Scrutatio

Domenica, 12 maggio 2024 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 10


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DIODATINOVA VULGATA
1 OR io Paolo vi esorto per la benignità, e mansuetudine di Cristo; io dico, che fra voi presente in persona ben sono umile; ma, assente, sono ardito inverso voi.1 Ipse autem ego Paulus obse cro vos per mansuetudinem et modestiamChristi, qui in facie quidem humilis inter vos, absens autem confido in vobis;
2 E vi prego che, essendo presente, non mi convenga procedere animosamente con quella confidanza, per la quale son reputato audace, contro ad alcuni che fanno stima di noi, come se camminassimo secondo la carne.2 rogo autem, ne praesens audeam per eam confidentiam, quae existimo audere inquosdam, qui arbitrantur nos tamquam secundum carnem ambulemus.
3 Poichè, camminando nella carne, non guerreggiamo secondo la carne3 In carne enimambulantes, non secundum carnem militamus
4 perciocchè le armi della nostra guerra non son carnali, ma potenti a Dio alla distruzione delle fortezze,4 — nam arma militiae nostrae noncarnalia sed potentia Deo ad destructionem munitionum — consilia destruentes
5 sovvertendo i discorsi, ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio; e cattivando ogni mente all’ubbidienza di Cristo.5 set omnem altitudinem extollentem se adversus scientiam Dei, et in captivitatemredigentes omnem intellectum in obsequium Christi,
6 Ed avendo presta in mano la punizione d’ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà compiuta6 et in promptu habentesulcisci omnem inoboedientiam, cum impleta fuerit vestra oboedientia.
7 Riguardate voi alle cose che sono in apparenza? se alcuno si confida in sè stesso d’esser di Cristo, reputi altresì da sè medesimo questo: che, siccome egli è di Cristo, così ancora noi siam di Cristo.7 Quae secundum faciem sunt, videte. Si quis confidit sibi Christi se esse, hoccogitet iterum apud se, quia sicut ipse Christi est, ita et nos.
8 Perciocchè, benchè io mi gloriassi ancora alquanto più della nostra podestà, che il Signore ci ha data, ed edificazione, e non a distruzion vostra, io non ne sarei svergognato.8 Nam et siamplius aliquid gloriatus fuero de potestate nostra, quam dedit Dominus inaedificationem et non in destructionem vestram, non erubescam,
9 Ora, non facciasi stima di me, come se vi spaventassi per lettere.9 ut nonexistimer tamquam terrere vos per epistulas;
10 Perciocchè, ben sono, dice alcuno, le lettere gravi e forti; ma la presenza del corpo è debole, e la parola dispregevole.10 quoniam quidem “ Epistulae —inquiunt — graves sunt et fortes, praesentia autem corporis infirma, et sermocontemptibilis ”.
11 Il tale reputi questo: che, quali siamo assenti, in parola, per lettere; tali saremo ancora presenti, in fatti11 Hoc cogitet, qui eiusmodi est, quia quales sumus verboper epistulas absentes, tales et praesentes in facto.
12 Perciocchè noi non osiamo aggiungerci, nè paragonarci con alcuni di coloro che si raccomandano loro stessi; ma essi, misurandosi per sè stessi, e paragonandosi con sè stessi, non hanno alcuno intendimento.12 Non enim audemus inserere aut comparare nos quibusdam, qui seipsoscommendant; sed ipsi se in semetipsis metientes et comparantes semetipsos sibi,non intellegunt.
13 Ma, quant’è a noi, non ci glorieremo all’infinito; anzi, secondo la misura del limite che Iddio ci ha spartito come misura del nostro lavoro, ci glorieremo d’esser pervenuti infino a voi.13 Nos autem non ultra mensuram gloriabimur sed secundummensuram regulae, quam impertitus est nobis Deus, mensuram pertingendi usque advos.
14 Perciocchè noi non ci distendiamo oltre il convenevole, come se non fossimo pervenuti infino a voi; poichè siam pervenuti eziandio fino a voi nella predicazione dell’evangelo di Cristo;14 Non enim quasi non pertingentes ad vos superextendimus nosmetipsos,usque ad vos enim pervenimus in evangelio Christi;
15 non gloriandoci all’infinito delle fatiche altrui; ma avendo speranza, che crescendo la fede vostra, saremo in voi abbondantemente magnificati, secondo i limiti assegnatici.15 non ultra mensuramgloriantes in alienis laboribus, spem autem habentes, crescente fide vestra, invobis magnificari secundum regulam nostram in abundantiam,
16 Ed anche che noi evangelizzeremo ne’ luoghi, che son di là da voi; e non ci glorieremo nei limiti assegnati ad altrui, di cose preparate per altri.16 ad evangelizandumin iis, quae ultra vos sunt, et non in aliena regula gloriari in his, quaepraeparata sunt.
17 Ora, chi si gloria, gloriisi nel Signore.17 Qui autem gloriatur, in Domino glorietur;
18 Poichè, non colui che raccomanda sè stesso è approvato, ma colui che il Signore raccomanda18 non enim qui seipsum commendat,ille probatus est, sed quem Dominus commendat.