SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Isaiæ 44


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Et nunc audi, Jacob, serve meus,
et Israël, quem elegi.
1 E ora tu, Iacob servo mio, odi (a me), e intendi tu, Israel, il quale io hoe eletto (a me).
2 Hæc dicit Dominus faciens et formans te,
ab utero auxiliator tuus :
Noli timere, serve meus Jacob,
et rectissime, quem elegi.
2 Questo dice lo Signore, faciente e formante te: dal ventre della tua madre io fui tuo aiutatore; non temere, o servo mio Iacob, e diritto (che tu se'), il quale io elessi.
3 Effundam enim aquas super sitientem,
et fluenta super aridam ;
effundam spiritum meum super semen tuum,
et benedictionem meam super stirpem tuam :
3 Sopra l'assetato io fonderoe l'acqua, e li fiumi sopra le cose aride; io spargerò lo mio spirito sopra lo tuo seme, e darò la mia benedizione sopra la tua schiatta.
4 et germinabunt inter herbas,
quasi salices juxta præterfluentes aquas.
4 E germineranno fra l' erbe (e viveranno, cioè) come fanno li salici a lato all' acqua corrente.
5 Iste dicet : Domini ego sum ;
et ille vocabit in nomine Jacob ;
et hic scribet manu sua : Domino,
et in nomine Israël assimilabitur.
5 Costui dirà: io son dello Signore; e colui chiamerà nel nome di Iacob; e questo scriverà colla sua mano: al Signore; e sarà assomigliato nel nome (di Dio) d' Israel.
6 Hæc dicit Dominus, rex Israël,
et redemptor ejus, Dominus exercituum :
Ego primus, et ego novissimus,
et absque me non est deus.
6 Questo dice lo Signore, re d'Israel, e il suo ricompratore, Signore delli esèrciti: io sono lo primo, io sono l' ultimo, e sanza me non è più Iddio.
7 Quis similis mei ? vocet,
et annuntiet : et ordinem exponat mihi,
ex quo constitui populum antiquum ;
ventura et quæ futura sunt annuntient eis.
7 Chi è simile a me? Chiami e annuncii, ed esponga a me l'ordine, da poi che io ordinai (e puosi per fermo) lo populo antico; annuncino elli loro le cose future.
8 Nolite timere, neque conturbemini :
ex tunc audire te feci,
et annuntiavi ; vos estis testes mei.
Numquid est Deus absque me,
et formator quem ego non noverim ?
8 Non temete, e non vi turbate; da quel tempo io te 'l feci udire, e annunciai: voi siete i miei testimonii; or è egli altro Iddio sanza me, e fue alcuno formatore ch' io non sapessi?
9 Plastæ idoli omnes nihil sunt,
et amantissima eorum non proderunt eis.
Ipsi sunt testes eorum, quia non vident,
neque intelligunt, ut confundantur.
9 Le piastre delli idoli tutte sono niente; e le loro cose amantissime (cioè che loro amarono) non giovaranno loro; quelli sono loro testimonii, i quali non veggiono e non intendono, acciò che siano confusi.
10 Quis formavit deum,
et sculptile conflavit ad nihil utile ?
10 Chi formoe Iddio, e chi fece lo intaglio (cioè l'idolo) che non è (niente, e non è) utile ad alcuna cosa?
11 Ecce omnes participes ejus confundentur,
fabri enim sunt ex hominibus ;
convenient omnes, stabunt
et pavebunt, et confundentur simul.
11 Ecco tutti li suoi partecipi saranno confusi; e li loro fabri (cioè che faceano questi idoli) sono di quelli uomini; quando si ripresenteranno, tutti istaranno e temeranno, e insieme saranno confusi.
12 Faber ferrarius lima operatus est,
in prunis et in malleis formavit illud,
et operatus est in brachio fortitudinis suæ ;
esuriet et deficiet,
non bibet aquam et lassescet.
12 Lo fabro ferrario fece l'opera della lima; e formò quello con carboni (e col fuoco) e in martelli, e adoperossi nel braccio della sua fortezza; sarà affamato, e verrà meno; e non berà acqua, e affaticherassi.
13 Artifex lignarius extendit normam,
formavit illud in runcina,
fecit illud in angularibus,
et in circino tornavit illud,
et fecit imaginem viri
quasi speciosum hominem
habitantem in domo ;
13 L'artefice legnaiuolo distese lo regolo, e formò quello colla subbia; e fecelo con instrumenti e torniollo col tornio; e fece una imagine d'uomo, come è uno bello uomo abitante nella casa.
14 succidit cedros,
tulit ilicem, et quercum,
quæ steterat inter ligna saltus ;
plantavit pinum, quam pluvia nutrivit :
14 Tagliò li cedri, e tolse la ilece e la quercia, li quali erano istati tra li legni del bosco; e piantò lo pino, lo quale egli nutricò colla piova.
15 et facta est hominibus in focum ;
sumpsit ex eis, et calefactus est ;
et succendit et coxit panes ;
de reliquo autem operatus est deum et adoravit ;
fecit sculptile, et curvatus est ante illud.
