da molte guerre, ed assaliti dai re circonvicini. ’
14 Adunque non vogliamo essere molesti a voi, nè agli altri compagni nè amici nostri, in queste battaglie.14 In queste guerre, però, non abbiamo voluto esser molesti a voi nè agli altri nostri alleati ed amici ;
15 Imperò che avemo avuto aiutorio dal cielo, e siamo liberati, e li nostri nimici sono umiliati.15 avemmo infatti aiuto dal cielo, e noi siamo stati liberati, ed umiliati i nostri nemici.
16 E però (sappiate che noi) abbiamo eletto Numenio [figliuolo] di Antioco, e Antipatre figliuolo di Giasone, e mandatigli a' Romani, a rinnovare la compagnia e l' amistade di prima.16 Abbiamo dunque scelto Numenio figlio d'Antioco, ed Antipatro figlio di Giasone, e li abbiamo mandati al Romani, a rinnovar con loro l'amicizia e l'alleanza di prima ;
17 E abbiamo loro imposto, che siano con esso voi, rendendovi (grazie e) salute, e diano a voi le nostre lettere della rinnovazione della nostra fratellanza.17 ed abbiamo loro dato ordine di venire anche a voi, a salutarvi, e presentarvi le nostre lettere di rinnovamento della nostra fraternità.
18 E però farete bene a risponderci a queste cose.18 Ed ora farete bene rispondendoci in proposito ».
19 Questo è il rescritto che mandò [ad] Onia:19 Questo poi è il tenore della lettera mandata ad Onta:
20 [Ario] re degli Spartiati a Ionata, grande sacerdote, salute.20 « Ario re degli Spartani, ad Onla gran sacerdote, salute.
21 Trovato è nella scrittura degli Spartiati e de' Giudei, ch' egli sono fratelli, e della schiatta di Abraam.21 Degli Spartani e de' Giudei, s’è trovato in un certo scritto che sono fratelli, e che vengono dalla stirpe d'Abramo.
22 Ora poi che queste cose conosciute avemo, fate bene a scrivere a noi della vostra pace.22 Ed ora, avendo noi scoperto questa cosa, farete bene a scriverci della vostra prosperità,
23 Sì come noi abbiamo scritto a voi, le nostre pecore e le nostre possessioni sono vostre, e le vostre sono nostre; abbiamvi adunque mandato ad annunziare queste cose.23 come anche noi abbiamo scritto a voi. Il nostro bestiame ed i nostri possedimenti son vostri, ed i vostri son nostri. Abbiamo dunque mandato a parteciparvi queste cose ».
24 E intanto Ionata intese che gli principi di Demetrio erano tornati con maggior oste che prima, per combattere contro a lui.24 Di poi Gionata seppe che i generali di Demetrio eran tornati con un esercito più grande di prima, per combatter con lui.
25 E però egli uscì fuori di Ierusalem, e venne loro incontro nella contrada degli Amatiti; imperò che non diede loro spazio d' entrare nel suo territorio.25 Uscì di Gerusalemme, ed andò incontro a loro nella terra di Amat, non volendo dar loro tempo d’entrar nella terra sua.
26 E mandò nel campo loro spie; e quando furono tornate, gli dissero che gl' inimici si aveano ordinato d' assalirlo di notte.26 E mandò esploratori sul loro campo, i quali tornarono a riferire che quelli avevano stabilito d’attaccarll all’ improvviso, la notte.
27 Onde, quando il sole fue tramonto, comandò Ionata alla sua gente, che veggiassono e fussono tutta notte con l'arme apparecchiati alla battaglia, e puose guardie (e agguati) intorno al suo campo.27 Quando dunque il sole fu tramontato, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e star in armi preparati a battaglia per tutta la notte; e mise delle guardie tutt’ intorno all’accampamento.
28 E quando li nimici sentirono che Ionata e la sua gente erano apparecchiati alla battaglia, sì dubitarono e impaurirono nell' animo loro; e accesono molti fuochi nel campo loro; (poi se ne fuggirono per paura).28 Ed i nemici seppero che Gionata co’ suoi stava pronto a battaglia, ed ebber timore, e si persero d'animo; accesero dei fuochi ne’ loro accampamenti [e si ritirarono].
