A zsoltárok könyve 101
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KÁLDI-NEOVULGÁTA | BIBBIA MARTINI |
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1 Dávid zsoltára. Kegyelemről s igazságról énekelek, neked zengek zsoltárt, Uram. | 1 Orazione del povero, che è tu tribolazione, e spande la sua orazione dinanzi al Signore. Signore, esaudisci la mia orazione, e a te giungano le mie grida. |
2 Vigyázok, hogy utam szeplőtelen legyen, mikor látogatsz meg engem? Ártatlan szívvel járok házam belsejében. | 2 Non rivolger da me la tua faccia in ogni giorno di mia tribolazione di udienza alle mie parole. |
3 Szemem elé nem állítok igazságtalan dolgot. A törvényszegőt gyűlölöm, nincs köze hozzám. | 3 In qualunque giorno io ti invochi, tu esaudiscimi prontamente; |
4 A gonosz szív távol legyen tőlem, az álnokságot nem ismerem. | 4 Imperocché i giorni miei quasi fumo sono svaniti; e le ossa mie si sono inaridite come legno combustibile. |
5 Aki titokban rágalmazza felebarátját, azt elnémítom; akinek szeme kevély és szíve felfuvalkodott, azt nem szenvedhetem. | 5 Sono appassito com'erba, e il mio cuore si è inaridito, perché mi sono scordato di mangiare il mio pane. |
6 Szemem felkutatja az igazakat az országban, hogy nálam lakjanak; aki szeplőtelen úton jár, csak az szolgálhat nekem. | 6 Pel gridare, e pel sospirare mi è rimasta attaccata alle ossa la mia carne. |
7 Nem lakhat házam belsejében, aki kevélyen cselekszik; aki hazugságot beszél, nem állhat meg szemem előtt. | 7 Sou divenuto simile al pelicano del deserto: son divenuto simile al corvo notturno nel suo tristo albergo. |
8 Reggelenként kiirtom az ország minden bűnösét, hogy kigyomláljak az Úr városából minden gonosztevőt. | 8 Passai senza sonno le notti, e fui simile all'uccello, che solo si sta sopra i tetti. |
9 Tutto di mi facevan rimproveri i miei nemici, e quei, che già mi lodavano, congiuravano contro di me. | |
10 Perché in luogo di pane da mangiare io ebbi la cenere, e la mia bevanda mescolai colle lagrime, | |
11 Al veder l'ira tua, e la tua indignazione; perocché tu innalzatomi mi gettasti per terra. | |
12 I miei giorni son passati com'ombra, e io com'erba seccai. | |
13 Ma tu, o Signore, duri in eterno, e di generazione in generazione va la ricordanza di te. | |
14 Tu svegliato avrai pietà di Sionne, perché il tempo di averne pietà, il tempo è venuto. | |
15 Imperocché le ruine di lei sono care a' tuoi servi, e la polvere di lei ameranno. | |
16 E le genti temeranno il nome tuo, o Signore, e la tua gloria tutti i re della terra. | |
17 Imperocché il Signore edificherà Sionne, ed ivi sarà veduto nella sua gloria. | |
18 Egli ha avuto riguardo all'orazione degli umili, e non ha disprezzata la loro preghiera. | |
19 Scrivansi queste cose per la generazione futura: e il popolo, che sarà creato darà lode al Signore: | |
20 Perche egli ha mirato dal suo santo cielo: il Signore dal cielo ha mirato sopra la terra: | |
21 Per udire i gemiti di quei, che sono ne' ceppi, per dar libertà a' figliuoli degli uccisi. | |
22 Affinchè predichino il nome del Signore in Sionne, e le lodi di lui in Gerusalemme. | |
23 Quando i popoli si riuniranno insieme, e i re per servire al Signore. | |
24 Disse a lui l'uomo nel corso di una vegeta età: fammi inteso del piccol numero de' miei giorni. | |
25 Non mi richiamare alla metà de' miei giorni: gli anni tuoi sono eterni. | |
26 Tu da principio, o Signore, fondasti la terra, e opera delle mani tue sono i cieli. | |
27 Eglino periranno; ma tu se' immutabile: ed essi invecchieranno tutti come un vestito. | |
28 E come un mantello li cangerai, e saranno cangiati: ma tu se' quell'istesso, e gli anni tuoi non verran meno. | |
29 I figliuoli de' servi tuoi avran ferma sede, e la loro posterità sarà stabilita pe' secoli. |