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Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 10


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LA SACRA BIBBIABIBBIA RICCIOTTI
1 Giuda Maccabeo e i suoi compagni, sotto la guida del Signore, recuperarono allora il tempio e la città,1 - Il Maccabeo dunque, e quelli che lo seguivano, protetti da Dio, rioccuparono il tempio e la città;
2 abbatterono gli altari costruiti dagli stranieri sulle piazze e così pure i tempietti.2 abbatterono le are ed i tempietti che gli stranieri avevano alzati per le piazze;
3 Quindi, purificato il tempio, vi costruirono un altro altare e, ottenuto il fuoco con pietre focaie, vi offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due anni, e vi ristabilirono l'incenso, le lampade e i pani dell'offerta.3 quindi, purificato il tempio, costruirono un nuovo altare, e col fuoco cavato da pietre focaie offrirono sacrifizi dopo due anni, e riposero al suo luogo l'incenso, le lucerne, ed i pani della proposizione.
4 Compiute queste cose, pregarono il Signore, prostrati per terra, di non farli cadere più in tali mali, ma, nel caso che avessero peccato, di essere corretti da lui con clemenza e non consegnati a genti blasfeme e barbare.4 Dopo di che, prostrati a terra, supplicavano il Signore di non più ricadere in tali sventure; ma che, se anche talora peccassero, fossero da lui più benignamente ripresi, e non dati in mano a barbari e bestemmiatori.
5 Nel giorno in cui il tempio era stato profanato dagli stranieri, in quello stesso giorno accadde loro di farne la purificazione, il venticinque dello stesso mese, che è quello di Casleu.5 Ora, in quel giorno stesso nel quale il tempio era stato profanato dagli stranieri, in quel medesimo fu purificato: ai venticinque del mese detto di Casleu.
6 Con allegrezza celebrarono otto giorni di festa come per le Capanne, ricordando che poco tempo prima, durante la festa delle Capanne, erano dispersi sui monti e nelle caverne come le fiere.6 E con letizia fecero festa otto giorni come pei tabernacoli, ricordando che poco tempo prima, avevano passato il giorno solenne del tabernacoli pei monti e nelle spelonche, come le bestie.
7 Perciò, con in mano tirsi, rami verdi e palme, innalzarono inni a colui che li aveva guidati felicemente fino alla purificazione del suo luogo.7 Perciò, In onore di Colui che aveva felicemente fatto mondare il suo luogo, portavano fasci e rami, verdeggianti e palme.
8 Quindi, con pubblico editto e suffragio, prescrissero a tutta la nazione dei Giudei di celebrare ogni anno tali giorni.8 Ed ordinarono con pubblico editto e decreto a tutta la nazione Giudea di celebrare questi giorni ogni anno.
9 Così andarono le cose circa la fine di Antioco detto Epifane.9 Tale dunque fu il termine della vita di Antioco detto il Nobile.
10 Ora invece esporremo quelle relative ad Antioco Eupàtore, che era figlio di quell'empio, limitandoci ai mali collegati alle sue guerre.10 Ora poi, racconteremo le Imprese d’ Eupatore figlio dell’empio Antioco, compendiando i mali che accompagnarono quelle guerre.
11 Costui, dunque, ottenuto il regno, designò a capo degli affari un certo Lisia, comandante supremo della Celesiria e della Fenicia.11 Egli adunque, preso possesso del regno, pose a capo degli affari del regno un certo Lisia, comandante della milizia in Fenicia ed in Siria.
12 Infatti Tolomeo, detto Macrone, che aveva iniziato a praticare la giustizia verso i Giudei in riparazione dell'ingiustizia commessa verso di essi, si era sforzato di regolare pacificamente le loro questioni.12 Giacché Tolomeo, detto il Magro, s’era proposto d’esser giusto a tutta prova verso i Giudei, specialmente In vista dell’iniquo trattamento che loro era stato fatto, e d’usare con loro benevolenza.