15 E fue fatto fuoco alle persone; e pigliò di quelle legne e accesele, e riscaldossi e cossene lo pane; e dello rimanente fecene uno iddio, e adorollo; e fecene uno idolo, e inginocchiossi innanzi a lui.
16 Medium ejus combussit igni,
et de medio ejus carnes comedit ;
coxit pulmentum, et saturatus est,
et calefactus est, et dixit : Vah !
calefactus sum, vidi focum ;
16 E della metà del legno (che sopra avanzò dell' opera) arse nel fuoco, e dell' altra metà ne cosse la carne, e mangiò; e tolse lo brodetto, e saturossi, e disse rallegromi, però che io sono riscaldato e hoe veduto lo fuoco.
17 reliquum autem ejus deum fecit et sculptile sibi ;
curvatur ante illud, et adorat illud,
et obsecrat, dicens :
Libera me, quia deus meus es tu !
17 E dello rimanente fece iddio e idolo per sè; e inginocchiossi dinanzi a lui e adorollo, e pregollo e disse: fammi libero, però che tu se' mio iddio.
18 Nescierunt, neque intellexerunt ;
obliti enim sunt ne videant oculi eorum,
et ne intelligant corde suo.
18 Non seppono e non intesono; e dimenticarono, acciò che non veggiano con li loro occhi, e non intendano con lo loro cuore.
19 Non recogitant in mente sua,
neque cognoscunt, neque sentiunt, ut dicant :
Medietatem ejus combussi igni,
et coxi super carbones ejus panes ;
coxi carnes et comedi,
et de reliquo ejus idolum faciam ?
ante truncum ligni procidam ?
19 Non ripensano nella loro mente, e non conoscono, e non sentono, acciò che dicano io arsi la metà di lui col fuoco, e cossi sopra li suoi carboni li pani, e cossi la carne e manicai; e dello rimanente farò idolo? gitterommi in orazione dinanzi allo troncone dello legno?
20 Pars ejus cinis est ;
cor insipiens adoravit illud,
et non liberabit animam suam :
neque dicet : Forte mendacium est in dextera mea.
20 La parte di quello sì è cenere; e quello ch' è lo istolto cuore, adorerà lui, e non deliberarà l'anima sua, e non dirà: forse che bugia sta nella mano mia, (cioè che non conosce quale fosse vero Iddio).
21 Memento horum Jacob,
et Israël, quoniam servus meus es tu.
Formavi te ; servus meus es tu,
Israël, ne obliviscaris mei.
21 Ricordivi di costoro, Iacob e Israel, però che tu sei mio servo; io formai te; servo mio se' tu, Israel, e non ti dimenticare di me.
22 Delevi ut nubem iniquitates tuas,
et quasi nebulam peccata tua :
revertere ad me, quoniam redemi te.
22 Io ispensi le tue malvagitadi come una nuvola; e come una nebbia, così spensi li tuoi peccati; ritorna a me, però ch' io t'ho ricomperato.
23 Laudate, cæli, quoniam misericordiam fecit Dominus ;
jubilate, extrema terræ ;
resonate, montes, laudationem,
saltus et omne lignum ejus,
quoniam redemit Dominus Jacob,
et Israël gloriabitur.
23 O cieli, date laude a Dio, però ch' elli hae fatto misericordia; o voi, parti estreme della terra, cantate dolcemente; e voi, monti, risuonate in alta laude, il bosco e ogni suo legno; però che lo Signore hae ricomperato Iacob, e Israel sarà glorificato
24 Hæc dicit Dominus, redemptor tuus,
et formator tuus ex utero :
Ego sum Dominus, faciens omnia,
extendens cælos solus,
stabiliens terram, et nullus mecum ;
24 Questo dice lo Signore, tuo ricompratore, e che ti diede forma nel ventre della tua madre: io sono lo Signore, che fo tutte le cose che sono, e distendo li cieli, e do fermezza alla terra, e niuno è meco.
25 irrita faciens signa divinorum,
et ariolos in furorem vertens ;
convertens sapientes retrorsum,
et scientiam eorum stultam faciens ;
25 Farò vani li segni delli indovini (cioè che non saranno veri), e rivolgerò in furore quelli della parte magica; e farò li savi stare a dietro, e la scienza loro farò che sarà matta;
26 suscitans verbum servi sui,
et consilium nuntiorum suorum complens ;
qui dico Jerusalem : Habitaberis,
et civitatibus Juda : Ædificabimini,
et deserta ejus suscitabo ;
26 mettendo fuori la parola del suo servo, e compiendo lo consiglio de' suoi messaggieri; il quale dico a Ierusalem: tu sarai abitata; e alle cittadi di Giuda dico: voi sarete edificate; e li loro deserti farò risuscitare;
27 qui dico profundo : Desolare,
et flumina tua arefaciam ;
27 il quale dico al profondo: tu sarai distrutto, e seccherò li tuoi fiumi;
28 qui dico Cyro : Pastor meus es,
et omnem voluntatem meam complebis ;
qui dico Jerusalem : Ædificaberis,
et templo : Fundaberis.
28 il quale dico a Ciro: tu se' mio pastore, e tutta la mia volontà tu compirai; il qual dico a Ierusalem: tu sarai edificata, e al templo: tu sarai fondato.