Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 24


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA VOLGARE
1 - Di lì a cinque giorni, venne il sommo sacerdote Anania con alcuni anziani e un oratore, certo Tertullo; e comparvero dinanzi al governatore per accusar Paolo.1 Dopo cinque giorni Anania principe de' sacerdoti andò in (Cesarea) contra Paulo con altri molti seniori e con uno (grande savio) avvocato, che aveva nome Tertullo.
2 Fatto venir Paolo, Tertullo cominciò così l'accusa: «La molta pace che in grazia tua godiamo, e le riforme ispirate dalla tua avvedutezza,2 E (pervenuti che furono inanzi al preside, il predetto) Tertullo incominciò ad accusare Paulo, e disse: vivendo noi in molta pace sotto la tua signoria, (ottimo Felice preside,) perciò che da te li malfattori si correggono,
3 noi, o eccellentissimo Felice, in tutto e per tutto riconosciamo con viva gratitudine.3 sempre e in ogni lato con grande ringraziamento (e amore) la tua signoria riceviamo (e vogliamo).
4 Or, per non trattenerti troppo a lungo, ti prego d'ascoltarci, nella tua equità, brevemente.4 Ma per non ti tenere a parole, brevemente ora (ti parleremo) preghiamti che ci dia audenzia per la tua clemenza.
5 Noi abbiamo quest'uomo pestifero, suscitatore di sedizioni fra tutti i Giudei del mondo intero, e capo sedizioso della setta dei Nazareni;5 Abbiamo trovato questo (Paulo) uomo pestifero e sedizioso, il quale per diverse parti e contrade va seminando suoi errori (e predica contra a' giudei) seguitando e lodando la superstiziosa setta de' Nazareni, (cioè cristiani, li quali credono in Iesù Nazareno, il quale per li suoi peccati li nostri principi il crucifissero);
6 egli ha perfin tentato di profanare il tempio; sicchè noi, avendolo preso, volevamo giudicarlo secondo la nostra legge.6 e il quale eziandio (Paulo) il nostro tempio forzossi di vituperare; onde però noi il prendemmo, volendolo punire secondo la nostra legge.
7 Ma il tribuno Lisia, sopraggiunto, lo strappò con grande violenza dalle nostre mani,7 Ma sopravvenendo Lisia tribuno (con sua gente), sì ne lo tolse con grande forza (e poi l' ha mandato a te),
8 ordinando a' suoi accusatori di venire da te: e tu, interrogandolo, potrai da lui essere informato di tutte le cose delle quali noi lo accusiamo».8 denunziando a noi suoi accusatori, che comparissimo dinanzi a te; onde (perciò siamo a te venuti contra a lui, secondo il tuo officio) potrai da lui stesso sapere, e farlo confessare quello di che noi l' accusiamo.
9 I Giudei s'unirono anch'essi, dicendo che le cose stavano proprio così.9 E così poi Anania e) tutti gli (altri sacerdoti) iudei confermarono il detto di Tertullo, e così dissero ch' era come elli aveva detto.
10 E Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto segno di parlare, rispose: «Siccome so che da molti anni tu governi questa nazione, con maggior fiducia parlo in mia difesa.10 Allora il preside (e tribuno) comandò a Paulo, che rispondesse; il quale rispose e disse (al tribuno): sapendo già più anni, che tu se' giudice (e signore) di questa gente, (sono molto contento e) con molta grande fiducia (riputandoti giusto signore, dinanzi a te) renderò ragione (e scuserommi) di questo che costoro mi oppongono.
11 Tu puoi accertarti sicuramente, che non son più di dodici giorni da che salii a Gerusalemme per adorare.11 (E poi cominciandosi a scusare, disse così :) come tu stesso potrai investigare la verità, non sono più che dodici dì, che io venni in Ierusalem per adorare (al tempio).
12 E non m'han veduto, o nel tempio o nelle sinagoghe o in città, discutere con alcuno, nè fare adunata di popolo;12 E (li giudei) non mi trovorono disputare con alcuno nel tempio, nè fare (setta nè) raunam ento di gente per le loro sinagoghe,
13 e non possono provarti le cose delle quali ora mi accusano.13 nè in altro luogo; nè (con verità giurare nè dire) possono (nè) provare quelle cose delle quali mi accusano.
14 Io però ti confesso, che, seguendo la dottrina che essi chiamano setta, io servo il Dio de' padri, credo tutto ciò che è scritto nella Legge e ne' Profeti,14 Ma confesso, che secondo la detta setta (dei Nazareni), la quale dicono ch' è eresia, io servo a Dio Padre, credendo (e servando) ciò che la legge comanda, e ciò che per li profeti è scritto.
