Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 OH quanto desidererei che voi comportaste un poco la mia follia! ma sì, comportatemi.1 Dio volesse, che sopportaste per un pocolino la mia stoltezza, ma pur sopportatemi:
2 Poichè io son geloso di voi d’una gelosia di Dio; perciocchè io vi ho sposati ad un marito, per presentare una casta vergine a Cristo.2 Imperocché io son geloso di voi per izelo di Dio. Dappoiché vi ho sposati per presentarvi, qual pura vergine, a un solo uomo, a Cristo.
3 Ma io temo che come il serpente sedusse Eva, con la sua astuzia; così talora le vostre menti non sieno corrotte, e sviate dalla semplicità che deve essere inverso Cristo.3 Ma io temo, che, siccome il serpente con la sua scaltrezza sedusse Eva, così non siano corrotti i vostri sensi, e decadano dalla semplicità, che è in Cristo.
4 Perciocchè se uno viene a voi a predicarvi un altro Gesù che noi non abbiam predicato, o se voi da esso ricevete un altro Spirito che non avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato; voi lo tollerate4 Imperocché se chi viene, predica un altro Cristo non predicato da noi; o te un altro Spirito ricevete, cui non avete ricevuto; o altro vangelo, che non avete abbracciato: a ragione lo sopportereste.
5 Or io stimo di non essere stato da niente meno di cotesti apostoli sommi.5 Io però mi penso di nulla aver fatto di meno de' grandi Apostoli.
6 Che se pur sono idiota nel parlare, non lo son già nella conoscenza; anzi, del tutto siamo stati manifestati presso voi in ogni cosa.6 Imperocché quantunque rozzo nel parlare, nol son però nella scienza: ma siamo interamente conosciuti da voi.
7 Ho io commesso peccato, in ciò che mi sono abbassato me stesso, acciocchè voi foste innalzati? inquanto che gratuitamente vi ho evangelizzato l’evangelo di Dio?7 Peccai forse, quando umiliai me stesso per esaltare voi? Quando vi annunziai il vangelo di Dio gratuitamente?
8 Io ho predate le altre chiese, prendendo salario per servire a voi.8 Spogliai altre Chiese, tirandone lo stipendio per servire a voi.
9 Ed anche, essendo appresso di voi, ed avendo bisogno, non sono stato grave ad alcuno; perciocchè i fratelli, venuti di Macedonia, hanno supplito al mio bisogno; ed in ogni cosa mi son conservato senza esservi grave, ed anche per l’avvenire mi conserverò.9 E stando presso di voi, ed essendo in bisogno, non fui di aggravio a nissuno: imperocché a quello, che mi mancava, supplirono i fratelli venuti dalla Macedonia: e onninamente non vi ho recato aggravio, nè vel recherò.
10 La verità di Cristo è in me, che questo vanto non sarà turato in me nelle contrade dell’Acaia.10 La verità di Cristo è in me, come non mi sarà chiusa la bocca su questo vanto ne' paesi dell'Acaia.
11 Perchè? forse perciocchè io non v’amo? Iddio lo sa.11 E per qual motivo? Perché non vi amo? Sasselo Dio.
12 Anzi ciò che io fo, lo farò ancora, per toglier l’occasione a coloro che desiderano occasione; acciocchè in ciò che si gloriano sieno trovati quali noi ancora.12 Ma quello, che io fo, lo farò tuttora, per troncar l'occasione a quegli, i quali un'occasione desiderano di essere (della qual cosa si gloriano) trovati simili a noi.
13 Perciocchè tali falsi apostoli sono operai frodolenti, trasformandosi in apostoli di Cristo.13 Imperocché questi tali falsi Apostoli sono operai finti, che si trasfigurano in Apostoli di Cristo.
14 E non è maraviglia; perciocchè Satana stesso si trasforma in angelo di luce.14 Né ciò è da ammirarsi: mentre anche satana si trasforma in angelo della luce:
15 Ei non è dunque gran cosa, se i suoi ministri ancora si trasformano in ministri di giustizia; de’ quali la fine sarà secondo le loro opere15 Non è adunque gran cosa, che anche i ministri di lui si trasfigurino in ministri della giustizia: la fine de' quali sarà conforme alle opere loro.
