Scrutatio

Sabato, 8 giugno 2024 - San Medardo ( Letture di oggi)

Giuditta 8


font
BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Or queste parole furono intese da Giuditta, vedova, figlia di Merari, figlio di Idox, figlio di Giuseppe, figlio di Ozia, figlio di Elai, figlio di Iamnor, figlio di Gedeone, figlio di Rafaim, figlio di Achitob, figlio di Melchia, figlio di Enam, figlio di Natania, figlio di Salatici, figlio di Simeone, figlio di Ruben.1 E dopo questo addivenne che avendo udito queste parole Iudit vedova, la qual era figliuola di Merari, figliuolo di Idox, figliuolo di Iosef, figliuolo di Ozia, figliuolo di Elai, figliuolo di Iamnor, figliuolo di Gedeon, figliuolo di Rafaim, figliuolo di Achitob, figliuolo di Melchia, figliuolo di Enan, figliuolo di Natania, figliuolo di Salatiel, figliuolo di Simeon, figliuolo di Ruben;
2 Suo marito fu Manasse il quale morì durante la mietitura dell'orzo,2 e lo marito di Iudit fu Manasse, lo qual morì nel tempo della mietitura dell' orzo;
3 mentre sorvegliava quei che legavano i covoni nel campo, colpito al capo dal caldo, morì in Betulia sua città ed ivi fu sepolto coi suoi padri.3 però ch' egli stava sopra quelli che ligavano li fasci nel campo, e il caldo li percosse lo capo, e per questo morissi nella sua città chiamata Betulia, e ivi fu seppellito con li padri suoi.
4 Giuditta era vedova di lui già da tre anni e sei mesi,4 Ed era Iudit già stata vedova (e senza marito) tre anni e sei mesi.
5 e, nella parte superiore della casa, s'era fatta una stanza appartata, dove se ne stava rinchiusa colle sue ancelle,5 E nella parte di sopra della sua casa si fece una camera secreta, nella quale con le sue fanciulle sì stava chiusa.
6 portando sui suoi fianchi un cilizio, e digiunando tutti i giorni di sua vita, eccetto i sabati, i primi del mese e le feste della casa d'Israele.6 E avea sopra li suoi lombi lo cilicio, e digiunava tutti li dì della vita sua, fuori che li sabbati e li primi dì della luna e le feste della casa d' Israel.
7 Era bellissima: suo marito le aveva lasciate molte ricchezze, una numerosa famiglia, e dei possessi pieni d'armenti e di greggi di pecore.7 Ed era di uno troppo elegante aspetto, alla quale lo marito suo li avea lasciato molte ricchezze, e una grande famiglia, e (molte) possessioni piene di armenti di buoi e di greggie di pecore.
8 Era in grandissima stima presso tutti, perchè temeva molto Dio, e non v'era chi potesse dir male di lei.8 E questa era sopra tutti famosissima, però che temea molto Iddio, e non si trovava chi dicesse di lei una mala parola.
9 Or dunque avendo essa sentito dire come Ozia avesse promesso la resa della città passati cinque giorni, mandò a chiamare gli anziani Cabri e Carmi.9 E avendo udilo (Iudit), che Ozia avea promesso che passato il quinto dì daria la città (allo esercito di Oloferne), mandò alli due principali della terra, cioè Cabri e Carmi.
10 Andati che furono da lei, disse loro: « Che parola è quella con la quale Ozia ha consentito di consegnare la città agli Assiri, se dentro cinque giorni non vi viene soccorso?10 E vennero a lei, e disse loro: che cosa è questa, che ha consentito Ozia, di dar la città agli Assirii, se fra spazio di cinque di non verrà a voi adiutorio?
11 Chi siete voi da tentare Dio?11 E chi siete voi, i quali tentate lo Signore Iddio?
12 Questa non è una parola che ecciti la misericordia: provoca piuttosto l'ira ed accende il furore.12 Queste non sono le parole, le quali vi provocheranno la misericordia (di Dio), ma più tosto conciteranno contro a voi ira, e accenderanno lo furore (di Dio).
13 Voi avete fissato un termine alla misericordia del Signore, a vostro arbitrio le avete fissato un giorno.13 Voi vi avete posto il tempo della misericordia di Dio, e nel vostro arbitrio gli avete ordinato (e statuto) lo dì.
14 Ma ora, giacché il Signore è paziente, facciamo penitenza anche di questo, e imploriamo con abbondanza di lacrime la sua indulgenza;14 Ma perchè Iddiò è paziente, in questo istesso pentiamoci, e dimandiamo perdonanza a lui con lacrime.
15 chè Dio non minaccia come l'uomo, e non si accende di sdegno come il figlio dell'uomo.15 Però che Iddio non si conduce come l' uomo, nè si infiammerà ad iracondia come lo figliuolo dell' uomo.
16 Or dunque umiliamo dinanzi a lui le nostre anime, e, servendo a lui collo spirito umiliato,16 E però umiliamo l' anime nostre a lui, e nel spirito umiliato e contrito serviamo a lui.
17 diciamo colle lacrime al Signore che ci usi misericordia in quel modo che gli piace, in modo che, come abbiamo agitato il cuore per l'orgoglio degli (Assiri), così possiamo gloriarci della nostra umiliazione,17 Diciamo piagnendo al Signore, che faccia secondo la sua volontade con noi la misericordia sua; che sì come il cuore nostro è conturbato nella superbia loro, così ci gloriamo della nostra umiltade.
