Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Qoelet 10


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere:
un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore.
1 Quando le mosche muoiono, sì perdono la (loro) soavità dell' unguento. Più degna cosa è la sapienza, che la piccola gloria di stoltizia, la quale dura alcuno tempo.
2 Il cuore del sapiente va alla sua destra,
il cuore dello stolto alla sua sinistra.
2 Il cuore del savio sta nella mano diritta, e quello dello stolto sta nella mano manca.
3 E anche quando lo stolto cammina per strada, il suo cuore è privo di senno e di ognuno dice: «Quello è un pazzo».
3 Da che lo stolto passa per la via, perchè egli è insipido, e' crede che ogni uomo sia stolto.
4 Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma pone rimedio a errori anche gravi.
4 Non lasciare il tuo luogo, perchè ti vegna adosso ardire di persona che abbia signoria; però cho castigamento ti fa partire da molti gravi peccati.
5 C’è un male che io ho osservato sotto il sole, uno sbaglio commesso da un sovrano:5 Anche è un (altro grande) male che io vidi sotto il sole, che usciva per errore dalla faccia del principe;
6 la stoltezza viene collocata in posti elevati e i ricchi siedono in basso.6 cioè che lo stolto era posto in grande stato; e li ricchi (di sapienza) seggono alli piedi delli stolti.
7 Ho visto schiavi andare a cavallo e prìncipi camminare a piedi, per terra, come schiavi.
7 E vidi li servi andare a cavallo, e li prìncipi (e li signori) andavano a piedi, come fanti di coloro, sopra la terra.
8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro
e chi abbatte un muro può essere morso da una serpe.
8 Chi cava la fossa, alcuna volta sì vi cade dentro; chi disfa le siepi sarà morso dal serpente.
9 Chi spacca pietre può farsi male
e chi taglia legna può correre pericoli.
9 Chi trascina pietre, (tra loro) vi perisce dentro; e chi spezza legne (alcuna volta v' incappa dentro, che) è percosso da esse.
10 Se il ferro si ottunde e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi: il guadagno sta nel saper usare la saggezza.10 Se gli ferri si rintuzzeranno, (male taglieranno poi), e s' egli saranno poi bolsi, con grande fatica si dirizzeranno; e dopo lo scaltrimento viene. la sapienza.
11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore.
11 Chi dice villania dietro altrui, fa come la serpe che morde di nascoso.
12 Le parole del saggio procurano stima,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
12 Le parole della bocca del savio fanno l'uomo grazioso; e quelle degli stolti sì gli fanno precipitare.
13 l’esordio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.
13 Imperò ch' egli cominciarono a favellare stoltizia, e restano con pessimo errore.
14 L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui?
14 Onde lo stolto pure semina molte parole. Non sa l'uomo che andò dinanzi, e che viene di dietro; or chi gli puote insegnare?
15 Lo stolto si ammazza di fatica,
ma non sa neppure andare in città.
15 E però la fatica loro sì (gli) farà affliggere coloro che non sanno ire per cittadi (sono di grossa natura).
16 Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i tuoi prìncipi banchettano fin dal mattino!
16 Guai alla terra, dove il fanciullo è re (e per signore), e dove li suoi prìncipi mangiano per tempo la mattina.
17 Fortunato te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i tuoi prìncipi mangiano al tempo dovuto,
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
17 Beata è quella terra, dove il re sia bene costumato, e gli baroni suoi mangino all' ora debita, e non per lussuria, ma per bisogno di vita.
18 Per negligenza il soffitto crolla
e per l’inerzia delle mani piove in casa.
18 Per pigrizia s' infracida il legname del tetto; e per la infermità delle mani pioverà in casa.
19 Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita,
ma il denaro risponde a ogni esigenza.
19 E ridendo fanno il pane e il vino per mangiare e per bere; ogni cosa ubidisce alla pecunia.
20 Non dire male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dire male del potente,
perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce
e un volatile riferire la tua parola.
20 Non dire villania del re di nascoso, e non biastemare il ricco nella camera tua, (abbiendo speranza che non sia loro ridetto); però che li uccelli, che volano, tutti ridiranno la voce tua, e gridaranno.