16 IO lo dico di nuovo: Niuno mi stimi esser pazzo; se no, ricevetemi eziandio come pazzo; acciocchè io ancora mi glorii un poco.16 Vel dico di nuovo (nissuno mi creda stolto, che se no, prendetemi anche per istolto, affinchè mi glorii anch'io un tantino)
17 Ciò ch’io ragiono in questa ferma confidanza di vanto, non lo ragiono secondo il Signore, ma come in pazzia.17 Quello, che dico, non lo dico secondo Dio, ma come per istoltezza, in questa materia di vantamento.
18 Poichè molti si gloriano secondo la carne, io ancora mi glorierò.18 Dappoiché molti si gloriano secondo la carne: io pare mi glorierò.
19 Poichè voi, così savi, volentieri comportate i pazzi.19 Conciossiachè volentieri tollerate voi gli stolti, essendo voi saggi.
20 Perciocchè, se alcuno vi riduce in servitù, se alcuno vi divora, se alcuno prende, se alcuno s’innalza, se alcuno vi percuote in sul volto, voi lo tollerate.20 Imperocché sopportate chi vi pone in ischiavitù, chi vi divora, chi vi roba, chi fa il grande, chi vi percuote nella faccia.
21 Io lo dico a nostro vituperio, noi siamo stati deboli; e pure, in qualunque cosa alcuno si vanta, io lo dico in pazzia, mi vanto io ancora21 Dico ciò quanto al disonore, quasi noi siamo stati da poco per questo lato. Ma per qualsivoglia cosa, che alcuno prenda ardimento (parlo da stolto) lo prendo ancor io:
22 Sono eglino Ebrei? io ancora; sono eglino Israeliti? io ancora; sono eglino progenie di Abrahamo? io ancora.22 Sono Ebrei, ancor io: sono Israeliti, ancor io: discendenti d'Abramo, ancor io:
23 Sono eglino ministri di Cristo? io parlo da pazzo, io lo son più di loro; in travagli molto più; in battiture senza comparazione più; in prigioni molto più; in morti molte volte più.23 Son ministri di Cristo, (parlo di stolto) più io: da più ne' travagli, da più nelle prigionie, oltre modo nelle battiture, frequentemente in mezzo alle morti.
24 Da’ Giudei ho ricevute cinque volte quaranta battiture meno una.24 Da' Giudei cinque volte ricevei quaranta colpi, meno uno.
25 Io sono stato battuto di verghe tre volte, sono stato lapidato una volta, tre volte ho rotto in mare, ho passato un giorno ed una notte nell’abisso.25 Tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, tre volte naufragai, una notte, e un giorno stetti nel profondo mare,
26 Spesse volte sono stato in viaggi, in pericoli di fiumi, in pericoli di ladroni, in pericoli della mia nazione, in pericoli da’ Gentili, in pericoli in città, in pericoli in solitudine, in pericoli in mare, in pericoli fra falsi fratelli;26 Spesso in viaggi, tra' pericoli delle fiumane, pericoli degli assassini, pericoli da' miei nazionali, pericoli da'gentili, pericoli nelle città, pericoli nella solitudine, pericoli nel mare, pericoli da' falsi fratelli:
27 in fatica, e travaglio; sovente in veglie, in fame, ed in sete; in digiuni spesse volte; in freddo, e nudità.27 Nella fatica, e nella miseria, nelle molte vigilie, nella fame, e nella sete, nei molti digiuni, nel freddo, e nella nudità:
28 Oltre alle cose che son di fuori, ciò che si solleva tuttodì contro a me, è la sollecitudine per tutte le chiese.28 Oltre a quello, che viene di fuora, le quotidiane cure, che mi vengono sopra, la sollecitudine di tutte le Chiese.
29 Chi è debole, ch’io ancora non sia debole? chi è scandalezzato, ch’io non arda?29 Chi è infermo, che non sia io infermo? Chi è scandalizzato, che io non arda?
30 Se convien gloriarsi, io mi glorierò delle cose della mia debolezza.30 Se fa di mestieri di gloriarsi, di quelle cose mi glorierò, che riguarda la mia debolezza.
31 Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale è benedetto in eterno, sa ch’io non mento.31 Iddio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che è benedetto ne' secoli, sa, che io non mentisco.
32 In Damasco, il governatore del re Areta avea poste guardie nella città de’ Damasceni, volendomi pigliare;32 In Damasco colui, che governava la nazione a nome del Re Areta, aveva poste guardie intorno alla città di Damasco per catturarmi:
33 ma io fui calato dal muro per una finestra, in una sporta; e così scampai dalle sue mani33 E per una finestra fui calato in una sporta dalla muraglia, e cosi gli fuggii di mano.