Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Esdra 9


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Finite queste cose, mi si accostarono i principi a dire: « Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si son separati dai popoli di questi paesi nè dalle abbominazioni dei Cananei, degli Etei, dei Ferezei, dei Gebusei, degli Ammoniti, dei Moabiti, degli Egiziani e degli Amorrei:1 E poi che queste cose furono fornite, vennero a me i principi, dicendo: il popolo d' Israel e' sacerdoti e' Leviti non sono partiti da' popoli delle terre e dalle loro abominazioni, cioè del Cananeo, dello Eteo e del Ferezeo, del Iebuseo, degli Ammoniti e de' Moabiti e degli Egizii e degli Amorrei.
2 infatti han preso delle loro figlie per sè e per i propri figli, ed han mescolata la stirpe santa colle nazioni del paese, e a fare queste trasgressioni i primi sono stati i principi e i magistrati ».2 Però che loro hanno tolto delle loro figliuole a sè e alli suoi figliuoli, e hanno mescolato il seme santo co' popoli delle terre; e la mano de' prìncipi e del senato fu in questa prima prevaricazione.
3 Udite queste cose, io stracciai il mio mantello e la tunica mia, e strappatimi i capelli della testa e la barba, mi posi a sedere pieno di tristezza.3 E udito io questo sermone, isquarciai il mio mantello e la tunica, e cava'mi i capelli del mio capo e della barba; e sedei, e cominciai a piagnere.
4 Si radunarono intorno a me tutti quelli che temevano la parola del Dio d'Israele, a motivo delle trasgressioni di coloro che eran tornati dalla cattività. Io me ne stetti seduto con tristezza fino al sacrifizio della sera.4 E raunorsi a me tutti coloro che temeano la parola di Dio d' Israel, per la (loro) trasgressione di quelli ch' erano venuti della prigione; e io sedea tristo insino al sacrificio del vespro.
5 Al sacrifizio della sera mi alzai dalla mia afflizione, e, stracciato il mantello e la tunica, m'inginocchiai e alzai le mie mani al Signore Dio mio5 E nel sacrificio del vespro mi levai della mia afflizione, e isquarciato il mantello e la gonnella, chinai le ginocchia mie, e sparsi le mie mani al mio Signore Iddio.
6 e dissi: « Dio mio, io son confuso, e mi vergogno di alzare verso di te la mia faccia, perchè le nostre iniquità si sono moltiplicate sopra la nostra testa, e i nostri delitti son cresciuti da arrivare fino al cielo,6 E dissi: Signore mio, io mi confondo e mi vergogno di levare il viso a te; però che le nostre. iniquitadi sono moltiplicate sopra il nostro capo, e i nostri peccati sono cresciuti insino al cielo,
7 dai giorni dei nostri padri. E anche noi abbiamo peccato gravemente fino a questo giorno: per le nostre iniquità, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti siamo stati abbandonati nelle mani dei re della terra, alla spada, alla schiavitù, al saccheggio, all'obbrobrio, come si vede anch'oggi.7 dal tempo de' nostri padri; e anco noi stessi abbiamo peccato gravemente insino al dì d' oggi, e nelle nostre iniquità e noi e i nostri re e' sacerdoti nostri siamo dati in mano delli re delle terre, in coltello e in prigione e in rapina e in confusione di viso, sì come in questo dì.
8 E' da poco, da un momento che la nostra preghiera s'è alzata verso il Signore Dio nostro, affinchè ci fossero lasciati dei resti, e ci fosse dato un piolo nel suo santo luogo, e il nostro Dio illuminasse i nostri occhi, e ci desse un po' di vita nella nostra servitù.8 E ora quasi uno poco e in momento è fatto il nostro pregare al nostro Signore Iddio, acciò che a noi fossero lasciate [le] reliquie, e fosse data la sua pace nel suo santo luogo, e che illuminasse gli occhii nostri il nostro Dio, e che desse a noi uno poco di vita nella nostra servitù;
9 Noi siam servi; ma il nostro Dio non ci ha abbandonati nella nostra servitù, anzi ha piegato sopra di noi la sua misericordia davanti al re dei Persiani per darci vita, rialzare la casa del nostro Dio, ristorarne le rovine e darci un ricovero in Giuda e in Gerusalem me.9 però che noi siamo servi, e nella nostra servitù non ci ha lasciato il nostro Iddio, e inchinò sopra di noi la sua misericordia nel cospetto del re de' Persi, acciò che ci desse vita, e facesse alta la casa del nostro Iddio, e rifacesse le sue solitudini, e desse a noi speranza in Giuda e in Ierusalem.
10 Ed ora, o Dio nostro, che diremo noi dopo tali cose? Se abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti,10 E ora, Signore nostro Iddio, che diremo noi dopo questo? Perchè noi abbiamo lasciato i tuoi comandamenti,
11 da te intimati per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: La terra di cui entrerete in possesso è terra im monda per le abbominazioni di coloro che da un capo all'altro l'han riempita colle loro conta minazioni.11 i quali tu comandasti a noi per mano dei tuoi servi profeti, dicendo: la terra la quale voi entrate a possedere, è terra immonda, secondo la immondizia de' popoli e di tutte le altre terre, delle abominazioni di coloro i quali la riempierono dalla bocca insino alla bocca nella sua coinquinazione.
12 Voi dunque non do vete dare le vostre figlie ai loro figli, nè prendere le loro figlie per i vostri figli, non dovete mai cercare la loro pace e la loro prosperità, per esser forti, mangiare i beni di questa terra e avere in perpetuo per eredi i vostri figli.12 Onde ora non date le vostre figliuole a' loro figliuoli; e le loro figliuole non tollete per li vostri figliuoli, e non domandate la loro pace, nè la loro prosperità, insino in sempiterno, acciò che voi siate confortati e mangiate le buone cose della terra, e che voi abbiate eredi i vostri figliuoli insino in eterno.
13 Or, dopo tutto quello che ci è venuto addosso a causa delle nostre pessime opere e del nostro grande peccato, tu, o Dio nostro, ci hai liberati dalla nostra iniquità, ci hai data la salute, come oggi si vede, imperché non si tornasse a conculcare i tuoi comandamenti, a unirci nei matrimoni coi popoli dati a tali abbominazioni. Sei tu forse irato con noi fino allo sterminio, da non lasciarci nemmeno un residuo per salvarci?13 E dopo tutte le cose che vennero sopra di noi nelle nostre pessime operazioni, e nel nostro grande peccato, però che tu, Iddio, ci liberasti dalla nostra iniquità, e haici data la salute, siccome oggi,
14 Signore Dio, tu sei giusto e noi per questo per esser salvati siamo rimasti, come oggi si vede. Eccoci dinanzi a te col nostro peccato, e non potremo dopo questo sussistere dinanzi a te ».14 che noi non ritornassimo, e prevaricassimo tutti i tuoi comandamenti, e che non cognungessimo matrimonii de'. popoli di queste abominazioni. Or sei tu irato contro a noi insino a consumazione, sì che tu non ci lasci reliquie e salute?
15 Signore Iddio d' Israel, tu se' giusto; perchè noi siamo lasciati, i quali ci dobbiamo salvare, come in questo dì. Ecco noi siamo dinanzi a te nel peccato nostro; però che non si puote stare dinanzi a te sopra di questo.