Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Tobia 4


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 In quel giorno Tobi si ricordò del denaro che aveva depositato presso Gabaèl a Rage di Media1 Dunque pensando Tobia, che la orazione sua fosse esaudita acciò ch' egli potesse morire, chiamò a sè Tobia il suo figliuolo.
2 e disse in cuor suo: «Ecco che io ho invocato la morte: perché dunque non dovrei chiamare mio figlio Tobia e informarlo, prima di morire, di questa somma di denaro?».2 E disse a lui: figliuolo mio, odi le mie parole, e òrdinale nel tuo cuore, quasi come fondamenti.
3 Chiamò il figlio e gli disse: «Figlio, quando morirò, dovrai darmi una sepoltura decorosa; onora tua madre e non abbandonarla per tutti i giorni della sua vita; fa’ ciò che è di suo gradimento e non procurarle nessun motivo di tristezza.3 Quando Iddio riceverà l' anima mia, seppellirai il corpo mio; e farai onore alla tua madre tutti i tempi della sua vita.
4 Ricòrdati, figlio, che ha corso tanti pericoli per te, quando eri nel suo seno. Quando morirà, dovrai darle sepoltura presso di me, in una medesima tomba.
4 Certo ti dee ricordare, quanti e quali pericoli ella hae sofferti per te nel suo ventre.
5 Ogni giorno, o figlio, ricòrdati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi comandamenti. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada dell’ingiustizia.5 E quando ella averae compiuto il tempo della sua vita, tu la seppellirai a lato a me.
6 Perché se agirai con rettitudine, avrai fortuna nelle tue azioni.6 E in tutti i dì della vita tua fa che abbi Dio nella mente tua, e guàrdati di non consentire alli peccati, e che tu abbandoni i comandamenti del tuo Iddio.
7 A tutti quelli che praticano la giustizia fa’ elemosina con i tuoi beni e, nel fare elemosina, il tuo occhio non abbia rimpianti. Non distogliere lo sguardo da ogni povero e Dio non distoglierà da te il suo.7 E del tuo avere fanne limosina, e non volger la faccia tua da alcuno povero; però che così sarà che Iddio non volgerà da te la sua faccia.
8 In proporzione a quanto possiedi fa’ elemosina, secondo le tue disponibilità; se hai poco, non esitare a fare elemosina secondo quel poco.8 Come tu potrai, così sarai misericordioso.
9 Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno del bisogno,9 Se tu averai assae, largamente darai; e se tu averai poco, eziandio (darai, e) di quello poco ti studia volontieri farne caritade.
10 poiché l’elemosina libera dalla morte e impedisce di entrare nelle tenebre.10 Imperciò che tu acquisterai a te grande premio nel tempo della necessità.
11 Infatti per tutti quelli che la compiono, l’elemosina è un dono prezioso davanti all’Altissimo.
11 Imperciò che la limosina libera altrui da ogni feccato e dalla morte, e non sostiene che l'anima ne vada nelle tenebre.
12 Guàrdati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione; prenditi anzitutto una moglie dalla stirpe dei tuoi padri, non prendere una donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti. Ricòrdati di Noè, di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, nostri padri fin da principio. Essi sposarono tutti una donna della loro parentela e furono benedetti nei loro figli e la loro discendenza avrà in eredità la terra.12 La limosina fatta sarà grande sigurtade dinanzi al sommo Iddio a tutti quelli che la fanno (con buono cuore).
13 E ora, figlio, ama i tuoi fratelli; nel tuo cuore non concepire disprezzo per i tuoi fratelli, e per i figli e le figlie del tuo popolo, e tra loro scegliti la moglie. L’orgoglio infatti è causa di rovina e di grande inquietudine. Nella pigrizia vi è povertà e miseria, perché la pigrizia è madre della fame.13 Figliuolo mio, fa che tu ti astenga da ogni vizio carnale, e non sostenere di voler sapere quello che è vizioso peccato, se non colla tua moglie.
14 Non trattenere presso di te la paga di chi lavora per te, ma a lui consegnala subito; se così avrai servito Dio, ti sarà data la ricompensa. Poni attenzione, o figlio, a tutto ciò che fai e sii ben educato in ogni tuo comportamento.
14 E giammai non lasciare signoreggiare la superbia nel tuo senno o nelle tue parole; perciò che in lei sì è inizio di ogni perdizione.
15 Non fare a nessuno ciò che non piace a te. Non bere vino fino all’ebbrezza e non avere per compagna del tuo viaggio l’ubriachezza.15 E incontanente renderai il suo merito a qualunque ti farà alcuno lavorìo; e al tutto la mercede del mercenario non rimanga teco.
16 Da’ del tuo pane a chi ha fame e fa’ parte dei tuoi vestiti agli ignudi. Da’ in elemosina quanto ti avanza e quando fai elemosina il tuo occhio non abbia rimpianti.16 E non farai ad altrui quello che tu non vuogli che sia fatto a te.
17 Deponi il tuo pane sulla tomba dei giusti, non darne invece ai peccatori.17 E mangia il tuo pane con gli affamati e con gli bisognosi, e ricopri i poveri colle tue vestimenta.
18 Chiedi consiglio a ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon consiglio.18 E ordina il tuo pane e il tuo vino sopra la sepoltura del giusto, e non mangiare nè bere di quello colli peccatori.
19 In ogni circostanza benedici il Signore Dio e domanda che ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il Signore che elargisce ogni bene e abbassa chi vuole fino al profondo degli inferi. E ora, figlio, ricòrdati di questi comandamenti, non lasciare che si cancellino dal tuo cuore.
19 E sempre addimanda il (tuo) consiglio dal savio.
20 Ora, figlio, ti comunico che ho depositato dieci talenti d’argento presso Gabaèl, figlio di Gabri, a Rage di Media.20 In ogni tempo benedici Iddio, e pregalo acciò ch' egli dirizzi le tue vie; e tutti gli tuoi consigli fa che persistino in lui.
21 Non temere, figlio, se siamo diventati poveri. Tu hai una grande ricchezza se avrai il timore di Dio, se rifuggirai da ogni peccato e farai ciò che piace al Signore, tuo Dio».21 Ancora ti manifesto, figliuolo mio, ch' io diedi, quando tu eri fanciullo, X talenti d'ariento a Gabelo in Rages città de' Medi, e io n' hoe la scrittura di sua mano.
22 E però, figliuolo, ingègnati come tu possi andare a lui, e ricevere il sopra nominato peso d'ariento; e rendigli la scrittura sua.
23 Non ti sbigottire, figliuolo mio; certo noi facciamo povera vita, ma noi averemo molti beni, se noi temeremo Iddio, e se ci partiremo da ogni peccato e faremo bene.