Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Oh, se sopportaste un po' di stoltezza da parte mia! ma sì la dovete sopportare!1 Dio volesse che un poco sofferiste la mia semplicità! pregovi che alquanto mi sopportiate.
2 perchè io son geloso di voi, d'una gelosia di Dio, poichè vi ho fidanzati per darvi, vergine casta, a un uomo solo, a Cristo;2 Imperò che io vi amo di carità di Dio; ed hovvi sposata, una vergine casta, a uno uomo, cioè Cristo.
3 e temo che, come il serpente ingannò Eva, colla sua scaltrezza, così i vostri pensieri si siano corrotti allontanandosi dalla semplicità e purezza che conduce a Cristo.3 Ma ho paura, che secondo che il serpente ingannò Eva colle sue fraudi, così non si corrompano li vostri sensi, e (temo che) non si rimovano. dalla purità la quale è in Iesù Cristo.
4 Poichè se il primo venuto predica, o se riceve uno Spirito diverso quale non avete ricevuto [da me], o se egli annunzia un altro Vangelo da quello che avete accettato, costui lo sopportate benissimo!4 Che se verrà uno a predicarvi uno altro. Cristo, il quale noi non avemo predicato; ovver che vi prometta altro spirito, che voi non avete ricevuto; ovver che vi predichi altro evangelio, che noi non abbiamo predicato; (e voi attenderete a quelle tali cose) degnamente averete a patire male.
5 Or io penso di non essere rimasto in nulla addietro a questi straordinari apostoli.5 Chè io mi penso di non avere fatto meno a voi, che voi poteste avere ricevuto da' maggiori apostoli.
6 Se sono rozzo nel parlare, non lo sono nella coscienza, e l'ho pienamente manifestato fra voi in ogni cosa.6 Chè se io non son maestro in parole, sì son savio di scienza; in tutte le cose sono palesato a voi.
7 Ho io commesso una colpa, umiliando me stesso perchè voi foste inalzati, in quanto gratuitamente vi annunziai il Vangelo di Dio?7 Or feci io peccato umiliandomi a voi, perchè voi foste esaltati? che in dono e senza priego predicai a voi la parola di Dio?
8 Ho spogliato altre chiese ricevendone stipendio per il servizio vostro;8 Ispogliai l'altre Chiese, ricevendo il stipendio nel vostro servizio.
9 e venuto da voi, e pur essendo in bisogno, non fui d'aggravio a nessuno, chè ai miei bisogni provvidero i fratelli venuti dalla Macedonia; e in tutto ho fatto in modo di non esservi di peso; e lo farò ancora.9 Ed essendo io appo voi, avendo povertà delle cose, a niuno feci gravezza del suo; chè certo quello che mi mancava, sì mi supplirono li fratelli che vennero di Macedonia; e in tutte le cose vo riguardato di non gravarvi, e così ancora voglio.
10 Verità di Cristo è in me; questo vanto non sarà spezzato per me nelle contrade dell'Acaia.10 Imperò che la verità di Cristo è in me; e questa allegrezza non si romperà per me nelle contrade d'Acaia.
11 E perche? perchè non vi amo? Lo sa Iddio.11 E perchè? non v' amiamo? sallo Dio.
12 Quel che fo, lo farò ancora per troncare il pretesto di quelli che vogliono un pretesto per essere trovati come siam noi in ciò di cui si vantano.12 Chè quello (che) io faccio e farò, per tagliare l'occasione di coloro li quali a voi dànno la cagione, [acciò che] in quel che si vantano siano trovati come noi.
13 Costoro sono falsi apostoli, operai ingannevoli, travestiti da apostoli di Cristo.13 Certo quelli tali son falsi apostoli; e operatori di fraude, transfiguransi in apostoli di Cristo.
14 Nè è da meravigliarsene, poichè lo stesso Satana si traveste in angelo della luce;14 E non è da meravigliare; chè Satana transfigurasi in angelo di luce.
15 non è dunque un gran che se i suoi ministri si travestono come ministri della giustizia. Ma la loro fine sarà conforme alle loro opere.15 Adunque non è grande fatto, se li suoi servi transifiguranosi secondo che servi di giustizia; la fine delli quali sarà secondo loro opere.
16 Lo ripeto, (non forse alcuno creda che io sia pazzo; e se no, anche come pazzo accettatemi, perchè anch'io un tantino mi vanti).16 Ancora dico; chè niuno non mi tenga meno che savio, perchè io un poco possa priegare e gloriare:
17 Quel che dico in questa fiducia di vantamento, non lo dico secondo il Signore, ma come in istoltezza.17 quel che io parlo, non parlo come Signore, ma quasi secondo ch' è meno che saviezza in questa sostanza di gloria (e di vantamento).
