Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 28


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 E usciti che fummo dal pericolo, sapemmo che l'isola si chiamava Malta. E gli abitanti ci trattarono con molta umanità.1 Allora essendo così campati, conoscemmo che quella isola si chiamava Melita; e quelli barbari (dell' isola) benignamente ci ricevettero.
2 Infatti, acceso un gran fuoco, ci ristoraron tutti dall'umidità che avevamo addosso e dal freddo.2 E accesero il fuoco, per la grande freddura ch' era, e per che pioveva, e diedenci mangiare.
3 Ma avendo Paolo raccolto dei sarmenti e messili sul fuoco, una vipera, saltata fuori per il calore, gli si attaccò alla mano.3 E raunando Paulo alquanti sermenti per mettere nel fuoco, una vipera (cioè uno serpente ch' era fra essi) sentendo il caldo del fuoco, uscinne e gittossi alla mano di Paulo.
4 Or ap­pena gli abitanti videro il serpente pendergli dalla mano, dicevan tra loro: Certo che costui deve essere qualche omicida, chè scampato dal mare, la giustizia non lo lascia vivere.4 La quale cosa vedendo quelli barbari, cioè quella biscia pendere della mano di Paulo, (credendo pure ch' elli ne morisse, incontanente) dissero insieme veramente questo era uomo reo e omicidiale, però ch' essendo liberato dal pericolo del mare, la sentenza di Dio non vuole che (campi e) viva.
5 Egli, però, scosso il serpe nel fuoco, non ne risentì alcun male.5 Allora Paulo, scorlando la mano, gittò (e scosse) quella vipera nel fuoco, e niuno male sentì.
6 Ma quelli aspettavano che avesse a gonfiare e cadere morto ad un tratto. Avendo però aspettato molto, e non vedendo venirgli alcun male, cangiato parere, dicevano che era un Dio.6 E quelli barbari, aspettando ch' elli subitamente enfiasse e morisse, poi che pur viddero che Paulo niuno male ne sentiva, maravigliandosi molto, (ebberlo in tanta reverenza, che) dicevano (e credevano) ch' elli fusse uno Dio.
7 Intorno a quel luogo aveva i suoi possessi il principale dell'isola chiamato Publio, il quale ci accolse e ci trattò amorevolmente per tre giorni.7 E in quello luogo erano (certi prati e grandi) possessioni del signore dell' isola, che avea nome Publio; il quale ricevendoci tre dì con seco, ci usò molta benignità.
8 Or avvenne che il padre di Publio stava in letto tormentato da febbri e dissenteria. Paolo, andato da lui ed avendo pregato, impostegli le mani, lo guarì.8 Or avvenne che (in quelli dì) il padre del detto Publio infermò gravemente di febbre e dissenteria (cioè flusso). Al quale entrando Paulo (e trovandolo in molti tormenti) posesi in orazione per lui; e poi (levandosi di orazione) li pose le mani in capo, e incontanente quelli fu sanato (perfettamente).
9 Dopo questo fatto tutti quelli che nell'isola avevano malattie, venivano ed erano risanati.9 La quale cosa essendo saputa (e sparta) per tutta quella isola, chiunque aveva niuno infermo, sì gliel menavano, e Paulo il sanava.
10 Essi poi ci resero molti onori e quando entrammo in mare ci fornirono il necessario.10 Per la quale cosa ci fecero molto onore; e (poi volendoci noi partire) ci fornirono la nave di ogni cosa necessaria.
11 Dopo tre mesi ci imbarcammo su nave alessandrina che aveva svernato nell'isola, e portava l'insegna dei Castori.11 E stati che furono tre mesi, entrammo in una nave Alessandrina, che v' era stata quello verno.
12 Arrivati a Siracusa, ci fermammo tre giorni.12 E (quindi ci partimmo, e) venendo in Siracusa (di Sicilia), stemmovi III giorni.
13 E di lì, sempre costeggiando, toccammo Reggio, e, levatosi poi il giorno dopo il vento del mezzodì, in due giorni arrivammo a Pozzuoli:13 E partendoci quindi, venimmo poi alla città di Reggio (nella detta isola); e poi avendo vento per noi, dopo uno di venimmo a(l' isola di) Pozzuolo.
14 dove, avendo trovati dei fratelli, fummo pregati a rimaner presso di loro sette giorni; e così ci incamminammo per Roma.14 Nel quale luogo, trovandosi certi cristiani, stemmovi per loro preghi VII giorni; e (partendoci) quindi pervenimmo a Roma.
15 E di là i fratelli avendone avuta notizia, ci vennero incontro fino al foro d'Appio e alle tre Taverne. Paolo, veduti che li ebbe, ringraziò Dio e prese animo.15 E udendo li cristiani ( ch' erano in Roma) la nostra venuta, vennonci incontro insino... al luogo che si chiama TRE TAVERNE; li quali Paulo vedendo, ringraziò (molto) Dio, e prese fidanza.
16 E arrivati che fummo a Roma, fu permesso a Paolo di starsene da sè con un soldato a custode.16 E pervenuti che fummo a Roma, l'imperatore concedette a Paulo di rimanere (e stare con noi e con gli altri cristiani) con una sola guardia.