15 e ho in Dio la speranza che ci sarà quella risurrezione de' giusti e degl'ingiusti che essi pure aspettano.15 E ho fidanza nella (beata) resurrezione (e retribuzione) de' giusti e degl' iniqui.
16 Per questo io mi studio di conservar sempre incontaminata la coscienza dinanzi a Dio e agli uomini.16 In questa fede (e via) mi studio di piacere a Dio e alle genti, con buona coscienza e senza peccato (e senza scandalo) sempre.
17 Or dopo molti anni sono venuto a portar limosine per la mia nazione e a offrir sacrifizi.17 E dopo più anni ( ch' io non vi fui più), venni ora (in Ierusalem) per dare certe elemosine a' poveri della mia gente, e per fare offerte, e per rendere miei voti (nel tempio).
18 Così m'hanno visto purificato nel tempio, senza radunata di gente e senza tumulto.18 Ed egli sanno che mi trovarono purificato (secondo la legge) nel tempio, non con turbazione nè con tumulti, (nè nulla fare contra alla legge; e nientemeno a furore mi presero, gridando e dicendo: togli togli lo nimico nostro).
19 Quei tali Giudei dell'Asia, che pur dovevano comparire davanti a te ed accusarmi, se avessero qualche cosa contro di me,19 E questi (furono principalmente) certi giudei Asiani (li quali in Asia veduto m' avevano; onde costoro) converrebbe che ci fossero, e che mi accusassero, se avessero nulla contra a me.
20 oppure questi stessi dicano se m'han trovato in colpa quando fui davanti al Sinedrio;20 Ma poi (che non ci sono quelli ) dicano costoro, (e accusinmi) se contra a me hauno trovato colpa; ecco ch' io sto ora in questo.concilio (dinanzi a te).
21 a meno che non mi si voglia far carico di quella parola che m'uscì stando in mezzo a loro: -Io son oggi giudicato da voi sulla risurrezione de' morti- ».21 Chè per verità nulla possono dire contra a me, se non che (forse dispiaque loro ch' ) io gridai nel concilio, ch' io (era Fariseo e figliuolo di Fariseo, ed) era giudicato per ch' io predicava la resurrezione de' morti.
22 Felice, che ben sapeva di questa dottrina, rimandò la causa ad altro giorno dicendo: «Quando sarà venuto il tribuno Lisia, allora v'ascolterò».22 Le cui savie risposte udendo Felice preside, e (vedendo che li iudei nol potevano convincere, e) parendoli buona la scusa di Paulo, (diede indugio a questo fatto, e) disse: quando il tribuno di Ierusalem verrà a noi in Cesarea, vi darò audienza.
23 E dette ordine al centurione di tener Paolo in custodia, lasciandogli qualche sollievo, nè si vietasse ad alcuno dei suoi di assisterlo.23 E (accomiatando li giudei) chiamò uno Centurione, e comandogli che guardasse Paulo, (e niuna molestia li facesse nè lasciasse fare), e non vietasse se alcuno cristiano o suo amico li volesse (parlare o) servire.
24 Qualche giorno dopo, venne Felice con Drusilla sua moglie, che era giudea, e, mandato a chiamar Paolo, lo volle sentir parlare della fede in Cristo Gesù.24 E dopo alquanti giorni mandò per lui il predetto Felice, e Drusilla sua mogliere la quale era giudea; e fecensi esponere la fede di Cristo.
25 Ma quando Paolo entrò a parlar di giustizia, di continenza, e del futuro giudizio, Felice atterrito disse: «Per adesso va' pure; a miglior tempo ti manderò a chiamare».25 E Paulo (così facendo e parlando e) disputando (molto sottilmente e ferventemente) della giustizia e della castità e del giudicio futuro, Felice (preside) tutto impaurito (e tremando) li disse: or va, (ritorna; tosto sarai liberato), e quando sarà bisogno, mandarò per te.
26 Egli sperava nello stesso tempo che Paolo gli avrebbe dato del denaro; perciò lo mandava spesso a chiamare per discorrere con lui.26 E questo disse (a malizia, credendo e) sperando che li dèsse moneta (per essere liberato); e per questa cagione più volte mandò per lui, e parlavali.
27 Passati due anni, Felice ebbe per successore Porzio Festo; il quale, volendo entrar nelle grazie de' Giudei, lasciò Paolo in prigione.27 Dopo due anni (che Paulo venne in Cesarea) compiendo l'officio del predetto Felice, succedette dopo lui (e venne officiale e tribuno, uno che si chiamava) Porzio Festo. Ma partendosi il predetto Felice, volendo di ciò piacere a' giudei, non liberò Paulo, ma lasciollo in prigione, (e non volse determiuare la questione tra lui e' iudei).