18 Dal momento che molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.18 Chè molti si gloriano (vantansi) secondo la carne; e io voglio quel medesimo.
19 Voi volentieri sopportate i pazzi, pur essendo savi;19 Adunque, con ciò sia che voi siate savii, si sofferite coloro volentieri, che non son savii.
20 tollerate che uno vi renda schiavi, o vi divori o vi rubi o vi tratti superbamente, o vi pigli a schiaffi!20 Chè voi sostenete, se alcuno vi rimena (come servi) in servitù; sofferite, se alcuno vi divora, se alcuno vi prende, se alcuno si leva contra voi, e se alcuno vi percote nella faccia.
21 Lo dico a nostra vergogna; noi ci siam davvero mostrati deboli! Ma dove altri ardisce, (parlo sempre da stolto), ardisco anch'io!21 E questo dico per viltà, come se noi fussimo fragili in questo fatto. Ma (vogliovi favellare secondo che non savio, e dicovi che) in qualunque cosa altri s' ardisce di fare (e di sofferire per Dio), e io non meno (son di quelli falsi apostoli che vogliono ingannare).
22 Son essi Ebrei? anch'io; sono Israeliti? anch'io; sono seme di Abramo? anch'io.22 Ebrei sono? e io son ebreo. Son egli di schiatta d' Israel? e io. Son di seme d'Abraam? e io.
23 Sono ministri di Cristo? (parlo da stolto), ancor di più io; da più nelle fatiche, da più nelle prigionie, molto più nelle battiture ricevute, e spesse volte in rischio di morte.23 E' son servi di Dio (e io), e dirovvi secondo che non savio, che più son io; chè io son in molte più fatiche, e in pregione spesse volte, in piaghe oltra modo, in morti spesse volte.
24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto i quaranta colpi meno uno;24 Da giudei ricevetti cinque volte quaranta, una meno, (scuriate).
25 tre volte fui battuto colle verghe; una volta fui lapidato; tre volte naufragai; una notte e un giorno passai nell'abisso.25 E tre volte son battuto con le verghe, e una volta fui lapidato; tre volte son rotto in mare (e rimaso in sull' acqua), e una notte e uno di stetti nel profondo del mare.
26 In viaggi sono stato più volte, in pericoli di fiumi, in pericoli di pirati, in pericoli da parte della mia schiatta, in pericoli da parte dei Gentili; pericoli in città, e nel deserto, e sul mare; pericoli tra i falsi fratelli,26 In viaggi spesse volte son stato in pericoli di fiumi, in pericoli di ladroni, in pericoli di parenti, in pericoli di genti, in pericoli di città, in pericoli di luoghi salvatichi, in pericoli di mare, in pericoli di falsi fratelli.
27 in fatiche e pene, nelle veglie tante volte, nella fame e nella sete, nei frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità.27 Son stato in fatiche, in angosce, in molte vigilie (e in veggiamenti), in fame, in sete e in molti digiuni, in freddo e in nudità;
28 E oltre questi mali esteriori v'è il cruccio quotidiano che su me incombe, cioè la cura di tutte le Chiese.28 senza quelle cose che son di fuori, la mia costanza, il perseveramento quotidiano e la sollecitudine di tutte le Chiese.
29 Chi è infermo che anch'io nol sia? Chi è scandalizzato senza che io non arda?29 E quale è quello che inferma, e io non infermo? E qual è scandalizzato, che io non arda (di tribulazione)?
30 Se c'è da vantarsi, io vanterò gli atti della mia debolezza;30 Se bisogno è di lodare, in quelle cose mi voglio lodare le quali sono delle mie infermità.
31 Iddio e Padre del Signore Gesù, colui che è benedetto nei secoli, sa che io non mento.31 Iddio padre del Signore nostro Iesù Cristo, il quale è benedetto nelli secoli, sa bene che io non mento.
32 A Damasco il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città de' Damasceni per pigliarmi,32 Il proposto di Damasco della gente del re Areta guardava la città di Damasco per pigliarmi.
33 e per una finestra fui calato giù in una cesta lungo il muro, e sfuggii così dalle mani di lui.33 E io fui per una fenestra del muro calato in una sporta (da' fratelli); e così campai delle sue mani.