Scrutatio

Martedi, 13 maggio 2025 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Secondo dei Re 14


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1 E conoscendo Ioab figliuolo di Sarvia, che il cuore di David era convertito ad Assalom,1 Ioab, figlio di Zeruià, si era accorto che il cuore del re si volgeva verso Assalonne.
2 mandò a Tecua, e tolse indi una savia femina, e disse a lei: infìgniti di piagnere, e vèstiti di vestimenta di pianto, e non ti ugnere d'olio, acciò che tu appari sì come femina che molto tempo pianga morto.2 Allora Ioab mandò a prendere a Tekòa un'abile donna, alla quale disse: "Su, assumi un aspetto triste, indossa vesti di lutto, non ungerti con olio e mostrati come una donna che fa lutto da molto tempo su di un morto.
3 Ed entrerai al re, e dira'gli queste parole. E Ioab gli disse le parole.3 Andrai dal re e gli parlerai in questo modo". E Ioab le suggerì le parole da dire.
4 Ed essendo entrata al re quella femina di Tecua, cadde in terra dinanzi al re, e disse: salvami, re.4 Allora la donna di Tekòa entrò dal re, prostrandosi con la faccia a terra e adorando. Gridò: "Aiuto, o re!".
5 E il re disse a lei che cagione n' hai (femina)? Ed ella respuose: Omè! io sono una femina vedova; il mio marito morìo.5 Il re le disse: "Che cos'hai?". Rispose: "Ohimè! Io sono una vedova, mio marito è morto!
6 E la serva tua avea due figliuoli, li quali s'azzuffarono nel campo, e non era persona che gli potesse dividere; onde che l'uno percosse l'altro, e ucciselo.6 La tua serva aveva due figli; i due hanno litigato nella campagna, dove nessuno poteva intervenire tra loro; uno ha colpito l'altro e l'ha ucciso.
7 E tutto il parentado si levò contro la tua serva, e dice: dacci colui che ha morto il suo fratello, che uccidiamo lui per l'anima del fratello il quale egli uccise, e togliamo via lo erede; e cercano di spegnere quello poco lume che m' è rimaso, acciò che al mio marito non rimanga nome nè reliquia sopra la terra.7 Ed ecco, tutta la parentela è insorta contro la tua serva dicendo: "Consegnaci l'uccisore di suo fratello, dobbiamo farlo morire per la vita di suo fratello che egli ha ucciso". Faranno così scomparire anche l'erede, ed estingueranno la scintilla che mi è rimasta, senza lasciare a mio marito né un nome né una posterità sulla faccia della terra".
8 E disse il re alla femina: vattene alla tua casa, e io comanderò per te.8 Il re disse alla donna: "Ritorna a casa tua, ché io darò ordini a tuo riguardo".
9 E la femina di Tecua disse al re: signore mio, questa iniquità sia in me e in casa del padre mio, e il re e la sedia sua innocente.9 La donna di Tekòa soggiunse al re: "Signore mio, la colpa sia su di me e sulla casa di mio padre, il re e il suo trono ne sono innocenti".
10 E il re disse: qualunque persona ti contraddice, menala a me, e farò che non ti toccherà più.10 Il re riprese: "Se qualcuno te ne parlerà, conducilo da me e non oserà più toccarti".
11 Ed ella disse: ricordisi il re del suo Signore Iddio, acciò che non moltiplichinsi gli prossimi a fare la vendetta, e non uccidano il figliuolo mio. Il quale disse: vive il Signore, che de' capegli del tuo figliuolo non ne cadrà uno in terra.11 Ella chiese: "Il re nomini, per favore, il Signore tuo Dio, affinché il vindice del sangue non moltiplichi la strage e non si faccia scomparire mio figlio". Quello disse: "Per la vita del Signore, neppure un capello di tuo figlio cadrà a terra!".
