Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Iudicum 11


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Fuit illo tempore Jephte Galaadites vir fortissimus atque pugnator, filius mulieris meretricis, qui natus est de Galaad.1 Fue in quello tempo uno uomo fortissimo di Galaad, il quale avea nome Iefte, ed era oltimo combattitore, figliuolo d'una femina peccatrice, il quale nacque in Galaad.
2 Habuit autem Galaad uxorem, de qua suscepit filios : qui postquam creverant, ejecerunt Jephte, dicentes : Hæres in domo patris nostri esse non poteris, quia de altera matre natus es.2 Ed ebbe Galaad una moglie, della quale ebbe figliuoli (madernali e legittimi); quali poi che furono cresciuti, sì cacciarono Iefte, dicendo: tu non potrae esser erede nella casa del padre nostro, imperciò che tu se' nato d'una madre adultera.
3 Quos ille fugiens atque devitans, habitavit in terra Tob : congregatique sunt ad eum viri inopes, et latrocinantes, et quasi principem sequebantur.3 I quali fuggendo lui, e schivandogli, sì se n' andò nella terra di Tob; (e andàronsene a lui), e raunaronsi uomini poveri (e malandrini) e rubatori; e sì lo seguitavano quasi come uno loro principe (e signore).
4 In illis diebus pugnabant filii Ammon contra Israël.4 In quelli di sì combatterono i figliuoli di Ammon contro ai figliuoli d' Israel.
5 Quibus acriter instantibus perrexerunt majores natu de Galaad, ut tollerent in auxilium sui Jephte de terra Tob :5 I quali fortemente (e aspramente) contrastando (ai figliuoli d' Israel), sì si mossono i maggiori (e più nobili) di Galaad, per pigliare in loro ausilio Iefte della terra di Tob.
6 dixeruntque ad eum : Veni et esto princeps noster, et pugna contra filios Ammon.6 E sì gli dissero: vieni, e sii nostro principe (e signore), e combatti contro ai figliuoli di Ammon.
7 Quibus ille respondit : Nonne vos estis, qui odistis me, et ejecistis de domo patris mei ? et nunc venistis ad me necessitate compulsi.7 Ai quali rispose Iefte: non siete voi coloro, che m'avete in odio, e cacciàstemi della casa del mio padre, e ora siete venuti a me perchè vi stringe la necessità (e il bisogno)?
8 Dixeruntque principes Galaad ad Jephte : Ob hanc igitur causam nunc ad te venimus, ut proficiscaris nobiscum, et pugnes contra filios Ammon, sisque dux omnium qui habitant in Galaad.8 E dissono gli principi di Galaad a Iefte: per questa cagione vegnamo ora a te, acciò che tu vegni con esso noi, e combatti contro ai figliuoli d' Ammon, e che sii (signore e) duca di tutti coloro i quali abitano in Galaad.
9 Jephte quoque dixit eis : Si vere venistis ad me, ut pugnem pro vobis contra filios Ammon, tradideritque eos Dominus in manus meas, ego ero vester princeps ?9 E rispuose loro Iefte: se con verità sete venuti a me, acciò che io combatti per voi contro ai figliuoli di Ammon, e Iddio gli metterà in le mie mani, io sarò poi vostro signore, o no?
10 Qui responderunt ei : Dominus, qui hæc audit, ipse mediator ac testis est quod nostra promissa faciemus.10 Al quale risposeno: Iddio, che ode queste cose, sì sia interamente testimonio, che noi faremo quelle cose le quali promettiamo.
11 Abiit itaque Jephte cum principibus Galaad, fecitque eum omnis populus principem sui. Locutusque est Jephte omnes sermones suos coram Domino in Maspha.
11 E sì andò Iefte dunque con li principi di Galaad; e tutto quanto il popolo il fece loro principe. E favellò Iefte tutte quante le sue parole e sermoni dinanzi Iddio Signore in Masfa.
12 Et misit nuntios ad regem filiorum Ammon, qui ex persona sua dicerent : Quid mihi et tibi est, quia venisti contra me, ut vastares terram meam ?12 E mandò li messi al re de' figliuoli d' Ammon, i quali si dicessero dalla parte della persona sua: che hai tu a fare meco, che tu se' venuto a me per guastare la terra mia?
13 Quibus ille respondit : Quia tulit Israël terram meam, quando ascendit de Ægypto, a finibus Arnon usque Jaboc atque Jordanem : nunc ergo cum pace redde mihi eam.13 Al quale rispose il re di Ammon: imperciò il fò io, conciosia cosa che tolse Israel la terra mia, quando venne giuso d'Egitto, da' confini d'Arnon infino in Iaboc e infino al (fiume) Giordano: adunque ora con pace sì la mi rendi.
14 Per quos rursum mandavit Jephte, et imperavit eis ut dicerent regi Ammon :14 Per quali messi un' altra volta mandò Iefte, e comandò loro che dicessero al re di Ammon:
15 Hæc dicit Jephte : Non tulit Israël terram Moab, nec terram filiorum Ammon :15 Questo ti manda a dire Iefte: non tolse Israel la terra di Moab, nè la terra de' figliuoli di Ammon.
