Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Qoelet 7


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Che bisogno ha l'uomo di andar cercando quel che è sopra di lui, mentre ignora ciò che gli è vantaggioso nella vita, per tutti i giorni del suo pellegrinaggio, pel tempo che passa come ombra? E chi potrà indicargli ciò che dopo di lui avverrà sotto il sole?1 Che mestiero fa all' uomo andare cercando maggiori cose, con ciò sia cosa ch' egli non sa che a lui si debbia incontrare nel tempo della sua vita, nella quale egli è sì come peregrino, il quale tempo trapassa come ombra? or chi gli potrà indovinare quello che gl' interverrà dopo la morte sua sotto il sole?
2 Un buon nome vai meglio che preziosi unguenti, e il giorno della morte vai meglio del giorno della nascita.2 Onde è meglio avere buona nominanza (e buona fama), che none avere (buone cose e odorifere, e) unguenti degnissimi; e meglio è il dì della morte, che lo dì che [si] nasce.
3 Meglio andare in una casa dove si fa duolo, che in una casa dove si banchetta; perchè nella prima si ricorda il fine di tutti gli uomini, e il vivo pensa a quello che sarà.3 Meglio è andare alla casa del pianto, che al convito del maggiore; per ciò che [nel] la casa dove si piagne (il morto) si ricorda l'uomo della morte (dell' uomo), e infino ch' elli vive sì puote ripensare quello che li puote avvenire.
4 Lo sdegno è preferibile al riso, perchè colla severità del volto si corregge l'animo di chi ha mancato.4 Così meglio è ira che riso; imperò che l'ira sì è tristizia della faccia, e castiga l'animo di colui il quale ha mancato (e fatto follia).
5 Il cuore dei saggi è dove è la tristezza, il cuore degli stolti dov'è l'allegria.5 Dove sono li savi, sì sta il cuore tristo; e dove sono li stolti, sì è grande (ghignare e) letizia.
6 Meglio essere ripreso dal saggio, che essere ingannato dall'adulazione degli stolti.6 Meglio è essere castigato per savio uomo, che essere ingannato da lusinghe del stolto.
7 Perchè il riso dello stolto è come lo schioppettìo dei pruni sotto il paiolo. Ma anche questo è vanità.7 Imperò come scoppiano e' pruni (e le spine) che ardono sotto i laveggi, così è il riso dello stolto; ancora questo si è vanitade.
8 La calunnia conturba il saggio e ne accascia il cuore.8 Il dispregio fa adirare il savio, e fagli perdere il vigore del cuore suo.
9 E' meglio il fine di una cosa che il principio. E' migliore il paziente dell'arrogante.9 Meglio è lo fine della orazione, che il principio. Migliore è lo paziente dello presontuoso.
10 Non essere facile ad arrabbiarti, perchè la collera riposa nel seno dello stolto.10 Non essere agevole a crucciarti; imperò che l'ira sta (troppo) nel seno delli stolti.
11 Non dire: « Chi sa perchè i tempi passati furon migliori di quelli d'ora? » perchè tale domanda è stolta.11 Non dire: o per che cagione fue il temporale antico migliore che questo d' ora? imperò che questa sì è stolta questione (e matta).
12 La sapienza colle ricchezze è più utile e giova di più a chi vede il sole,12 Utile cosa è la sapienza colle ricchezze (e buona); e più fa pro' a coloro che veggiono il sole.
13 infatti come protegge la sapienza, protegge il danaro; ma il vantaggio dell'istruzione e della sapienza è questo, che dànno la vita a chi le possiede.13 Sì come per senno (e per sapere) si difende l'uomo, così per danari; e questo vantaggia lo ammaestramento e sapienza, però ch' ella dà vita a chi l' hae.
14 Considera le opere di Dio, e che nessuno può correggere quello che lui ha scartato.14 Or ti ripensa delle opere (del giudicio) di Dio; e vedrai che non è niuno uomo il quale possa castigare colui il quale Iddio (non aiuta, anzi lo) dispregia.
15 Godi i beni nel giorno felice, e preparati al giorno della sventura, chè Dio ha fatto questo come quello, e in modo che l'uomo non possa trovare contro di lui dei giusti lamenti.15 Nel buono tempo (nel tempo prospero) godi i beni tuoi, e guàrdati dal tempo delle avversitadi; così fece Iddio il die buono, come fece il die reo, acciò che l'uomo non abbia donde si rammaricare.