12 E disse la femina: piacciati che la tua serva favelli al mio signore. E' disse: di'.12 La donna soggiunse: "Permetti che la tua serva rivolga al mio signore il re una parola!". Egli rispose: "Parla!".
13 E la femina disse: perchè hai tu pensata così fatta cosa contra il popolo di Dio? e ha detto il re parola di peccato, e non revoca il suo reietto?13 Allora la donna disse: "Perché hai pensato una cosa come questa contro il popolo di Dio? Il re, proferendo questa sentenza, è quasi colpevole di non far ritornare colui che il re ha mandato in esilio.
14 Noi moriamo tutti, e come l'acqua sopra la terra scorremo, la quale non ritorna; e non vuole Iddio, che persona perisca; ma retratta, pensando che quello che è iscacciato non perisca in tutto.14 Difatti dobbiamo morire e, come l'acqua versata a terra non si può più raccogliere, così Dio non ridà l'anima. Il re escogiti dunque i modi affinché non resti in esilio lontano da noi colui che fu esiliato.
15 E imperò venni, e favellerò al re mio signore, presente il popolo. E disse la serva tua: io favellarò al re, s'egli forse facesse la parola della sua ancilla.15 Ora dunque sono venuta a dire al re mio signore questa cosa, perché certa gente mi ha messo paura. La tua serva ha pensato: Voglio parlare al re, forse egli eseguirà il consiglio della sua serva!
16 E audì il re la serva sua, volendola liberar delle mani di tutti coloro che mi voleano togliere via della eredità di Dio, e il mio figliuolo con meco insieme.16 Se il re ascolta e libera la sua serva dalla mano di quell'uomo che vuol togliere via me e mio figlio insieme dall'eredità di Dio,
17 Onde dica la tua ancilla, che la parola del signore mio re sia fatta sì come sacrificio. Però che il mio signore re si è come l'angelo di Dio, che non si muove per [benedizione nè per] maledizione; però il tuo Signore è teco.17 la tua serva si è detta: Possa la parola del re, mio signore, essere causa di tranquillità! Perché come è un angelo di Dio, così è il re, mio signore, per giudicare il bene e il male. Il Signore, tuo Dio, sia con te!".
18 E respondendo il re, disse alla femina: non mi celare quello di che io ti addimanderò. Ed ella disse: [parla], signore mio.18 Il re domandò alla donna: "Su, non mi nascondere niente di quello che ti chiedo". La donna rispose: "Parli pure il re, mio signore!".
19 E il re disse: è la mano di Joab teco in tutte queste cose? E quella respuose, e disse: per la salute dell' anima tua, signore mio re, che nè da parte sinistra nè diritta è nulla di quello che detto ha il mio signore; però che il servo tuo Ioab mi comandò, ed egli puose nella bocca della tua serva tutte queste parole.19 Disse il re: "La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna rispose: "Per la vita tua, o re, mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra da tutto quello che ha detto il re, mio signore. Sì, il tuo servo Ioab, lui me l'ha comandato e ha posto in bocca alla tua serva tutte queste parole.
20 Ch'io volgessi la figura di questo sermone, il servo tuo Ioab comandò questo: e tu re, signore mio, se'savio, come ha sapienza l'angelo di Dio, a conoscere tutte le cose sopra la terra.20 Per cambiare aspetto alla vicenda il tuo servo Ioab ha fatto questo, ma il mio signore è sapiente della sapienza dell'angelo di Dio per capire tutto quello che vi è sulla terra".
21 E disse il re a Ioab: ecco ch' io, riposato, hoe udite ed esaudite le tue parole; e però va e revoca il giovane Assalom.21 Allora il re disse a Ioab: "Ecco dunque, ho deciso la questione: va' e fa' tornare il giovane Assalonne".