16 sed quando de Ægypto conscenderunt, ambulavit per solitudinem usque ad mare Rubrum, et venit in Cades.16 Ma quando iscesono d' Egitto, sì andò Israel per la solitudine (del deserto) infino al mare rosso, e venne in Cades.
17 Misitque nuntios ad regem Edom, dicens : Dimitte me ut transeam per terram tuam. Qui noluit acquiescere precibus ejus. Misit quoque ad regem Moab, qui et ipse transitum præbere contempsit. Mansit itaque in Cades,17 E mandò i messi al re d' Edom [dicendo]: lasciami andare, ch' io passi per la terra tua. Il quale non volse consentire ai loro prieghi. E ancora mandò al re di Moab; il quale ancora si fece beffe di dare loro il passo. E istette Israel in Cades.
18 et circuivit ex latere terram Edom et terram Moab : venitque contra orientalem plagam terræ Moab, et castrametatus est trans Arnon : nec voluit intrare terminos Moab. (Arnon quippe confinium est terræ Moab.)18 E sì attorniò dal lato della terra d' Edom e della terra di Moab; e venne verso (te, cioè verso) le parti d'oriente della terra di Moab, e pose il campo di là da Arnon; e non volse entrare (nè venire) nelli termini di Moab; imperciò che Arnon sì è ne' confini della terra di Moab.
19 Misit itaque Israël nuntios ad Sehon regem Amorrhæorum, qui habitabat in Hesebon, et dixerunt ei : Dimitte ut transeam per terram tuam usque ad fluvium.19 E mandò il popolo d' Israel messi a Seon re degli Amorrei, il quale abitava in Esebon, e sì gli disse: lasciami, ch' io passi per la terra tua insino al fiume.
20 Qui et ipse Israël verba despiciens, non dimisit eum transire per terminos suos : sed infinita multitudine congregata, egressus est contra eum in Jasa, et fortiter resistebat.20 Il quale, ancora egli, dispregiando le parole de' figliuoli d' Israel, non lasciò passare il popolo d' Israel (per li confini e) per li suoi termini; ma raunata moltitudine infinita di gente, sì gli uscì incontro in Iasa, e fortemente gli contrastava.
21 Tradiditque eum Dominus in manus Israël cum omni exercitu suo : qui percussit eum, et possedit omnem terram Amorrhæi habitatoris regionis illius,21 E miselo Iddio nelle mani de' figliuoli d' Israel con tutto l'oste suo; e possedettono tutta la terra dell' Amorreo abitatore di quella contrada,
22 et universos fines ejus, de Arnon usque Jaboc, et de solitudine usque ad Jordanem.22 e tutti quanti i termini suoi, di Arnon insino a Iaboc, e della solitudine (del deserto) insino al (fiume) Giordano.
23 Dominus ergo Deus Israël subvertit Amorrhæum, pugnante contra illum populo suo Israël, et tu nunc vis possidere terram ejus ?23 Adunque Iddio Signore d'Israel cacciò a terra (e uccise) l' Amorreo, combattendo egli contro il popolo suo Israel; e tu ora vogli possedere (e pigliare) la terra [sua]?
24 nonne ea quæ possidet Chamos deus tuus, tibi jure debentur ? quæ autem Dominus Deus noster victor obtinuit, in nostram cedent possessionem :24 Or quella terra, la quale possedette Camos, Iddio tuo Signore, ti conviene di ragione? E quella, che Iddio nostro Signore con vittoria prese, dee ve-nire in nostra (parte e) possessione;
25 nisi forte melior es Balac filio Sephor rege Moab ; aut docere potes, quod jurgatus sit contra Israël, et pugnaverit contra eum,25 (Quasi dica): se tu non se' forse migliore di Balac, figliuolo di Sefor, re di Moab; o vero che tu ci vogli insegnare, (come noi non sapessimo) ch' egli si turbò contro (ai figliuoli d') Israel, e avesse combattuto contro a lui,
26 quando habitavit in Hesebon et viculis ejus, et in Aroër et villis illius, vel in cunctis civitatibus juxta Jordanem, per trecentos annos. Quare tanto tempore nihil super hac repetitione tentastis ?26 quando abitò in Esebon e nelle ville sue, e in tutte quante le cittadi oltre al (fiume) Giordano, per ispazio di CCC anni. Perchè è già tanto tempo passato, e nulla cosa n' hai fatto dire, nè dimandare quello che ora attendi d' avere per forza?
27 Igitur non ego pecco in te, sed tu contra me male agis, indicens mihi bella non justa. Judicet Dominus arbiter hujus diei inter Israël, et inter filios Ammon.27 Adunque sappi che la colpa non venne da me verso te; ma tu (ingiustamente) male fai contro a me, movendo battaglie non giuste. Giudichi questo Iddio, e sia arbitro in questo dì intra i figliuoli di Ammon e intra i figliuoli d' Israel.