16 Ho visto ancor questo nei giorni della mia vanità: il giusto perisce nella sua giustizia, l'empio campa molto nella sua malizia.16 Tutte queste cose vidi nel tempo della vanità mia; l'uomo giusto si lascia uccidere per amore di giustizia; ma chi è empio (e malvagio) vive molto tempo per la sua empietade.
17 Guardati dall'esser troppo giusto, nè voler esser più sapiente del necessario, per non diventare stupido.17 Non volere essere troppo giusto; e non volere sapere più che ti sia richiesto, acciò che non ti spaventi.
18 Guardati dagli eccessi d'empietà e dalla stoltezza, per non morire prima del tempo.18 Non fare troppe rie cose; e non essere stolto, per non morire inanzi il tempo.
19 E' bene che tu sostenti il giusto, ma anche che tu non ritiri da, lui la tua mano, perchè chi teme il Signore non trascura nulla.19 Bene è a te, se aiuti sostenere lo giusto, e farai a lui bene del tuo; imperò che chi ha timore di Dio non sarà niquitoso, (ma fa quello che ha a fare).
20 La sapienza rende il saggio più forte di dieci principi d'una città.20 La sapienza conforta il savio più che X signori di cittadi.
21 Senza dubbio non v'è sulla terra un uomo giusto che faccia il bene e non pecchi.21 Non è alcuno uomo sopra terra, il quale faccia (sì e) tanto bene, ch' elli non pecchi.
22 Inoltre non por mente a tutte le chiacchiere che si dicono, per non sentire il tuo servo dir male di te.22 Non porre orecchie ad ogni parola che si dice, acciò che non odi il servo tuo, quando ti biastema.
23 Sa infatti bene la tua coscienza che tu spesso hai detto male degli altri.23 Però che tu sai bene, che tu biastemi (lui e) altrui spesse volte.
24 Tutto io tentai per la sapienza: dissi: « Vo' diventar sapiente »; ma la sapienza s'allontanò da me.24 (Or sappi che) io ho provato nella sapienza (e tentato) ogni cosa, e dissi: diventerò saccente; ma (bene mi è venuto fallito, però che) la sapienza sì fnggì da lungi,
25 Molto più di quello che era rimane alta e profonda: chi arriverà a trovarla?25 più che non era dinanzi : or chi la potrebbe cercare, la quale è così profonda?
26 Percorsi coll'animo mio tutte le cose per conoscere, considerare, cercare la sapienza e la ragione, per distinguere l'empietà dello stolto e l'errore degl'imprudenti.26 Io sguardai tutte le cose nel mio animo per sapere sapienza e ragione, acciò ch' io conoscessi la empietade dello stolto e lo errore dello insipido.
27 Ed ho trovato che la donna è più amara della morte, è un lacciò di cacciatore, il suo cuore è una rete, le sue mani son catene. Colui che è caro a Dio fuggirà da lei, ma il peccatore ne resterà preso.27 E poi trovai ch' era femina, e più agresta che la morte; però che ella ha lacciuolo e rete da cacciatori, (e pigliano gli uomini), e le mani sue sono ritorte (e giunchi) per legare. Chi piace a Dio, fuggirà da lei; chi è peccatore, sì starà presso (a loro).
28 Ecco quello che ho trovato fra una cosa e l'altra per trovare la sapienza — dice l'Ecclesiaste —28 Ecco queste cose ho trovato, dice il savio Ecclesiaste (cioè questionatore), l' uno e l'altro, per trovare ragione,
29 e la cerco ancora e non la trovo. Tra mille trovai un uomo; tra tutte le donne non ho trovata una donna.29 la quale domanda l'anima mia, e non la trovai. Uno uomo tra mille trova uno buono; ma tra tutte le femine non ne trovai una buona.
30 Questo solo ho trovato: che Dio fece l'uomo retto e che l'uomo da se stesso si impigliò in infinite questioni. Chi è come il sapiente? E chi comprende la soluzione del problema?30 Ma solo questo hoe trovato (vero), che Iddio fece l'uomo diritto (e sanza briga); ma elli stesso s'è mescolato in tante questioni, ch' elli non sa donde se n' esca.