22 E cadendo Ioab sopra il suo viso in terra, adorò e benedisse il re; e disse Ioab: oggi ha conosciuto il tuo servo, ch' io hoe trovata grazia negli occhii tuoi, signore mio re; perchè hae esaudita la parola del tuo servo.22 Ioab, prostratosi con la faccia a terra, fece adorazione e benedisse il re, poi soggiunse: "Oggi il tuo servo sa di aver trovato benevolenza ai tuoi occhi, o re, mio signore, poiché il re fa eseguire il consiglio del suo servo".
23 E levossi Ioab, e andossene in Gessur, e rimenò Assalom in Ierusalem.23 Poi Ioab si alzò e andò a Ghesùr e ricondusse Assalonne a Gerusalemme.
24 E disse il re: ritornisi in casa sua, e non veggia il mio viso. E Assalom ritornò in casa sua, e non vidde la faccia del re.24 Ma il re disse: "Vada nella sua casa, non potrà vedere il mio volto!". Assalonne andò nella sua casa senza vedere il volto del re.
25 E in tutto Israel non era così bello uomo come Assalom, e formoso troppo, dalla pianta del piede insino. alla sommità del capo; e non era in lui alcuna macula.25 Non vi era in tutto Israele un uomo bello come Assalonne, degno di grande lode: dalla pianta dei piedi alla sommità del capo non vi era in lui un difetto.
26 E quando si tondea i capegli, li quali tondea una volta l'anno, però che gli aggravava la zazzera, pesavano i suoi capegli a pubblico peso ducento sicli.26 Quando si radeva il capo -- si faceva radere il capo ogni anno, perché la capigliatura era pesante -- egli pesava la capigliatura della sua testa: duecento sicli al peso regio.
27 E nacquero ad Assalom tre figliuoli; e una figliuola, la quale ebbe nome Tamar, di bella forma.27 Assalonne ebbe tre figli e una figlia di nome Tamar, che fu una donna di bell'aspetto.
28 E istette Assalom in Ierusalem due anni, e non vidde la faccia del re.28 Assalonne abitò a Gerusalemme due anni senza poter vedere il volto del re.
29 E mandò a Ioab per mandarlo al re, il quale non volse andare a lui; e mandato la seconda volta per lui, ed eglì non andò a lui.29 Allora Assalonne convocò Ioab per inviarlo al re, ma questi non volle andare da lui. Lo convocò una seconda volta, ma egli non volle andare.
30 Disse ai servi suoi: sapete voi il campo di Ioab presso al campo mio, il quale è pieno d' orzo? andate, e ardetelo. E arsero gli servi di Assalom quella biada. E vennero gli servi di Ioab colle vestimenta squarciate, e dissero: gli servi di Assalom hanno arso una parte del campo.30 Allora disse ai suoi servi: "Vedete la proprietà di Ioab accanto alla mia dove egli ha l'orzo. Andate e appiccatevi il fuoco". I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo.
31 E Ioab si levò, e andò a casa di Assalom, e disse a lui perchè gli servi tuoi hanno arso il mio biado?31 Allora Ioab si levò e andò a casa di Assalonne per dirgli: "Perché i tuoi servi hanno appiccato il fuoco alla mia proprietà?".
32 E respuose Assalom a Ioab: io ti mandai pregando che tu venissi a me per mandarti al re, e perchè tu dicesti a lui; perchè venni io di Gessur? egli m'era meglio essere ivi; onde io priego ch' io possa vedere la faccia del re; e s' egli si ricorda della mia iniquità, uccidami.32 Assalonne rispose a Ioab: "Ecco, ti avevo mandato a dire: "Vieni qua, ti voglio mandare dal re per dirgli: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me che fossi ancora là!". Ora voglio vedere il volto del re e se c'è in me una colpa, mi faccia morire!".
33 Ed entrato Ioab al re, dissegli queste cose; e chiamato Assalom, entrò al re, e adorò in terra dinanzi a lui; e il re basciò Assalom.33 Allora Ioab andò dal re e lo informò. Questi fece chiamare Assalonne che entrò dal re e si prostrò davanti a lui con la faccia a terra; poi il re baciò Assalonne.