Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Qoelet 5


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA RICCIOTTI
1 Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferire parole davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò siano poche le tue parole.1 - Non essere avventato con la bocca, nè abbia fretta il tuo cuore di far parole al cospetto di Dio. Chè Dio è in cielo e tu sulla terra; perciò sian poche le tue parole.
2 Infatti
dalle molte preoccupazioni vengono i sogni,
e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto.
2 Dalle molte sollecitudini nascono i sogni:[così] nelle molte parole si trova la stoltezza.
3 Quando hai fatto un voto a Dio, non tardare a soddisfarlo, perché a lui non piace il comportamento degli stolti: adempi quello che hai promesso.3 Quand'hai fatto voto a Dio, non tardare a compierlo, perchè dispiace a lui la promessa infedele e stolta: ciò che con voto hai promesso, mantienlo.
4 È meglio non fare voti che farli e poi non mantenerli.4 Molto meglio è non far voto, che farlo e poi non adempierlo.
5 Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e davanti al suo messaggero non dire che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga l’opera delle tue mani.5 Non soffrir che la tua bocca faccia peccar la tua carne, nè dir davanti all'angelo: «Non ci fu avvertenza»; per tema che Dio, sdegnato del tuo parlare, non distrugga tutta l'opera delle tue mani.
6 Poiché dai molti sogni provengono molte illusioni e tante parole. Tu, dunque, temi Dio!
6 Perchè dove son molti sogni, molte son le vanità e infiniti i discorsi. Ma tu temi Iddio!
7 Se nella provincia vedi il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra un’autorità veglia un’altra superiore e sopra di loro un’altra ancora più alta.7 Se vedi l'oppressione del povero, e violati i giudizi e pervertita la giustizia in una provincia, non te ne stupire. Giacchè su chi sta in alto c'è un altro più alto, e altri ancor più eminenti sono su costoro;
8 In ogni caso, la terra è a profitto di tutti, ma è il re a servirsi della campagna.
8 il re finalmente comandaa tutto il paese soggetto.
9 Chi ama il denaro non è mai sazio di denaro e chi ama la ricchezza non ha mai entrate sufficienti. Anche questo è vanità.9 L'avaro non sarà mai sazio di danaro, e chi agogna le ricchezze, non ne ricaverà provento. Anche questo è vanità!
10 Con il crescere delle ricchezze aumentano i profittatori e quale soddisfazione ne riceve il padrone se non di vederle con gli occhi?
10 Col crescer delle sostanze crescon quelli che ne mangiano: e qual vantaggio per il padrone, fuor che vederle con i suoi occhi?
11 Dolce è il sonno del lavoratore, poco o molto che mangi;
ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
11 Dolce è il sonno di chi lavora, mangi poco o molto; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.
12 Un altro brutto guaio ho visto sotto il sole: ricchezze custodite dal padrone a suo danno.12 C'è un altro gravissimo male, che io vidi sotto il sole: le ricchezze conservate a proprio danno del possessore.
13 Se ne vanno in fumo queste ricchezze per un cattivo affare e il figlio che gli è nato non ha nulla nelle mani.13 Periscon quelle ricchezze in qualche grave disastro: ha dato alla luce un figliuolo, che sarà in estrema miseria.
14 Come è uscito dal grembo di sua madre, nudo ancora se ne andrà come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portare con sé.14 Come nudo uscì dal seno di sua madre, così nudo se ne tornerà via, e nulla porterà con sè del suo lavoro.
15 Anche questo è un brutto guaio: che se ne vada proprio come è venuto. Quale profitto ricava dall’avere gettato le sue fatiche al vento?15 Male davvero compassionevole questo: com' è venuto, così se n'andrà! Qual vantaggio per lui l'aver gettato le sue fatiche al vento?
16 Tutti i giorni della sua vita li ha passati nell’oscurità, fra molti fastidi, malanni e crucci.
16 Tutti i giorni di sua vita ha mangiato nelle tenebre, e tra molti affanni, nell'infelicità e nella tristezza.
17 Ecco quello che io ritengo buono e bello per l’uomo: è meglio mangiare e bere e godere dei beni per ogni fatica sopportata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà, perché questa è la sua parte.17 Ecco pertanto quel che mi parve bene: che uno mangi e beva e goda benessereper la fatica con cui si travaglia sotto il sole, ne' giorni di sua vita concessigli da Dio. E questa è la sua parte.
18 Inoltre ad ogni uomo, al quale Dio concede ricchezze e beni, egli dà facoltà di mangiarne, prendere la sua parte e godere della sua fatica: anche questo è dono di Dio.18 E a chiunque Dio ha largito ricchezze e beni, e concesso facoltà di fruirne e averne la sua parte, e di goder del suo lavoro, gli è questo un dono di Dio.
19 Egli infatti non penserà troppo ai giorni della sua vita, poiché Dio lo occupa con la gioia del suo cuore.19 Non molto, infatti, egli penserà a' giorni di sua vita, perchè Iddio ricolma di delizie il suo cuore.