Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Qoelet 10


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 1974
1 Una mosca morta manda a male tutto un vasetto di unguento, un po' di stoltezza ha più peso della sapienza e della gloria.1 Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un po' di follia
può contare più della sapienza e dell'onore.
2 Il sapiente ha il cuore alla sua destra, lo stolto alla sua sinistra.2 La mente del sapiente si dirige a destra
e quella dello stolto a sinistra.

3 Anche per strada, mentre cammina, lo stolto non ha cervello e intanto pensa di tutti che sono stolti.3 Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: "È un pazzo".

4 Se l'ira di un potente ti assale, non abbandonare il tuo posto, perché la mansuetudine pone rimedio a errori anche grandi.4 Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
5 Un altro male ho visto sotto il sole: il comportamento avventato di chi comanda.5 C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano:
6 Lo stolto è stato posto a coprire alte cariche e i potenti giacciono nelle più umili posizioni.6 la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso.
7 Ho visto servi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come servi.7 Ho visto schiavi a cavallo e prìncipi camminare a piedi come schiavi.

8 Chi scava una fossa, ci può cadere, e chi demolisce un muro, può essere morso da una serpe.8 Chi scava una fossa ci casca dentro
e chi disfà un muro è morso da una serpe.
9 Chi trasporta pietre, si può ferire, e chi taglia la legna, si può far male.9 Chi spacca le pietre si fa male
e chi taglia legna corre pericolo.

10 Se il ferro si ottunde e non gli si fa di nuovo il filo, si deve aumentare lo sforzo: il vantaggio di chi si impegna è la sapienza.10 Se il ferro è ottuso e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi; la riuscita sta nell'uso della saggezza.
11 Se un serpente non incantato morde l'incantatore, per questo non c'è più speranza.11 Se il serpente morde prima d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore.

12 Le parole che escono dalla bocca del sapiente gli portano favore, ma quelle che escono dalle labbra dello stolto lo mandano in rovina.12 Le parole della bocca del saggio procurano benevolenza,
ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina:
13 Se l'inizio dei suoi discorsi è stoltezza, la fine di ciò che dice è funesta follia.13 il principio del suo parlare è sciocchezza,
la fine del suo discorso pazzia funesta.

14 Lo stolto moltiplica le parole, per quanto l'uomo non sappia che cosa avverrà, perché nessuno gli può dire che cosa avverrà in futuro.14 L'insensato moltiplica le parole: "Non sa l'uomo quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?".

15 La fatica dello stolto lo spossa, perché non sa andare in città.15 La fatica dello stolto lo stanca;
poiché non sa neppure andare in città.
16 Guai a te, o terra governata da un re che è un ragazzo, e i cui grandi pranzano al mattino.16 Guai a te, o paese, che per re hai un ragazzo
e i cui prìncipi banchettano fin dal mattino!
17 Felice te, o terra governata da un re nobile, e i cui grandi mangiano quando è il momento.17 Felice te, o paese, che per re hai un uomo libero
e i cui prìncipi mangiano al tempo dovuto
per rinfrancarsi e non per gozzovigliare.
18 Per la pigrizia delle mani crolla il soffitto, e per la loro inerzia pioverà in casa.18 Per negligenza il soffitto crolla
e per l'inerzia delle mani piove in casa.
19 Per divertirsi mangiano e il vino rallegra la vita: il danaro poi provvede a tutto.19 Per stare lieti si fanno banchetti
e il vino allieta la vita;
il denaro risponde a ogni esigenza.
20 Non parlar male del re nemmeno nella tua mente e non parlar male del potente nemmeno nella tua stanza da letto, perché un uccello dell'aria riferirà le tue parole e un signore delle ali dirà i tuoi discorsi.20 Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.