17 E tre giorni dopo Paolo convocò i principali Giudei, ai quali, convenuti, disse: Fratelli, io senza aver fatto nulla di male nè contro il popolo, nè contro le patrie consuetudini, incatenato, da Gerusalemme fui dato in potere dei Romani.17 E dopo il terzo giorno Paulo fece congregare li principi de' iudei, e disse loro: fratelli miei, (voglio sappiate che senza mia colpa) non facendo. io contra al popolo (de' iudei) nè contra a' costumi (nè statuti) de' nostri padri, fui (da' iudei) preso e messo in mano de' (signori) romani.
18 Questi, avendomi esaminato e non trovato in me alcuna colpa degna di morte, volevan lasciarmi.18 Li quali esaminandomi (assai), e niuna colpa trovando, volevanmi lasciare liberamente.
19 Ma, opponendo visi i Giudei, son stato costretto ad appellare a Cesare, senza però alcuna intenzione d'accusare la mia nazione.19 Ma contraddicendo a ciò li iudei, fui costretto ad appellare a Cesare, (e questo feci) non per accusare li iudei, (li quali sono e reputo miei frategli, ma per campare dal pericolo della morte).
20 Per questo motivo dunque, ho chiesto di vedervi e di parlare con voi, chè io porto questa catena per la speranza d'Israele.20 Onde, per che non m' abbiate a sospetto, [vi] ho voluto vedere e parlare; e sappiate che non per altra (colpa o) cagione, se non per che prèdico la resurrezione, sono così (preso e) incatenato.
21 Però essi gii risposero: Noi nè abbiamo ricevute intorno a te lettere? dalla Giudea, nè è venuto alcuno dei fratelli ad avvisarci o a dirci di te alcun male.21 Allora li iudei (risposero e) dissero: di questa materia nulla ne sappiamo, nè per lettera che ci sia scritta, nè per altro messo che di là sia venuto, sì che contra a te nulla abbiamo.
22 Vorremmo però sentir da te come la pensi, chè riguardo a questa setta ci è noto come essa abbia dappertutto contradditori.22 Ma preghiamoti che tu stesso ci dichi la tua opinione; chè quanto è di questa setta (de' Nazareni), noi (pure udiamo e) sappiamo che da ogni lato (e da ogni gente) è impugnata e perseguitata.
23 E fissatogli il giorno, molti andarono al suo alloggio; ed egli da mane a sera espose e dimostrò loro il regno di Dio, convincendoli di quel che riguardava Gesù, per mezzo della legge e dei profeti.23 E assegnandoli uno certo dì (a rispondere, partironsi, e poi) tornando a lui il dì determinato, Paulo (arditamente) predicava loro la fede di Cristo e il regno di Dio, (ma provando e) mostrando loro la verità della fede per gli detti di Moisè e degli altri profeti, della mattina insino a vespero.
24 E chi credeva a quello che era detto e chi non credeva.24 Alcuni credevano quello diceva Paulo; alcuni non credevano.
25 E non trovandosi d'accordo tra loro, se ne partirono, mentre Paolo non diceva loro che queste parole: Bene lo Spirito Santo ha parlato per mezzo del profeta ai padri nostri,25 Onde così discordandosi insieme, Paulo (ac-. ceso di grande zelo, propose ed) espose (per sè e contra) a loro quella profezia, per la quale dice Dio per Isaia:
26 dicendo: Va a questo popolo e di' loro: Colle orecchie ascolterete, e non intenderete, e cogli ocelli vedrete e non distinguerete,26 Va a questo popolo, e di' loro: con li vostri occhi vederete, e non conoscerete; e con le vostre orecchie udirete, e non intenderete.
27 poichè il cuore di questo popolo è divenuto insensibile; son duri d'orecchi ed han chiusi i loro occhi, onde non avvenga che vedan cogli occhi e sentano cogli orecchi e col cuore intendano e si convertano ed io li sani.27 Perciò che il cuore di questo popolo è ingrassato (e indurato); e studiosamente chiudono gli occhi per non vedere, e le orecchie per non udire, e il cuore per non intendere, a ciò che non si convertano, e io non gli sani (della sua infirmità).
28 Vi sia dunque noto che questa salute di Dio è stata mandata ai Gentili, ed essi l'ascolteranno.28 E però sappiate, che (poi che voi giudei non ricevete) questo salutare (e questa salute) ci manda [Iddio] ad annuuziarlo (e a proferirlo) alle genti pagane, ed elle il riceveranno.
29 E, dette che ebbe loro queste cose, si partirono da lui i Giudei, altamente questionando tra loro.29 La quale parola li giudei non intendendo, (turbati e scandalizzati) si partirono, molto fra sè stessi (cercando e) disputando di questo fatto.
30 Paolo dimorò per due anni interi nella casa che aveva presa a pigione e vi riceveva tutti quelli che andavano da lui,30 E Paulo per spazio di due anni fu lasciato stare in certo albergo (senza molestia); e riceveva (graziosamente) chiunque a lui veniva.
31 predicando il regno di Dio ed insegnando con tutta libertà, e senza alcuna proibizione, le cose che riguardavano nostro Signore Gesù Cristo.31 E predicava loro del regno di Dio, e ammaestravagli della fede di Cristo arditamente, e niuno a ciò li contrastava.