Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Giona 4


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 MA ciò dispiacque forte a Giona, ed egli se ne sdegnò; e fece orazione al Signore, e disse:1 E Iona ebbe grande affiizione, e adirossi.
2 Ahi! Signore, non è questo ciò che io diceva, mentre era ancora nel mio paese? perciò, anticipai di fuggirmene in Tarsis; conciossiachè io sapessi che tu sei un Dio misericordioso, e pietoso, lento all’ira, e di gran benignità; e che ti penti del male.2 E fece orazione a Dio, e disse: o Signore Iddio, or non è questa la parola mia, quando io era nella mia terra? E però io mi mossi a fuggire in Tarsi; ma io soe bene che tu se' Signore misericordioso e pietoso e paziente e di molta misericordia, e che perdoni sopra la malizia.
3 Ora dunque, Signore, togli da me, ti prego, l’anima mia; perciocchè meglio è per me di morire che di vivere.3 E ora, Signore, io ti priego che tu tolghi l'anima mia; però che meglio è a me la morte, che la vita.
4 Ma il Signore gli disse: È egli ben fatto di sdegnarti in questa maniera?4 E disse lo Signore: or pensi tu, che tu bene t' adiri (inverso di me)?
5 E Giona uscì della città, e si pose a sedere dal levante della città; e si fece quivi un frascato, e sedette sotto esso all’ombra, finchè vedesse ciò che avverrebbe nella città.5 E Iona uscìo della cittade, e stette contro la parte d'oriente della cittade; egli medesimo fece a sè uno frascato, e sedea sotto quello all' ombra, insino ch' elli vedesse, che addivenisse alla città.
6 E il Signore Iddio preparò una pianta di ricino, e la fece salire di sopra a Giona, per fargli ombra sopra il capo, per trarlo della sua noia. E Giona si rallegrò di grande allegrezza per quel ricino.6 E lo Signore Iddio apparecchiò una (erba che si chiama) ellera, e salìo sopra lo capo suo, acciò che li fosse ombra sopra lo capo, e che lo difendesse dal caldo; e Iona (era istanco però che) era molto affaticato; e rallegrossi molto Iona sopra l'ellera.
7 Ma il giorno seguente, all’apparir dell’alba, Iddio preparò un verme, il qual percosse il ricino, ed esso si seccò.7 E lo Signore apparecchioe la mattina in sul dì uno verme; e percosse quella (erba, cioè) ellera, e seccossi.
8 E quando il sole fu levato, Iddio preparò un vento orientale sottile; e il sole ferì sopra il capo di Giona, ed egli si veniva meno, e richiese fra sè stesso di morire, e disse: Meglio è per me di morire che di vivere.8 E quando lo sole fue levato, lo Signore Iddio comandòe al vento caldo e ardente; e lo sole percosse sopra lo capo di Iona, e cocealo per lo grande caldo; e addomandò all' anima sua di morire, e disse: meglio è a me di morire, che di vivere.
9 E Iddio disse a Giona: È egli ben fatto, di sdegnarti in questa maniera per lo ricino? Ed egli disse: Sì, egli è ben fatto, di essermi sdegnato fino alla morte.9 E disse lo Signore a Iona: or pensi tu d'adirarti bene per la ellera? E disse: io m' adiro bene insino alla morte.
10 E il Signore gli disse: Tu hai voluto risparmiare il ricino, intorno al quale tu non ti sei affaticato, e il quale tu non hai cresciuto; che è nato in una notte, e in una notte altresì è perito.10 E disse lo Signore: tu ti duoli per questa ellera, nella quale tu non durasti fatica, e non fosti cagione ch' ella crescesse, la quale nacque in una notte, e in una notte perio.
11 E non risparmierei io Ninive, quella gran città, nella quale sono oltre a dodici decine di migliaia di creature umane, che non sanno discernere fra la lor man destra, e la sinistra; e molte bestie?11 Adunque non perdonerò io a Ninive, ch' è così grande città, e sono più che CXX milia uomini, i quali non sanno (per la paura) che si sia tra la loro mano diritta e la manca, e sonvi ancora molti giumenti?