13 Ma, essendo stato accusato per questo dagli amici presso Eupàtore e sentendosi, ad ogni occasione, chiamare traditore per aver abbandonato Cipro, affidatagli da Filomètore, e per essere passato dalla parte di Antioco Epifane, non potendo più tenere con onore quell'alta dignità, si tolse la vita avvelenandosi.13 Ma per questo motivo, accusato dagli amici presso Eupatore, sentendosi ad ogni momento chiamar traditore perché aveva abbandonato Cipro affidatagli da Fllometore, e passato alla parte d’Antioco il Nobile se n’era poi allontanato, s’uccise di veleno.
14 Gorgia, divenuto stratega della regione, manteneva milizie straniere e, ad ogni occasione, alimentava la guerra contro i Giudei.14 Gorgia poi, essendo a capo di quelle regioni, assoldati degli stranieri, spesso molestava i Giudei.
15 Nel medesimo tempo anche gli Idumei, che possedevano fortezze importanti, molestavano i Giudei e tentavano di alimentare la guerra, accogliendo quelli che erano banditi da Gerusalemme.15 Ed i Giudei, che occupavano vantaggiose posizioni fortificate, accoglievano i fuggiaschi da Gerusalemme, e tentavano di far guerra.
16 I compagni del Maccabeo, perciò, fatta una supplica e chiesto a Dio di farsi loro alleato, si lanciarono contro le fortezze degli Idumei16 Ma quelli che erano col Maccabeo, ricorsi con preghiere al Signore acciò li aiutasse, fecero impeto contro le fortezze degl'Idumei,
17 e, assalitele con vigore, si resero padroni di quei luoghi, sopraffecero tutti coloro che combattevano sulle mura, trafissero quanti capitavano e ne uccisero non meno di ventimila.17 e dopo vigorosi sforzi le conquistarono, sbaragliarono gli oppositori, ed in tutto ne ucciser non meno di ventimila.
18 Non meno di altri novemila, presa la fuga, raggiunsero due torri saldamente fortificate e munite di tutto l'occorrente per un assedio.18 Ma alcuni essendosi rifugiati in due ben munite torri fornite di tutto, il necessario alla difesa,
19 Il Maccabeo, allora, lasciatovi Simone e Giuseppe, nonché Zaccheo con i suoi uomini in numero sufficiente per tenerli assediati, si trasferì in luoghi più urgenti.19 il Maccabeo lasciò ad espugnarle Simone e Giuseppe, ed anche Zaccheo, e quelli che eran con loro, molti assai; ed egli andò ad altre imprese più urgenti.
20 Gli uomini di Simone, però, attratti dal guadagno, si lasciarono corrompere col danaro da alcuni di quelli che erano nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne lasciarono fuggire alcuni.20 Ma quelli che eran con Simone, vinti dalla cupidigia, si lasciarono persuadére per danaro da alcuni di quelli che erano nelle torri, e, ricevute settantunmila didramme lasciarono che quelli fuggissero.
21 Informato di ciò che era accaduto, il Maccabeo radunò i capi del popolo e accusò i colpevoli d'aver venduto i fratelli per denaro, lasciando liberi i loro nemici.21 Quando l’accaduto fu annunziato al Maccabeo, egli, convocati i maggiorenti del popolo accusò costoro d’aver vénduto per danaro i fratelli, lasciando liberi i loro nemici.
22 Fece uccidere, dunque, costoro come traditori e immediatamente occupò le due torri.22 Quelli adunque, convinti di tradimento, li mise a morte, e subito occupò quelle due torri.
23 E poiché, con le armi alla mano, tutto gli andò bene, uccise nelle due fortezze più di ventimila uomini.23 E tutto riuscendogli bene con le armi e col braccio, in quelle due fortezze uccise più di ventimila uomini.
24 Timoteo, che precedentemente era stato battuto dai Giudei, raccolse una moltitudine di truppe straniere, radunò non pochi cavalli provenienti dall'Asia e si fece avanti come per conquistare la Giudea con le armi.24 Ma Timoteo, che già era stato sconfitto dai Giudei, messo insieme un esercito di gente straniera, e la cavalleria dell’Asia, venne con l’intenzione di conquistare la Giudea con le armi.
