Scrutatio

Mercoledi, 8 maggio 2024 - Madonna del Rosario di Pompei ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 23


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 E Paolo, affissati gli occhi nel concistoro, disse: Fratelli, io, fino a questo giorno, ho conversato presso Iddio con ogni buona coscienza.1 Allora Paolo, fissato lo sguardo sul Sinedrio, disse: Fratelli miei, io son vissuto in tutta buona coscienza dinanzi a Dio fino a questo giorno.
2 E il sommo sacerdote Anania comandò a coloro ch’eran presso di lui di percuoterlo in su la bocca.2 Ma il sommo sacerdote Anania comandò ai circostanti che lo percuotessero nella bocca.
3 Allora Paolo gli disse: Iddio ti percoterà, parete scialbata; tu siedi per giudicarmi secondo la legge, e trapassando la legge, comandi ch’io sia percosso!3 Allora Paolo gli disse: Dio percuoterà te, muraglia imbiancata. Tu che siedi a giudicarmi secondo la legge, contro la legge ordini che io sia percosso.
4 E coloro ch’erano quivi presenti dissero: Ingiurii tu il sommo sacerdote di Dio?4 Ma i circostanti dissero: Tu oltraggi il sommo sacerdote di Dio.
5 E Paolo disse: Fratelli, io non sapeva ch’egli fosse sommo sacerdote; perciocchè egli è scritto: Tu non dirai male del principe del tuo popolo5 E Paolo disse: Fratelli, io non sapeva essere lui il sommo sacerdote; poiché sta scritto: Non oltraggerai il principe del tuo popolo.
6 Or Paolo, sapendo che l’una parte era di Sadducei, e l’altra di Farisei, sclamò nel concistoro: Uomini fratelli, io son Fariseo, figliuol di Fariseo; io son giudicato per la speranza, e per la risurrezione de’ morti.6 Or Paolo, sapendo come una parte erano Sadducei e altra Farisei, disse ad alta voce nel concilio: Fratelli, sono fariseo, figlio di farisei e son chiamato in giudizio a cagione della speranza nella risurrezione dei morti.
7 E, come egli ebbe detto questo, nacque dissensione tra i Farisei, e i Sadducei; e la moltitudine si divise.7 Come ebbe detto questo, nacque disparere tra i Farisei e i Sadducei e l'assemblea fu divisa.
8 Perciocchè i Sadducei dicono che non vi è risurrezione, nè angelo, nè spirito; ma i Farisei confessano e l’uno e l’altro.8 I Sadducei infatti negavano esserci risurrezione, angeli e spiriti; i Farisei invece sostenevano le due cose.
9 E si fece un gridar grande. E gli Scribi della parte de’ Farisei, levatisi, contendevano, dicendo: Noi non troviamo male alcuno in quest’uomo; che se uno spirito, o un angelo, ha parlato a lui, non combattiamo contro a Dio.9 E vi furono clamori grandi. E alzatisi, alcuni dei Farisei contendevano dicendo: Non troviamo alcun male in quest'uomo, chi sa se uno spirito o un Angelo gli abbia parlato?
10 Ora, facendosi grande la dissensione, il capitano, temendo che Paolo non fosse da loro messo a pezzi, comandò a’ soldati che scendessero giù, e lo rapissero del mezzo di loro, e lo menassero nella rocca.10 E, sortane una gran discussione, il tribuno, temendo che Paolo fosse fatto da loro a pezzi, ordinò ai soldati di scendere, toglierlo di mezzo a loro e condurlo in fortezza.
11 E la notte seguente, il Signore si presentò a lui, e gli disse: Paolo, sta’ di buon cuore, perciocchè, come tu hai resa testimonianza di me in Gerusalemme, così convienti renderla ancora a Roma11 La notte seguente il Signore gli apparve e gli disse: Fatti animo, chè come mi hai reso testimonianza in Gerusalemme, cosi è necessario che tu me la renda anche a Roma.
12 E, QUANDO fu giorno, certi Giudei fecero raunata, e sotto esecrazione si votarono, promettendo di non mangiare, nè bere, finchè non avessero ucciso Paolo.12 E, fattosi giorno, si unirono alcuni dei Giudei e s'impegnarono con giuramento a non mangiare e non bere, finché non avessero ucciso Paolo.
13 E coloro che avean fatta questa congiura erano più di quaranta;13 Quelli che avevan fatta questa congiura eran più di quaranta
14 i quali vennero a’ principali sacerdoti, ed agli anziani, e dissero: Noi ci siamo sotto esecrazione votati di non assaggiar cosa alcuna, finchè non abbiamo ucciso Paolo.14 e andarono dai principi dei sacerdoti e dagli anziani a dire: Ci siamo obbligati con giuramento a non prendere cibo, finché non abbiamo ucciso Paolo.
15 Or dunque, voi comparite davanti al capitano col concistoro, pregandolo che domani vel mani, come per conoscer più appieno del fatto suo; e noi, innanzi ch’egli giunga, siam pronti per ucciderlo.15 Or dunque col Sinedrio fate sapere al tribuno di condurlo alla vostra presenta, come se voleste scoprir qualche cosa di più sicuro intorno a lui; e noi siamo pronti ad ucciderlo prima che lui si accosti.
16 Ma il figliuolo della sorella di Paolo, udite queste insidie, venne; ed entrato nella rocca, rapportò il fatto a Paolo.16 Ma un figliolo della sorella di Paolo, avendo avuta notizia di queste insidie, andò alla fortezza e lo palesò a Paolo.
