SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Romani 5


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1 Adunque noi, che siamo giustificati per la fede, abbiamo pace a Dio per il nostro Signore Iesù Cristo.1 Giustificati adunque per mezzo della fede, abbiam pace con Dio per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo:
2 Per il qual noi avemo via per fede in questa grazia, nella quale noi stiamo, e avemo allegrezza nella speranza della gloria de' figliuoli di Dio.2 Per cui abbiamo adito in virtù della fede a simil grazia, nella quale stiam, saldi, e ci gloriamo della speranza della gloria dei figliuoli di Dio.
3 E ancora avemo allegrezza nelle tribulazioni, sapendo che la tribulazione adopera pazienza,3 Né solo questo, ma ci gloriamo eziandio delle tribolazioni: sapendo, come la tribolazione produce la pazienza,
4 la pazienza la probazione, e la probazione la speranza.4 La pazienza lo sperimento, lo sperimento la speranza,
5 Ma la speranza non si vergogna, perchè la carità di Dio è messa ne' nostri cuori per lo Spirito Santo, il quale è dato a noi.5 La speranza poi non porta rossore: perché la carità di Dio è stata diffusa ne' nostri cuori per mezzo dello Spirito santo, il quaie è stato a noi dato.
6 Perchè fu Cristo per noi morto, essendo noi infermi, e molto peccatori?6 Imperocché per qual motivo, quando noi eravamo tutt'ora infermi, Cristo a suo tempo morì per gli empj?
7 Chè a pena vole altri morire per il giusto; e per il buono (non) si ardisce altri morire.7 Or a mala pena alcuno morirà per un giusto: ma pur forse saravvi, chi abbia cuor di morire per un uomo dabbene.
8 E in questo magnificò Dio la sua (grande) carità in noi; imperò che essendo noi ancora peccatori,8 Ma dà a conoscere Dio la carità sua verso di noi, mentre essendo noi tuttor peccatori, nel tempo opportuno
9 Cristo per noi fu morto: adunque ora che siamo giustificati nel suo sangue, molto maggiormente saremo salvati dall' ira per lui.9 Cristo per noi morì: molto più adunque al presente giustificati nel sangue di lui, sarem salvati dall'ira per mezzo di lui.
10 Chè se noi fummo riconciliati a Dio per la morte del suo Figliuolo, essendo noi inimici, molto maggiormente riconciliati, [saremo salvi] nella vita del suo Figliuolo.10 Che se, quando eravamo nemici, fummo riconciliati con Dio mediante la morte del Figliuol suo: molto più essendo riconciliati, sarem salvi per lui vivente.
11 E però avemo allegrezza in Dio per il nostro Signore Iesù Cristo, per il quale ricevemmo salvazione.11 Né questo solo: ma ci gloriamo in Dio per Gesù Cristo Signor nostro, pel mezzo di cui abbiamo adesso ricevuto la riconciliazione.
12 E secondo che per uno uomo il peccato è entrato in questo mondo, e per lo peccato entrò la morte, e così in gli uomini trapassò la morte, e tutti diventarono peccatori, (e così per uno Cristo entrò la giustizia, e per la giustizia entrò la vita per tutti affatto li giusti).12 Per la qual cosa, siccome per un sol uomo entrò il peccato in questo mondo, e pel peccato la morte, cosi ancora a tutti gli uomini si stese la morte, nel qual (uomo) tutti peccarono.
13 E insino alla legge (di Moisè) il peccato stava (nascoso) in questo mondo; e non apprezzava l'uomo il peccato, quando la legge non era.13 Imperocché sino alla legge il peccato era nel mondo: ma il peccato non s'imputava, non essendovi legge.
14 E (imperò) regnò la morte da Adamo insino a Moisè, eziandio sopra coloro che non peccarono, a similitudine del prevaricamento d' Adamo, il quale fu figura di quello (Adamo maggiore) il quale doveva venire, (cioè Cristo).14 Eppure regnò la morte da Adamo fino a Mosè anche sopra coloro, che non peccarono di prevaricazione simile a quella di Adamo, il quale è figura di lui, che doveva venire.
15 Ma non è così il dono (di Cristo) come il peccato (d' Adamo); chè se per il peccato d' uno molti sono morti, molto maggiormente la grazia di Dio e il dono nella grazia d' uno uomo Iesù Cristo abbondò in molti.15 Ma non quale il delitto, tale il dono: conciossiacchè se pel delitto di uno molti perirono: molto più la grazia, e la liberalità di Dio è stata ridondante in molti in grazia di un uomo (cioè) di Gesù Cristo.
16 E non come per uno peccato, così per il dono; imperò che il giudicio e la grazia di Iesù Cristo fu perdonamento di molti peccati.16 E non è tale il dono, quale la prevaricazione per uno, che peccò: imperocchè il giudizio da un delitto alla condannazione: la grazia poi da molti delitti alla giustificazione.
17 E ancora [se] per il peccato di una persona la morte regnò nel mondo, molto maggiormente ricevendo l'abbondanza di grazia, di denamento e di giustizia, regnerà la vita per uno Iesù Cristo.17 Imperocché se per lo delitto di un solo, per un solo regnò la morte: molto più que', che hanno ricevuto l'abbondanza della grazia, del dono, e della giustizia, regneranno nella vita pel solo Gesù Cristo.
18 Adunque come che per il peccato d' una persona regnò la morte in tutti gli uomini per condannagione, così per la giustizia d'uno regnerà la vita in tutti gli uomini.18 Quindi è che, siccome pel delitto di un solo (la morte) sopra tutti gli uomini per dannazione: cosi per la giustizia di un solo (la grazia) a tutti gli uomini per giustificazione vivificante.
19 Per inobbedienza [d'uno] siamo diventati tutti peccatori, e così per l' obbedienza d' uno diventiamo molti giusti.19 Conciossiachè siccome per la disubbidienza di un uomo molti son costituiti peccatori: cosi per la ubbidienza di uno molti saran costituiti giusti.
20 Ma la legge sottoentrò perchè abbondasse il peccato; e in quello luogo abbondò la grazia, dove abbondò il peccato,20 La legge poi subentrò, perché abbondasse il peccato. Ma dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia:
21 acciò che secondo che il peccato regnò nella morte, così la grazia regni per la giustizia nella vita eterna, per Iesù Cristo nostro Signore.21 Onde siccome regnò il peccato, dando la morte, così pure regni la grazia mediante la giustizia per dare la vita eterna per Gesù Cristo Signor nostro.