Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Judit 7


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1Ma Oloferne il dì seguente comandò alli suoi eserciti, che andassero contro a Betulia.2Ed erano li pedoni combattitori (del suo esercito) cento ventimilia, cavalieri ventidue milia, senza la preparazione di quelli uomini, e di tutta quella gioventù, la qual lui avea condotto con sè delle provincie e delle cittadi le quali lui avea preso.3Tutti insieme si prepararono alla battaglia contro ai figliuoli d' Israel, e vennero per la estremità del monte persino alla sommità (del monte) la qual è verso Dotain, dal luogo che si chiama Belma, persino al luogo che si chiama Chelmon lo qual è contro ad Esdrelon.4Ma i figliuoli d' Israel, quando viddero la loro moltitudine, gettaronsi sopra la terra, ponendo la cenere sopra i capi loro, tutti di uno animo pregando che Iddio d' Israel dimostrasse la misericordia sua sopra il popolo suo.5E pigliando l'arme sue da battaglia, stettero alli luoghi stretti delle strade che sono tra' monti, e non si partivano dalla custodia di quelli nè lo dì nè la notte.6E attorniando Oloferne per lo circuito, trovò uno fonte dallo quale uscian l'acque, ed entravano in uno condotto lo qual era dirizzato dalla parte australe della città, che conduceva loro l'acqua; e ordinò che quello condotto fosse disfatto.7Erano niente di meno non molto lontano da' muri della città alcuni fonti, dalli quali furtivamente furono veduti pigliare l'acqua, più tosto per ricrearsi che per bere.8E andorono i figliuoli di Ammon e di Moab ad Oloferne, dicendo: i figliuoli d' Israel non si confidano nè in lancia nè in sagitte, ma li monti li difendono, e li colli (de' monti) sì li custodiscono, posti nelli precipizii.9Acciò che dunque senza andare a battaglia (e senza fare fatti d' arme) tu li possi superare, poni le guardie alli fonti acciò che non possino pigliare acqua; e senza coltello tu gli ucciderai, ovver certamente faticati darannoti la città sua, la qual per esser posta su questi monti pensano che non si supererae.10E piacque il consiglio ad Oloferne e a tutti i suoi satelliti, e ordinò per lo circuito i centurioni per ciascuno fonte.11Ed essendo stata questa guardia per venti dì, mancorono le cisterne e le radunanze dell' acque a tutti quelli i quali abitavano in Betulia, per tal modo che non era nella città onde si potessono saziare solamente per uno dì, però che l'acqua si dava a misura ogni dì.12Allora essendo congregati dinanzi a Ozia tutti gli uomini e le donne, giovani e fanciulli, dissero tutti a una voce:13giudichi Iddio tra noi e te, però che tu ci hai fatto molti mali, non volendo parlare pacificamente con gli Assirii, e per questo ne ha venduti Iddio nelle mani loro,14E però (che) non è chi ci aiuti, conciò sia cosa che noi sì caderemo tutti dinanzi a loro da sete, e in grande perdizione.15E ora congregate tutti quelli che sono nella città, acciò che noi ci diamo tutti liberamente al popolo di Oloferne.16Egli è meglio che prigioni benediciamo il Signore vivendo, che moriamo e siamo obbrobrio a tutta la gente, conciò sia cosa che noi vediamo le nostre mogli e li nostri figliuoli morire dinanzi alli occhii nostri.17Noi protestiamo oggi al cielo e alla terra, e al Dio de' padri nostri lo quale ci punisce secondo i peccati nostri, acciò che voi diate questa città in mano dello esercito di Oloferne; e sia il fine nostro breve nella punta dello coltello, il quale si fa più lungo nella siccità della sete.18E avendo loro dette queste parole, cominciorono tutti a piagnere e ululare nella chiesa grande; e per molte ore tutti chiamarono con una voce al Signore, dicendo:19noi peccammo coi padri nostri; noi abbiamo operato ingiustamente, e molte iniquitadi abbiamo fatto.20Tu (Signore) che sei pio, abbi misericordia di noi, o nel tuo flagello castigaci delle nostre iniquitadi; e non voler dare quelli che (si confidano di te e che) ti confessano nelle mani del popolo lo qual non ti conosce;21acciò che non (si lodano e) dicano fra le genti: dov'è lo loro Iddio?22E conciosia che, faticati per questi clamori e pianti, fossero lassi,23levandosi Ozia pieno di lacrime, disse: siate di buono animo, fratelli miei, e aspettiamo questi cinque di la misericordia di Dio.24Forse che leverà la indignazione sua da noi, e darà gloria al nome suo.25Ma se passati i cinque dì non ci verrà adiutorio, faremo queste parole che avete detto, (e secondo che avete parlato).