Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 5


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 Perciocchè noi sappiamo che, se il nostro terrestre albergo di questa tenda è disfatto, noi abbiamo da Dio un edificio, che è una casa fatta senza opera di mano, eterna ne’ cieli.1 Noi sappiamo difatti che se la casa terrestre, nostra abitazione, è disfatta, abbiamo da Dio una dimora non fatta da mano d'uomo, eterna nei cieli.
2 Poichè in questa tenda ancora sospiriamo, desiderando d’esser sopravvestiti della nostra abitazione, che è celeste.2 Ed è per questo che sospiriamo, bramando di essere rivestiti della nostra abitazione che è celeste,
3 Se pur saremo trovati vestiti, e non ignudi.3 a meno che non siamo trovati ignudi, ma vestiti.
4 Perciocchè noi, che siamo in questa tenda, sospiriamo, essendo aggravati; e perciò non desideriamo già d’essere spogliati, ma sopravvestiti; acciocchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.4 E finché noi siamo in questa tenda, gemiamo oppressi perchè non vogliam esser spogliati, ma avere un altro vestito su questo, affinchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
5 Or colui che ci ha formati a questo stesso, è Iddio, il quale ancora ci ha data l’arra dello Spirito.5 Or colui che ci ha formati per questo è Dio, il quale ci ha data la caparra dello spirito.
6 Noi adunque abbiamo sempre confidanza; e sappiamo che, mentre dimoriamo come forestieri nel corpo, siamo in pellegrinaggio, assenti dal Signore.6 Pieni adunque di fiducia, sapendo che mentre siamo nel corpo andiam peregrinando lontani dal Signore
7 Poichè camminiamo per fede, e non per aspetto.7 (camminiamo infatti per fede e non per visione),
8 Ma noi abbiamo confidanza, ed abbiamo molto più caro di partire dal corpo, e di andare ad abitar col Signore.8 pieni di fiducia, abbiamo anche la buona volontà di partire dal corpo per stare davanti al Signore.
9 Perciò ancora ci studiamo, e dimorando come forestieri nel corpo, e partendone, d’essergli grati.9 Ed è per questo che noi ci studiamo di piacere a lui, sia assenti che presenti;
10 Poichè bisogna che noi tutti compariamo davanti al tribunal di Cristo, acciocchè ciascuno riceva la propria retribuzione delle cose ch’egli avrà fatte quand’era nel corpo; secondo ch’egli avrà operato, o bene, o male.10 perchè dobbiam comparir tutti davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno secondo il male o il bene che fece quando era nel corpo.
11 SAPENDO adunque lo spavento del Signore, noi persuadiamo gli uomini, e siamo manifesti a Dio; or io spero che siamo manifesti eziandio alle vostre coscienze11 Sapendo adunque com'è da temersi il Signore, ne persuadiamo gli uomini. Dio ci conosce, e spero che ben ci conosciate nelle vostre coscienze.
12 Perciocchè noi non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo cagione di gloriarvi di noi; acciocchè abbiate di che gloriarvi inverso coloro che si gloriano di faccia, e non di cuore.12 Non ci lodiamo di nuovo presso di voi, ma vi diamo occasione di lodarvi di noi, affinchè possiate rispondere a quelli che si gloriano di ciò che apparisce e non di ciò che è nel cuore.
13 Imperocchè, se noi siam fuori del senno, lo siamo a Dio; se altresì siamo in buon senno, lo siamo a voi.13 Se infatti andiamo fuori dei sensi, lo facciamo per Iddio, se stiamo nei limiti è per voi;
14 Poichè l’amor di Cristo ci possiede.14 perché la carità di Cristo ci stringe, persuasi come siamo che, se uno è morto per tutti, son dunque morti tutti,
15 Avendo fatta questa determinazione: che, se uno è morto per tutti, tutti adunque erano morti; e ch’egli è morto per tutti, acciocchè coloro che vivono non vivano più per l’innanzi a sè stessi, ma a colui che è morto, e risuscitato per loro15 e che egli è morto per tutti, affinchè quelli che vivono non vivano già per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per essi.
16 Talchè noi da quest’ora non conosciamo alcuno secondo la carne; e se abbiam conosciuto Cristo secondo la carne, pur ora non lo conosciamo più.16 Quindi noi d'or innanzi non conosciamo più nessuno secondo la carne, e se anche abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più in questa maniera.
17 Se adunque alcuno è in Cristo, egli è nuova creatura; le cose vecchie son passate; ecco, tutte le cose son fatte nuove.17 Se alcuno pertanto è in Cristo, egli è nuova creatura: le cose vecchie son passate, ecco tutto rinnovellato.
18 Or il tutto è da Dio, che ci ha riconciliati a sè, per Gesù Cristo; e ha dato a noi il ministerio della riconciliazione.18 Ma tutto viene da Dio, il quale ci ha seco riconciliati per mezzo di Cristo, e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.
19 Poichè Iddio ha riconciliato il mondo a sè in Cristo, non imputando agli uomini i lor falli; ed ha posta in noi la parola della riconciliazione.19 Siccome era Dio che ri conciliava con se il mondo in Cristo, non imputando agli uomini i loro peccati, ha messo in noi la parola della riconciliazione.
20 Noi adunque facciam l’ambasciata per Cristo, come se Iddio esortasse per noi; e vi esortiamo per Cristo: Siate riconciliati a Dio.20 E' dunque per Cristo che noi facciamo le veci di ambasciatori, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Per amore di Cristo vi scongiuriamo: riconciliatevi con Dio.
21 Perciocchè egli ha fatto esser peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato; acciocchè noi fossimo fatti giustizia di Dio in lui21 Colui che non conobbe il peccato, Egli lo trattò come lo (stesso) peccato, affinchè in lui noi diventassimo giustizia di Dio.