17 E Paolo, chiamato a sè uno de’ centurioni, disse: Mena questo giovane al capitano, perciocchè egli ha alcuna cosa da rapportargli.17 E Paolo, chiamato a sé uno dei centurioni, disse: Conduci cotesto giovanetto al tribuno, perchè ha qualche cosa da fargli sapere.
18 Egli adunque, presolo, lo menò al capitano, e disse: Paolo, quel prigione, mi ha chiamato, e mi ha pregato ch’io ti meni questo giovane, il quale ha alcuna cosa da dirti.18 Quello poi lo prese e lo condusse al tribuno e disse: Quel Paolo che è in catene m'ha pregato di condurre a te questo giovane che ha qualche cosa da dirti.
19 E il capitano, presolo per la mano, e ritrattosi in disparte, lo domandò: Che cosa hai da rapportarmi?19 E il tribuno, presolo per mano, si ritrasse con lui in disparte e gli domandò: Che è quello che tu hai da farmi sapere?
20 Ed egli disse: I Giudei si son convenuti insieme di pregarti che domani tu meni giù Paolo nel concistoro, come per informarsi più appieno del fatto suo.20 E quello disse: I Giudei si sono accordati per pregarti di condurre domani Paolo al Sinedrio, come se volessero esaminarlo più minutamente;
21 Ma tu non prestar loro fede, perciocchè più di quarant’uomini di loro gli hanno poste insidie, essendosi sotto esecrazione votati di non mangiare, nè bere, finchè non l’abbiano ucciso; ed ora son presti, aspettando che tu lo prometta loro.21 ma tu non dare retta ad essi; perchè più di quaranta uomini dei loro gli tendono insidie ed hanno promesso con giuramento di non mangiare nè bere, finché non lo abbiano ammazzato: ed ora stali pronti aspettando il tuo consenso.
22 Il capitano adunque licenziò il giovane, ordinandogli di non palesare ad alcuno che gli avesse fatte assaper queste cose.22 Il tribuno allora rimandò il giovanetto ordinandogli di non dire ad alcuno di avergli palesate tali cose.
23 Poi, chiamati due de’ centurioni, disse loro: Tenete presti fin dalle tre ore della notte dugento soldati, e settanta cavalieri, e dugento sergenti, per andar fino in Cesarea.23 E chiamati due centurioni, disse loro: Per la terza ora della notte tenete pronti duecento soldati che vadano fino a Cesarea, e settanta cavalieri e duecento lance;
24 Disse loro ancora che avessero delle cavalcature pronte, per farvi montar su Paolo, e condurlo salvamente al governatore Felice.24 preparate delle cavalcature sulle quali conducano salvo Paolo al preside Felice.
25 Al quale egli scrisse una lettera dell’infrascritto tenore:25 Egli infatti ebbe paura che i Giudei lo rapissero e lo uccidessero e poi lui fosse calunniato, come se avesse tirato al danaro.
26 Claudio Lisia, all’eccellente governatore Felice: salute.26 Scrisse inoltre la seguente lettera: « Claudio Lisia all'eccellentissimo governatore Felice, salute.
27 Quest’uomo, essendo stato preso dai Giudei, ed essendo in sul punto d’esser da loro ucciso io son sopraggiunto coi soldati, e l’ho riscosso, avendo inteso ch’egli era Romano.27 Questo uomo, preso dai Giudei e vicino ad essere ucciso, io, sopragginnto coi soldati, lo liberai, avendo inteso come egli era romano.
28 E, volendo sapere il maleficio del quale l’accusavano, l’ho menato nel lor concistoro.28 Volendo poi sapere di qual delitto lo accusassero, lo menai al loro Sinedrio;
29 Ed ho trovato ch’egli era accusato intorno alle quistioni della lor legge; e che non vi era in lui maleficio alcuno degno di morte, nè di prigione.29 ma trovai che era accusato per questioni della loro legge, senza però avere colpa degna di morte o di catene.
30 Ora, essendomi state significate le insidie, che sarebbero da’ Giudei poste a quest’uomo, in quello stante l’ho mandato a te, ordinando eziandio a’ suoi accusatori di dir davanti a te le cose che hanno contro a lui. Sta’ sano.30 Ma essendo poi informato che si ordiscono delle congiure contro di ini, l'ho mandato, avvisando anche gli accusatori che si rivolgano a te. Stai sano ».
31 I soldati adunque, secondo ch’era loro stato ordinato, presero con loro Paolo, e lo condussero di notte in Antipatrida.31 I soldati allora, secondo Forcine dato loro, presero Paolo con loro e la notte lo condussero ad Antipatride.
32 E il giorno seguente, lasciati i cavalieri per andar con lui, ritornarono alla rocca.32 Il giorno seguente lasciando che andassero con lui i cavalieri, tornarono alla fortezza.
33 E quelli, giunti in Cesarea, e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono ancora Paolo.33 E quelli, entrati in Cesarea e data la lettera al preside, gli presentarono anche Paolo.
34 E il governatore, avendo letta la lettera, e domandato a Paolo di qual provincia egli era, e inteso ch’egli era di Cilicia, gli disse:34 Avendola letta, il preside chiese a Paolo di che paese fosse, e sentito che era di Cilicia, disse:
35 Io ti udirò, quando i tuoi accusatori saranno venuti anch’essi. E comandò che fosse guardato nel palazzo di Erode35 T'ascolterò, arrivati che siano i tuoi accusatori. E ordinò che fosse custodito nel pretorio di Erode.