18 noi, che non abbiamo imitato i peccati dei nostri padri, i quali abbandonarono il loro Dio per adorare gli dèi stranieri,18 Però che noi non siamo seguitati i peccati de' nosiri padri, i quali abbandonarono il suo Dio, e adorarono i dii d'altri.
19 e per questo furono abbandonati alla spada, al saccheggio, alla confusione tra i loro nemici; noi, che fuori di lui non conosciamo altro Dio.19 Per lo qual peccato dati furono in uccisione e in rubamento e in confusione alli nemici loro; ma noi non sappiamo altro Iddio fuori che lui.
20 Aspettiamo umilmente la sua consolazione, ed egli vendicherà il nostro sangue dalle oppressioni dei nostri nemici, egli umilierà tutte le nazioni che insorgono contro di noi: il Signore Dio nostro le riricoprirà di confusione.20 Aspettiamo dunque umilmente la consolazione sua, e cercherà lo sangue nostro nelle afflizioni de' nostri nemici, e umilierà tutte le genti le quali si levano contro a noi, e faralle lo nostro Signore Dio sanza onore.
21 Ed ora, fratelli, giacché voi siete gli anziani del popolo di Dio e da voi dipende la loro vita, rialzate colle vostre parole i loro cuori, e fate loro ricordare che i nostri padri furon tentati, perchè dessero a conoscere se veramente onorassero il loro Dio.21 E ora, fratelli, i quali siete li maggiori nel popolo di Dio, e da voi dipende l'anima loro, al parlare vostro dirizzate i cuori loro, acciò che si ricordino, che i padri nostri furono tentati, acciò che fossero provati se amavano il suo Iddio veramente.
22 Dovrebbero ricordare come il nostro padre Abramo fu tentato e che attravèrso alla prova di molte tribolazioni divenne l'amico di Dio.22 Debbonsi ricordare, come il padre nostro Abraam fu tentato, e provato per molte tribolazioni fu fatto amico di Dio.
23 Così Isacco, cosi Giacobbe, così Mosè. Tutti quelli che piacquero a Dio passarono per molte tribolazioni, restando fedeli;23 Così Isaac, così Iacob, così Moisè, e tutti quelli i quali piacquero a Dio, per molte tribolazioni passarono fedeli.
24 quelli poi che invece di accettare col timor del Signore la tentazione, proruppero in impazienze e in vergognose mormorazioni contro il Signore,24 Ma quelli, li quali non riceverono le tentazioni con lo timore di Dio, e la impazienza sua e lo impeto della sua mormorazione proferirono contro a Dio,
25 Furono sterminati dallo sterminatore e perirono morsi dai serpenti.25 furono esterminati dallo esterminatore, e perirono dalli serpenti.
26 Or dunque noi non andiamo in escandescenze per quel che soffriamo,26 E noi non cerchiamo vendetta per quelle cose che noi siamo afflitti.
27 ripensiamo invece che questi supplizi sono minori dei nostri peccati, e stiamo sicuri che i flagelli del Signore, coi quali siamo castigati come servi, ci son mandati per nostra emenda e non per nostra rovina ».27 Ma pensiamo questi esser piccoli supplizii per i peccati nostri, e crediamo che gli flagelli del Signore siano avvenuti a noi, come a servi suoi, per nostra emendazione, e non a nostra perdizione.
28 Allora Ozia e gli anziani le dissero: « Tutto quello che hai detto è vero, e non c'è che ridire nelle tue parole.28 E dissero a lei Ozia e quelli altri principali: tutte quelle cose che tu hai parlato sono vere, e nel tuo parlare non v'è reprensione alcuna.
29 Or dunque prega per noi; chè sei una santa e temi Dio ».29 Ora adunque priega per noi, però che tu sei una donna santa e che teme Iddio.
30 Giuditta disse loro: « Come avete riconosciuto che ciò che ho potuto dire viene da Dio,30 E disse loro Iudit: come voi conoscete esser da Dio quello ch' io ho potuto dire,
31 ora provate se vien da Dio quello che ho risoluto di fare, e pregate che Dio confermi la mia risoluzione.31 così anco provate, quello ch' io ho deliberato di fare, se è da Dio; e pregate che Iddio facci il mio consiglio stabilire.
32 Voi questa notte starete alla porta, ed io uscirò colla mia serva. Pregate perchè, come avete detto, entro cinque giorni il Signore rivolga lo sguardo sopra il suo popolo d'Israele.32 Voi starete alla porta questa notte, e io uscirò con Abra mia serva; e pregate che così come voi avete detto, che in cinque dì Iddio abbi riguardo (e abbi rispetto) al suo popolo d'Israel.
33 Però voglio che non cerchiate di sapere i fatti miei e che, fino a tanto che non ve ne porti notizie, non si faccia altro che pregare per me il Signore Dio nostro ».33 Ma io non voglio che voi sappiate quello ch' io mi voglio fare; e persino ch' io non vi dico altro, non si facci altro se non pregare per me al Signore Iddio nostro.
34 Allora Ozia, principe di Giuda, le disse: « Va in pace, e il Signore sia teco a far vendetta dei nostri nemici ». Poi, lasciatala, se ne andarono.34 E disse a lei Ozia principe di Giuda: va in pace, e il Signore sia teco in vendetta delli nostri nemici. E partendosi se n'andarono.