Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Siracide 37


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Ogni amico dice: «Anch’io sono amico»,
ma c’è chi è amico solo di nome.
1 Ogni amico dirà: Anch'io ho con tratta amicizia con lui: ma vi son degli amici solo di nome. Non v'ha egli in ciò un disgusto, che va fino alla morte?
2 Non è forse un dolore mortale
un compagno e amico che diventa nemico?
2 E un compagno, e un amico si cambiano in nemici.
3 O inclinazione al male, come ti sei insinuata
per ricoprire la terra di inganni?
3 O scelleratissima invenzione, donde se' uscita a ricoprire la terra di tal malvagità, e perfidia?
4 C’è chi si rallegra con l’amico quando tutto va bene,
ma al momento della tribolazione gli è ostile.
4 Un amico gode insieme coll'amico nell'allegria; ma in tempo di tribolazione farà contro a lui.
5 C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre,
ma di fronte alla battaglia prende lo scudo.
5 Un amico si affligge coll'amico per amore del proprio ventre, e imbraccia lo scudo contro il nemico.
6 Non dimenticarti dell’amico nell’animo tuo,
non scordarti di lui nella tua prosperità.
6 Non esca dall'animo tuo la memoria del tuo amico, e non ti dimenticare di lui quando tu sii venuto in ricchezze.
7 Ogni consigliere esalta il consiglio che dà,
ma c’è chi consiglia a proprio vantaggio.
7 Non prender consiglio da colui, che ti insidia, e nascondi i tuoi disegni a coloro, che ti portano invidia.
8 Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima infórmati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
8 Ognuno, che è consultato, mette fuora il suo consiglio; ma v'ha chi da consiglio in pro suo.
9 e ti dica: «La tua via è buona»,
ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.
9 Abbi cura di te stesso nel ricorrere al consigliere: e prima rifletti se abbia bisogno di qualche cosa; perocché anch'egli vi penserà dentro di se;
10 Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco
e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.
10 Affinchè egli per disgrazia non ficchi in terra un bastone appuntato, e poi ti dica:
11 Non consigliarti con una donna sulla sua rivale
e con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio
e con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza
e con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su una iniziativa qualsiasi
e con un salariato sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un lavoro importante.
Non dipendere da costoro per nessun consiglio.
11 La tua strada è sicura; ed egli se ne stia dirimpetto a vedere quel, che ti avvenga.
12 Frequenta invece un uomo giusto,
di cui sai che osserva i comandamenti
e ha un animo simile al tuo,
perché se tu cadi, egli saprà compatirti.
12 Va a discorrere di santità con un uomo senza religione, e di giustizia coll'iniquo, e con la donna va a discorrere di colei, che le da gelosia, di guerra col pauroso, di cose di traffico col negoziante, di vendite con uno, che vuoi comperare, di gratitudine coll'invidioso,
13 Attieniti al consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti è più fedele.
13 Di pietà coll'empio, di onestà col disonesto, col lavorator di campagna di qualunque lavoro,
14 Infatti la coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
14 Col mercenario prezzolato per un anno di quello, che possa compirsi nell'anno; col servo pigro del molto lavorare: non prender mai consiglio da costoro su tali cose;
15 Per tutte queste cose invoca l’Altissimo,
perché guidi la tua via secondo verità.
15 Ma frequenta l'uomo pio, chiunque sia quegli, cui tu conosca costante nel timore di Dio,
16 Principio di ogni opera è la parola,
prima di ogni azione c’è la riflessione.
16 L'anima del quale sia secondo l'anima tua, ed il quale se mai tu vacillassi tralle tenebre, abbia compassione di te.
17 Radice di ogni mutamento è il cuore,
17 Formati dentro di te un cuore di buon consiglio; perocché altro non puoi averne più da stimarsi di questo.
18 da cui derivano quattro scelte:
bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
18 L'anima d'un uomo pio scopre talora la verità meglio, che sette sentinelle, che stanno alle vedette in luogo elevato.
19 C’è l’esperto che insegna a molti,
ma è inutile a se stesso.
19 Ma sopra tutto invoca l'Altissimo, affinchè addirizzi i tuoi passi secondo la verità.
20 C’è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
e finisce col mancare di ogni cibo;
20 Avanti a ogni cosa ti preceda la parola di verità, e avanti ad ogni azione uno stabil consiglio.
21 il Signore non gli ha concesso alcun favore,
perché è privo di ogni sapienza.
21 Una cattiva parola altera il cuore; or da esso nascono, queste quattro cose; il bene, e il male, la vita, e la morte; le quali cose sono costantemente in potere della lingua. Taluno è abile ad istruire molti, e non è buono a nulla per l'anima sua.
22 C’è chi è saggio solo per se stesso
e i frutti della sua intelligenza si notano sul suo corpo.
22 Un altro è prudente, e istruisce molti, e da consolazione all'anima propria.
23 Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
i frutti della sua intelligenza sono degni di fede.
23 Colui, che discorre da sofista, è odioso, egli resterà colle mani vuota del tutto:
24 Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
tutti quelli che lo vedono lo proclamano beato.
24 Il Signore non ha conceduto a luì di essere gradito, perché è privo d'ogni sapienza.
25 La vita dell’uomo ha i giorni contati,
ma i giorni d’Israele sono senza numero.
25 E sapiente colui, che è sapiente per l'anima propria, e i frutti dalla, prudenza di lui son degni di laude.
26 Il saggio ottiene fiducia tra il suo popolo,
e il suo nome vivrà per sempre.
26 L'uomo sapiente istruisce il suo popolo, e i frutti del suo sapere sono fedeli.
27 Figlio, per tutta la tua vita esamina te stesso,
vedi quello che ti nuoce e non concedertelo.
27 L'uomo sapiente sarà ricolmo di benedizioni, e chiunque lo vede, gli darà lode.
28 Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
28 La vita dell'uomo è un numero di giorni, ma i giorni d'Israele son senza numero.
29 Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria
e non ti gettare sulle vivande,
29 L'uomo sapiente sarà in onore presso del popolo, e il nome di lui viverà eternamente.
30 perché l’abuso dei cibi causa malattie
e l’ingordigia provoca le coliche.
30 Figliuolo, nel tempo della tua vita tenta l'anima tua, e se ella è cattiva, non le dare potestà;
31 Molti sono morti per ingordigia,
chi invece si controlla vivrà a lungo.
31 Perocché non tutte le cose sono utili a tutti, e non ogni anima trova in ogni cosa la sua soddisfazione.
32 Guardati dall'essere avido in qualunque convito, e non iscagliarti sopra tutte le vivande;
33 Perocché il molto mangiare cagiona malattìe, e la golosità conduce fino alla colica.
34 Molti ne ha uccisi la crapula: ma l'uom temperante prolungherà la sua vita