29 Ma Ionata e gli suoi non si addierono di ciò infino alla mattina (che loro se ne fossono fuggiti); imperò che gli rilucenti fuochi gl' ingannarono (che durarono tutta notte).29 Gionata ed i suoi non se n’avvidero sino alle mattina, vedendo risplendere i fuochi.
30 Allora Ionata (e la sua gente) si mise loro dietro, ma non gli poterono giugnere; imperò che loro aveano già passato il fiume (che si chiama) Eleutero.30 Allora Gionata li Inseguì; ma non li raggiunse, perchè avevan passato il fiume Eleutero.
31 Allora Ionata volse sua via verso li Arabi i quali si chiamavano Zabadei; (e assaligli) e percossegli, e ruboe le loro ricchezze.31 Poi, deviò Gionata versogli Arabi chiamati Zabadel, li sconfisse, e ne prese le spoglie.
32 E poi (incontanente) venne a Damasco, e campeggiando cercò tutto intorno la contrada.32 Di lì mosse, e venne a Damasco, e percorreva tutta quella regione.
33 E intanto cavalcò Simone infino ad Ascalona e alle prossimane fortezze; e capitò a Ioppen, e presela;33 Simone pure si mosse, e venne sino ad Ascalon ed alle fortezze vicine; poi si diresse ad Joppe, e l’occupò;
34 imperò che avea inteso che volevano dare. fornimento alla parte di Demetrio; e lasciovvi buone guardie per guardare la terra.34 aver infatti saputo che quelli volevan consegnare la piazza a Demetrio, e vi collocò una guarnigione che la custodisse.
35 Allora ritornoe Ionata, e radunòe (al consiglio) tutti i più vecchi del popolo; e ragionava con loro di edificare fortezze in Giudea,35 Tornato che fu Gionata, convocò i seniori del popolo, e pensò con loro di edificar fortezze in Giudea,
36 e di fare mura a Ierusalem, e di fare grandi e alte mura nel mezzo tra la città e la ròcca, acciò che fusse divisa da tutta la cittade, e fusse per sè, sì che non comperassono nè vendessono (insieme).36 alzar muri in Gerusalemme, ed uno di grande altezza fra la cittadella e la città, per separar quella da questa, acciò rimanesse isolata, e [quei di dentro] non potessero comprare nè vendere.
37 E così si radunarono, ed edificarono la cittade; e cadde il muro il quale era sopra lo fossato dal lato d' oriente, e Ionata fece rifare il detto muro il quale si chiama Cafeteta.37 Si trovaron dunque d’accordo per riedificar la città; e cadde il muro posto sopra il torrente, a levante; e Gionata ricostruì quello chiamato Cafeteta.
38 E Simone rifece Adiada in Sefela, e fornilla e armolla, e fecevi le porte e serrature.38 Simone poi edificò Adiada in Sefela, e la fortificò, e vi mise le porte ed i serramenti.
39 E conciofosse cosa che Trifone (del quale avemo parlato addietro) pensasse di regnare in Asia, e di porre a sè corona, e d' uccidere in prima lo re Antioco,39 Ma Trifone pensava di farsi re dell’Asia, prender la corona, e disfarsi dei re Antioco.
40 dubitando che per l'avventura Ionata non lo impedisse, egli cercava (di ingannare Ionata, e) di prenderlo e di ucciderlo. E però si levò suso, e venne in Betsan; (e mandò a Ionata, che gli venisse incontro, però che voleva regnare in Asia).40 Temendo però che Gionata non glielo permettesse ma prendesse le armi contro di lui, cercava d'averlo nelle mani ed ucciderlo. Si mosse dunque, ed andò In Betsan.
41 Allora Ionata gli venne incontro (e in aiuto) con XL milia uomini eletti (e insegnati) a battaglia, e venne in Betsan.41 Allora Gionata gli uscì incontro con quarantamila soldati scelti, e venne a Betsan.
42 E veggendo Trifone, che Ionata era venuto (in suo aiuto) con grande oste, (d' incominciare sua impresa) temette (molto nè di metterli mano addosso).42 Quando Trifone vide che Gionata era venuto con esercito grande per attaccarlo, ebbe paura.