28 Noluitque acquiescere rex filiorum Ammon verbis Jephte, quæ per nuntios mandaverat.
28 E non volse consentire il re de' figliuoli di Ammon (nè lasciare) per le parole di Iefte, le quali gli avea mandate a dire per messi suoi.
29 Factus est ergo super Jephte spiritus Domini, et circuiens Galaad et Manasse, Maspha quoque Galaad, et inde transiens ad filios Ammon,29 E venne sopra Iefte lo Spirito d' Iddio (cioè lo Spirito santo), e andando intorno a Galaad (cercando) e a Manasse, e a Masfa ancora di Galaad, e quindi passando ai figliuoli d' Ammon,
30 votum vovit Domino, dicens : Si tradideris filios Ammon in manus meas,30 fece voto, dicendo a Dio: Signore, se tu darai nelle mie mani i figliuoli di Ammon,
31 quicumque primus fuerit egressus de foribus domus meæ, mihique occurrerit revertenti cum pace a filiis Ammon, eum holocaustum offeram Domino.31 chiunque sarà quegli che prima sarà uscito dalle porte della casa mia, e verrammi incontro tornando con pace (e con vittoria) da' figliuoli di Ammon, sì l'offerirò in sacrifizio a Dio Signore.
32 Transivitque Jephte ad filios Ammon, ut pugnaret contra eos : quos tradidit Dominus in manus ejus.32 E passò Iefte (oltre) ai figliuoli di Ammon per combattere contro a loro; i quali tutti Iddio gli mise nelle mani.
33 Percussitque ab Aroër usque dum venias in Mennith, viginti civitates, et usque ad Abel, quæ est vineis consita, plaga magna nimis : humiliatique sunt filii Ammon a filiis Israël.
33 E prese della città di Aroer infino che vieni alla città di Mennit, che furono venti cittadi, e insino ad Abel, la quale sì è piena di vigne; e diede loro una grande sconfitta, di piaga grande (e di morti). E furono umiliati i figliuoli di Ammon da' figliuoli d' Israel.
34 Revertente autem Jephte in Maspha domum suam, occurrit ei unigenita filia sua cum tympanis et choris : non enim habebat alios liberos.34 E tornando Iefte in Masfa nella casa sua, sì gli venne incontro la sua unica figliuola cogli strumenti e colli cimballi; e non avea altro figliuolo nè figliuola.
35 Qua visa, scidit vestimenta sua, et ait : Heu me, filia mea ! decepisti me, et ipsa decepta es : aperui enim os meum ad Dominum, et aliud facere non potero.35 La quale vedendo Iefte (che ella gli venia incontro), sì stracciò i suoi vestimenti, e disse: guai a me, figliuola mia; ecco che m' hai ingannato, e tu ancora sei ingannata: io sì (feci, e) aprii la bocca mia a Dio (facendo voto che la prima cosa, che uscisse dalle porte della casa mia e venissemi incontro, tornando io in pace e con vittoria, sì la offerieria a Dio in sacrifizio. E ora tu sei istata la prima), e non potrò fare altro (se non quello ch' io promisi).
36 Cui illa respondit : Pater mi, si aperuisti os tuum ad Dominum, fac mihi quodcumque pollicitus es, concessa tibi ultione atque victoria de hostibus tuis.36 Al quale rispuose la figliuola (e disse): padre mio, se tu apristi la tua bocca a Dio (facendo questo voto), fa ciò che tu hai promesso (a Dio), poi ch' egli t'ha fatto vendetta, e dato vittoria de' tuoi nimici.
37 Dixitque ad patrem : Hoc solum mihi præsta quod deprecor : dimitte me ut duobus mensibus circumeam montes, et plangam virginitatem meam cum sodalibus meis.37 E disse al padre: questo solamente mi dà, di ch' io ti priego: lasciami andare, acciò che due mesi io vada su per i monti, e pianga la mia virginità con le compagne mie (e con le mie cameriere).
38 Cui ille respondit : Vade. Et dimisit eam duobus mensibus. Cumque abiisset cum sociis ac sodalibus suis, flebat virginitatem suam in montibus.38 Alla quale rispuose Iefte, (e disse): va. E lasciolla andare così due mesi. Ed essendo andata con le cameriere e con le compagne sue, sì piagnea la sua virginità su per li monti.
39 Expletisque duobus mensibus, reversa est ad patrem suum, et fecit ei sicut voverat, quæ ignorabat virum. Exinde mos increbruit in Israël, et consuetudo servata est,39 E compiuti i due mesi, sì tornò al padre suo; e fece di lei sì come avea fatto il voto. E mai non sapea che cosa si fosse stato uomo. E da quell'otta crescette l'usanza in Israel, e fue servata la (usanza del voto, e da quello tempo tolse in) consuetudine (in Israel, e fu servata),
40 ut post anni circulum conveniant in unum filiæ Israël, et plangant filiam Jephte Galaaditæ diebus quatuor.40 che compiuto l'anno sempre mai si raunavano insieme le figliuole d' Israel, e piagnevano la figliuola di Iefte quattro dì.