25 Al suo avvicinarsi gli uomini del Maccabeo, cosparsasi la testa di cenere e cintisi i fianchi di cilicio per una supplica a Dio,25 Il Maccabeo, e quelli che eran con lui, all’avvicinarsi di Timoteo, pregavano il Signore, col capo coperto di polvere, co’ fianchi cinti di cilizio,
26 si prostrarono ai piedi dell'altare e lo pregarono di essere con essi misericordioso e di farsi nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, come dichiara la legge.26 prostrati ai piedi dell’altare, perché fosse a loro favorevole, ai loro nemici nemico, ed agli avversari avversario, come dice la legge.
27 Giunti alla fine della preghiera, presero le armi e avanzarono per un buon tratto fuori della città, finché, avvicinatisi ai nemici, si fermarono.27 Dopo avere cosi pregato, prese le armi, s’avanzarono assai fuori dalla città, e giunti in vicinanza de’ nemici, si fermarono.
28 Appena l'alba si diffuse, si attaccarono da ambedue le parti: gli uni avendo come garanzia di successo e di vittoria, oltre al valore, il ricorso al Signore; gli altri invece prendendo come guida nel combattimento il loro furore.28 Ma appena fatto giorno, da ambedue le parti s’azzuffarono; gli uni avendo mallevadore della vittoria e del buon successo il Signore e la sua potenza, gli altri avendo quasi a condottiero il loro furore.
29 Quando la battaglia si fece più violenta, apparvero dal cielo agli avversari, su cavalli dalle briglie d'oro, cinque uomini maestosi, che si misero alla guida dei Giudei.29 Ed ecco infuriando la pugna, apparvero dal ciclo al nemici cinque uomini a cavallo, belli d’armature d’oro, sulla prima fila de’Giudei:
30 Gli stessi poi, preso il Maccabeo in mezzo a loro e riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile, mentre lanciavano saette e folgori sugli avversari che, scompigliati e accecati, si dispersero, ripieni di confusione.30 due di loro, avendo in mezzo il Maccabeo e coprendolo con le loro armi, lo rendevano invulnerabile; contro i nemici, poi, scagliavano dardi e folgori, talché quelli abbagliati ed atterrili cadevano.
31 Furono così uccisi ventimilacinquecento soldati e seicento cavalieri.31 Furono dunque uccisi ventlmilacinquecento fanti e seicento cavalieri.
32 Il medesimo Timoteo, poi, si rifugiò in un luogo fortificato, detto Ghezer, cittadella molto importante, il cui comandante era Chèrea.32 Timoteo poi fuggì in Gazara, cittadella fortificata al comando di Cherea.
33 Allora gli uomini del Maccabeo assediarono con entusiasmo la cittadella per quattro giorni.33 Il Maccabeo ed i suoi, giubilanti, assediarono per quattro giorni la cittadella.
34 Gli uomini che vi erano dentro, confidando nella solidità del luogo, bestemmiavano oltre ogni modo e lanciavano parole da scellerati.34 E quelli che erano dentro, fidenti nella fortezza della posizione, vomitavano maledizioni e parole infami.
35 Sul far del quinto giorno, venti giovani del Maccabeo, infiammati di sdegno per le bestemmie, si lanciarono virilmente sulle mura e con un feroce ardore abbattevano chiunque capitava.35 Ma al principiare del quinto giorno, venti giovani di quelli che erano col Maccabeo, non potendo sopportare quelle bestemmie, si accostarono valorosamente alle mura, e con animo intrepido cominciarono a salire.
36 Altri, similmente, assaliti gli assediati con una manovra di diversione, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, vi bruciarono vivi quei bestemmiatori. Altri, infine, abbattute le porte e fattovi entrare il resto dell'esercito, occuparono la città.36 Allora, anche altri similmente salendo si dettero ad incendiare le torri e le porte, ed abbruciar vivi quei bestemmiatori.
37 Quindi uccisero Timoteo, che si era nascosto in una cisterna, suo fratello Chèrea e Apollòfane.37 Duraron due giorni a devastare la piazza, ed avendo trovato nascosto Timoteo in un certo luogo, uccisero lui, il fratello suo Cherea, ed Apollofane.
38 Compiute tali cose, con inni e canti di lode benedissero il Signore, che aveva grandemente beneficato Israele e aveva loro data la vittoria.38 Dopo di che, con inni e cantici benedicevano il Signore, il quale aveva fatto cose grandi in Israele, e data a loro la vittoria.