43 E fecegli grande onore, e laudollo inanzi a tutti i suoi amici, e diedegli molti doni; e mandò a tutta la sua gente, che lo ubbidissono sì come sè medesimo.43 Lo ricevè con onore, lo raccomandò a tutt’i suoi amici, gli fece regali, e dette ordine a’ suol soldati che gli obbedissero come a lui medesimo.
44 E poi disse a Ionata: per che hai affaticato tutto il tuo popolo (in nostro servigio), conciosia cosa che non ci bisogni di combattere con persona?44 E disse a Gionata: « Perchè hai tu disturbato tutto il tuo popolo, mentre non v'è guerra fra noi?
45 E però lasciagli ritornare a casa loro; ed eleggi teco alquanti uomini, e verrai meco a Tolemaida, e darollati con tutte l'altre fortezze, e accomandarotti l'oste, e tutti gli uffici del reggimento, e poi me n'anderoe; però che per questo sono venuto.45 Rimandali alle loro case, scegliti pochi uomini per scorta, e vieni con me in Tolemaide; io te la darò, con le rimanenti piazze forti e l’esercito e tutti gli addetti al governo; poi tornerò indietro e me n'andrò; chè solo per questo sono venuto ».
46 E Ionata gli credette, e fece sì come egli gli disse, e diè commiato alla sua oste; e tornarono (tutti gli uomini) in Giudea.46 Gionata gli credè; fece come gli aveva detto, e congedò l'esercito che se ne tornò nella terra di Giuda.
47 E rimase con lui tre milia uomini solamente; de' quali egli ne rimandò in Galilea due milia, e mille n' andarono con lui.47 Ritenne con sè tremila uomini, de’ quali poi rimandò duemila In Galilea; gli altri mille andaron con lui.
48 E così tosto come Ionata fue entrato in Tolemaida, allora i Tolemaidi chiusono le porte, e presono Ionata; e tutti gli altri suoi compagni uccisono, mettendogli al taglio delle spade.48 Or quando Gionata fu entrato In Tolemaide, i cittadini chiusero le porte, e lo fecero prigioniero, ed uccisero di spada tutti quelli ch’eran entrati con lui.
49 E (fatto questo) Trifone mandò (incontanente) la sua oste e gli cavalieri in Galilea nel grande campo, acciò che uccidessono tutti i compagni di Ionata.49 Poi Trifone mandò l’esercito e la cavalleria In Galilea e nella gran pianura, a sterminare tutti i compagni di Gionata.
50 Ma quando loro seppono ch' egli era stato preso, e morto [con] tutti li suoi compagni, loro medesimi presono conforto, e uscirono fuori alla battaglia.50 Ma questi, quando seppero che Gionata era stato catturato ed ucciso con tutti quelli che eran con lui, s’incoraggiarono l’un l’altro, e si misero in ordine di battaglia.
51 E veggendo quegli che v' erano venuti, che loro mostravano loro il volto, sì si ritornarono indietro.51 Or quelli che li avevano inseguiti, vedendo che questi giocavan la vita, tornaron indietro.
52 E gli Giudei si tornarono in pace a casa loro. Ora tutti quegli ch' erano stati con Ionata feciono grandissimo pianto (e lamento); e tutto l'altro popolo piansono molto per questa perdita.52 Ed essi giunsero tutti senza ostacolo nella terra di Giuda. E piansero molto Gionata e quelli ch’eran stati con lui: pianse di gran pianto Israele.
53 Ora avvenne che tutte le genti dintorno si studiarono di distruggere la gente Giudea, dicendo intra loro:53 Allora tutte le genti circonvicine pensavano di schiacciarli, dicendo:
54 (Ora è il tempo di distruggerli, da poi che) più non hanno il loro principe nè aiutatore; combattiamo contro a loro, (e meniamgli a fine), e togliamo a questi uomini la loro memoria.54 «Non hanno un capo, nè chi li aiuti. Ora dunque distruggiamoli, e disperdiamo di fra gli uomini la loro memoria »