Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Giobbe 9


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DIODATINOVA VULGATA
1 E GIOBBE rispose e disse:1 Et respondens Iob ait:
2 Veramente io so ch’egli è così; E come si giustificherebbe l’uomo appo Iddio?2 “ Vere scio quod ita sit,
et quomodo iustificabitur homo compositus Deo?
3 Se Iddio vuol litigar con lui, Egli non gli potrà rispondere d’infra mille articoli ad un solo.3 Si voluerit contendere cum eo,
non poterit ei respondere unum pro mille.
4 Egli è savio di cuore, e potente di forza; Chi si è mai indurato contro a lui, ed è prosperato?4 Sapiens corde est et fortis robore;
quis restitit ei, et pacem habuit?
5 Contro a lui, che spianta i monti, Senza che si possa sapere come egli li abbia rivolti sottosopra nella sua ira;5 Qui transtulit montes, et nescierunt hi, quos subvertit in furore suo.
6 Che crolla la terra, e la smuove dal luogo suo; E da cui le colonne di essa sono scosse;6 Qui commovet terram de loco suo,
et columnae eius concutiuntur.
7 Che parla al sole, ed esso non si leva; Che tiene suggellate le stelle;7 Qui praecipit soli, et non oritur,
et stellas claudit quasi sub signaculo.
8 Che distende tutto solo i cieli, E calca le sommità del mare;8 Qui extendit caelos solus
et graditur super fluctus maris.
9 Che ha fatto i segni del Carro, dell’Orione, delle Gallinelle, E quelli che sono in fondo all’Austro;9 Qui facit Arcturum et Oriona
et Hyadas et interiora austri.
10 Che fa cose tanto grandi, che non si possono investigare; E tante cose maravigliose che non si possono annoverare.10 Qui facit magna et incomprehensibilia
et mirabilia, quorum non est numerus.
11 Ecco, egli passerà davanti a me, ed io nol vedrò; Ripasserà, ed io non lo scorgerò.11 Si venerit ad me, non videbo eum;
si abierit, non intellegam.
12 Ecco, egli rapirà, e chi gli farà far restituzione? Chi gli dirà: Che fai?12 Si repente arripiet, quis eum impediet?
Vel quis dicere potest: “Quid facis?”.
13 Iddio non raffrena l’ira sua; Sotto lui sono atterrati i bravi campioni13 Deus non retinet iram suam,
et sub eo curvantur auxilia Rahab.
14 Quanto meno gli risponderei io, Ed userei parole scelte contro a lui?14 Quantus ergo sum ego, ut respondeam ei
et loquar delectis verbis cum eo?
15 Io, che quantunque fossi giusto, non risponderei, Anzi chiederei grazia al mio Giudice.15 Quia, etiamsi iustus essem, non responderem,
sed meum iudicem deprecarer;
16 Se io grido, ed egli mi risponde, Pur non potrò credere ch’egli abbia ascoltata la mia voce;16 et, cum invocantem exaudierit me,
non credam quod audierit vocem meam.
17 Conciossiachè egli mi abbia conquiso con un turbo, E mi abbia date di molte battiture senza cagione.17 In turbine enim conteret me
et multiplicabit vulnera mea etiam sine causa.
18 Egli non mi permette pur di respirare; Perciocchè egli mi sazia di amaritudini.18 Non concedit requiescere spiritum meum
et implet me amaritudinibus.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; Se di giudicio, chi mi citerà?19 Si fortitudo quaeritur, robustissimus est;
si iudicium, quis eum arcesserit?
20 Benchè io sia giusto, la mia bocca mi condannerà; Quantunque io sia intiero, ella mi dichiarerà perverso.20 Si iustificare me voluero, os meum condemnabit me;
si innocentem ostendero, pravum me comprobabit.
21 Benchè io sia intiero, io non riconoscerò me stesso; Io avrò a sdegno la vita mia21 Etiamsi simplex fuero, hoc ipsum ignorabit anima mea,
et contemnam vitam meam.
22 Egli è tutt’uno; perciò ho detto: Egli distrugge ugualmente l’uomo intiero e l’empio.22 Unum est, quod locutus sum:
Et innocentem et impium ipse consumit.
23 Se è un flagello, egli uccide in un momento; Ma egli si beffa della prova degl’innocenti.23 Si subito flagellum occidat,
de afflictione innocentium ridebit.
24 La terra è data in mano all’empio, Il qual copre la faccia de’ giudici di essa. Ora, se Iddio non fa questo, chi è egli dunque?24 Terra data est in manus impii,
vultum iudicum eius operit;
quod si non ille est, quis ergo est?
25 Ma i miei giorni sono stati più leggieri che un corriero; Son fuggiti via, non hanno goduto il bene;25 Dies mei velociores fuerunt cursore:
fugerunt et non viderunt bonum;
26 Son trascorsi come saette, Come un’aquila che vola frettolosa al pasto.26 pertransierunt quasi naves arundineae,
sicut aquila volans ad escam.
27 Se io dico: Io dimenticherò il mio lamento, Io lascerò il mio cruccio, e mi rinforzerò;27 Cum dixero: Obliviscar maerorem meum,
commutabo faciem meam et hilaris fiam,
28 Io sono spaventato di tutti i miei tormenti, Io so che tu non mi reputerai innocente.28 vereor omnes dolores meos,
sciens quod non iustificaveris me.
29 Io sarò reo; Perchè adunque mi affaticherei in vano?29 Si autem et sic impius sum,
quare frustra laboravi?
30 Quando io mi fossi lavato con acque di neve, E nettatomi le mani col sapone;30 Si lotus fuero quasi aquis nivis,
et lixivo mundavero manus meas,
31 Allora pure tu mi tufferesti in una fossa, E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio.31 tamen sordibus intinges me,
et abominabuntur me vestimenta mea.
32 Perciocchè egli non è un uomo, come son io, perchè io gli risponda, E perchè noi veniamo insieme a giudicio.32 Neque enim viro, qui similis mei est, respondebo;
nec vir, quocum in iudicio contendam.
33 Ei non v’è niuno che possa dar sentenza fra noi, Che possa metter la mano sopra amendue noi.33 Non est qui utrumque valeat arguere
et ponere manum suam in ambobus.
34 Ma rimuova egli pur la sua verga d’addosso a me, E non mi conturbi il suo spavento.34 Auferat a me virgam suam,
et pavor eius non me terreat.
35 Allora io parlerò, e non avrò paura di lui; Perciocchè in questo stato io non sono in me stesso35 Loquar et non timebo eum;
quia sic non mecum ipse sum.