Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 19


font
DIODATINOVA VULGATA
1 E fu rapportato a Ioab: Ecco, il re piange, e fa cordoglio di Absalom.1 Contremuit itaque rex et ascendit cenaculum portae et flevit. Et sic loquebatur vadens: “ Fili mi Absalom, fili mi, fili mi Absalom! Quis mihi tribuat, ut ego moriar pro te? Absalom fili mi, fili mi! ”.
2 E la vittoria tornò in quel dì a tutto il popolo in duolo; perciocchè il popolo udì dire in quel dì: Il re è addolorato del suo figliuolo.2 Nuntiatum est autem Ioab quod rex fleret et lugeret filium suum.
3 E il popolo in quel dì entrò furtivamente nella città, come furtivamente entrerebbe gente che si vergognasse per esser fuggita nella battaglia.3 Et versa est victoria in die illa in luctum omni populo; audivit enim populus in die illa dici: “ Dolet rex super filio suo ”.
4 E il re si coprì la faccia, e gridava con gran voce: Figliuol mio Absalom, figliuol mio Absalom, figliuol mio!4 Et furtim ingressus est populus in die illa civitatem, quomodo reverti solet populus confusus, cum fugit de proelio.
5 Ma Ioab entrò dal re in casa, e disse: Tu hai oggi svergognato il volto a tutta la tua gente, che ha oggi salvata la vita a te, ed ai tuoi figliuoli, ed alle tue figliuole, ed alle tue mogli, ed alle tue concubine;5 Porro rex operuit vultum suum et clamabat voce magna: “ Fili mi Absalom, Absalom fili mi, fili mi! ”.
6 amando quelli che ti odiano, e odiando quelli che ti amano; perciocchè tu hai oggi dichiarato che capitani e soldati non ti son nulla; perchè io conosco oggi che, se Absalom fosse in vita, e noi tutti fossimo oggi morti, la cosa allora ti piacerebbe.6 Ingressus ergo Ioab ad regem in domo dixit: “ Confudisti hodie vultus omnium servorum tuorum, qui salvam fecerunt animam tuam hodie et animam filiorum tuorum et filiarum tuarum et animam uxorum tuarum et animam concubinarum tuarum.
7 Or dunque levati, esci fuori, e parla alla tua gente graziosamente; perciocchè io giuro per lo Signore, che se tu non esci fuori, non pure un uomo dimorerà teco questa notte; e ciò ti sarà un male peggiore che ogni altro male che ti sia avvenuto dalla tua giovanezza infino ad ora.7 Diligis odientes te et odio habes diligentes te. Ostendisti hodie quia non curas de ducibus tuis et de servis tuis; et vere cognovi modo quia, si Absalom viveret, et nos omnes occubuissemus, tunc placeret tibi.
8 Allora il re si levò, e si pose a sedere nella porta. E fu rapportato, e detto a tutto il popolo: Ecco, il re siede nella porta. E tutto il popolo venne davanti al re. ORA, essendosene gl’Israeliti fuggiti ciascuno alle sue stanze,8 Nunc igitur surge et procede et loquere ad cor servorum tuorum; iuro enim tibi per Dominum quod si non exieris, ne unus quidem remansurus sit tecum nocte hac, et peius erit hoc tibi quam omnia mala, quae venerunt super te ab adulescentia tua usque in praesens ”.
9 tutto il popolo contendeva fra sè stesso in tutte le tribù d’Israele, dicendo: Il re ci ha riscossi dalle mani de’ nostri nemici: egli ancora ci ha salvati dalle mani de’ Filistei; e ora egli è fuggito dal paese per cagione di Absalom.9 Surrexit ergo rex et sedit in porta, et omni populo nuntiatum est quod rex sederet in porta; venitque universa multitudo coram rege.
Israel autem fugerat in tabernacula sua.
10 Ed Absalom, il qual noi avevamo unto sopra noi, è morto nella battaglia. Ora dunque, perchè non dite voi nulla di far ritornare il re?10 Omnis quoque populus certabat in cunctis tribubus Israel dicens: “ Rex liberavit nos de manu inimicorum nostrorum, ipse salvavit nos de manu Philisthinorum; et nunc fugit de terra ab Absalom.
11 E il re Davide mandò a dire a’ sacerdoti Sadoc ed Ebiatar: Parlate agli Anziani di Giuda, dicendo: Perchè sareste voi gli ultimi a ricondurre il re in casa sua? or i ragionamenti di tutto Israele erano pervenuti al re in casa sua.11 Absalom autem, quem unximus super nos, mortuus est in bello. Quare nunc siletis et non reducitis regem? ”.
12 Voi siete miei fratelli, mie ossa, e mia carne; perchè dunque sareste gli ultimi a ricondurre il re?12 Sermo autem omnis Israel pervenerat ad regem in domo eius. Tunc rex David misit ad Sadoc et Abiathar sacerdotes dicens: “ Loquimini ad maiores natu Iudae dicentes: Cur estis novissimi ad reducendum regem in domum suam?
13 Dite ancora ad Amasa: Non sei tu mie ossa, e mia carne? Così mi faccia Iddio, e così aggiunga, se tu non sei capo dell’esercito davanti a me in perpetuo, in luogo di Ioab.13 Fratres mei vos, os meum et caro mea vos; quare novissimi reducitis regem?
14 Così egli piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come di un uomo solo; laonde essi mandarono a dire al re: Ritornatene con tutta la tua gente.14 Et Amasae dicite: Nonne os meum es et caro mea? Haec faciat mihi Deus et haec addat, si non magister militiae fueris coram me omni tempore pro Ioab! ”.
15 E il re se ritornò, ed arrivò al Giordano. Or que’ di Giuda erano venuti in Ghilgal, per andare incontro al re, per fargli passare il Giordano15 Et inclinavit cor omnium virorum Iudae quasi viri unius; miseruntque ad regem dicentes: “ Revertere tu et omnes servi tui ”.
16 E Simi, figliuolo di Ghera, Beniaminita, ch’era da Bahurim, si affrettò, e scese con que’ di Giuda incontro al re Davide,16 Et reversus est rex et venit usque ad Iordanem; et Iuda venit in Galgala, ut occurreret regi et traduceret eum Iordanem.
17 avendo seco mille uomini di Beniamino; e Siba, famiglio della casa di Saulle, con quindici suoi figliuoli, e venti suoi servitori; e passarono il Giordano davanti al re.17 Festinavit autem Semei filius Gera Beniaminita de Bahurim et descendit cum viris Iudae in occursum regis David;
18 Poi la barca passò, per tragittare la famiglia del re, e per far ciò che piacerebbe al re. E, come il re era per passare il Giordano, Simi, figliuolo di Ghera, gli si gittò ai piedi;18 mille viri de Beniamin et Siba puer de domo Saul et quindecim filii eius ac viginti servi erant cum eo. Irruperant autem Iordanem iam ante regem
19 e disse al re: Il mio signore non m’imputi a colpa, e non ridurti a memoria il misfatto che il tuo servitore commise al giorno che il re, mio signore, uscì fuor di Gerusalemme, per recarselo a cuore.19 et transierant vada, ut traducerent domum regis et facerent iuxta placitum eius. Semei autem filius Gera prostratus coram rege, cum transiturus esset Iordanem,
20 Perciocchè il tuo servitore conosce che io ho peccato; ed ecco, oggi son venuto il primo, avanti ogni altro della casa di Giuseppe, per iscendere incontro al re, mio signore.20 dixit ad eum: “ Ne reputes mihi, domine mi, iniquitatem neque memineris iniuriam servi tui in die, qua egressus es, domine mi rex, de Ierusalem; neque ponas, rex, in corde tuo.
21 Ma Abisai, figliuolo di Seruia, si mosse a dire: Non si farebbe egli morir Simi, perciò ch’egli ha maledetto l’Unto del Signore?21 Agnosco enim servus tuus peccatum meum et idcirco hodie primus veni de omni domo Ioseph descendique in occursum domini mei regis ”.
22 E Davide disse: Che ho io da far con voi, figliuoli di Seruia, che oggi mi siate in luogo di Satana? Farebbesi oggi morire alcuno in Israele? perciocchè non conosco io che oggi son re sopra Israele?22 Respondens vero Abisai filius Sarviae dixit: “ Numquid non occidetur Semei, pro hoc quia maledixit christo Domini? ”.
23 E il re disse a Simi: Tu non morrai. E il re gliel giurò23 Et ait David: “ Quid mihi et vobis, filii Sarviae, quia efficimini mihi hodie in satan? Ergone hodie interficietur vir in Israel? An ignoro hodie me factum regem super Israel? ”.
24 Poi scese ancora incontro al re Mefiboset, figliuolo di Saulle; il quale non si avea acconci i piedi, nè la barba, nè lavati i vestimenti, dal dì che il re se n’era andato, fino al giorno ch’egli tornò in pace.24 Et ait rex Semei: “ Non morieris! ”. Iuravitque ei.
25 E quando egli venne in Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: Perchè non venisti meco, Mefiboset?25 Meribbaal quoque filius Saul descendit in occursum regis; non laverat pedes nec circumcidit ungues nec totonderat barbam vestesque suas non laverat a die, qua egressus fuerat rex, usque ad diem reversionis eius in pace.
26 Ed egli disse: O re, mio signore, il mio servitore m’ingannò; perciocchè il tuo servitore avea detto: Io mi farò sellar l’asino, e monterò su, ed andrò col re; conciossiachè il tuo servitore sia zoppo.26 Cumque de Ierusalem occurrisset regi, dixit ei rex: “ Quare non venisti mecum, Meribbaal? ”.
27 Ed egli ha calunniato il tuo servitore appo il re, mio signore; ma pure il re, mio signore, è come un angelo di Dio; fa’ dunque ciò che ti piacerà.27 Qui respondens ait: “ Domine mi rex, servus meus decepit me! Nam dixeram ei ego famulus tuus: Sternere faciam mihi asinum et ascendens abibo cum rege; claudus enim sum servus tuus.
28 Conciossiachè tutta la casa di mio padre non sia se non d’uomini che hanno meritata la morte appo il re, mio signore; e pur tu avevi posto il tuo servitore fra quelli che mangiano alla tua tavola. E qual diritto ho io ancora, e che ho io da gridare più al re?28 Insuper et fraudulenter accusavit me servum tuum ad te dominum meum regem. Tu autem, domine mi rex, sicut angelus Dei es; fac, quod placitum est tibi.
29 E il re gli disse: Perchè conteresti più le tue ragioni? Io ho detto: Tu, e Siba, partite le possessioni.29 Neque enim fuit domus patris mei nisi morti obnoxia domino meo regi; tu autem posuisti me servum tuum inter convivas mensae tuae. Quid ultra igitur habeo iustitiae, ut vociferer ad regem? ”.
30 E Mefiboset disse al re: Anzi prenda egli pure il tutto, poichè il re, mio signore, è venuto in pace in casa sua30 Ait ergo ei rex: “ Quid ultra loqueris? Dixi: Tu et Siba dividite possessiones ”.
31 Or Barzillai Galaadita era disceso da Roghelim, e passò il Giordano col re, per accompagnarlo fin di là dal Giordano.31 Responditque Meribbaal regi: “ Etiam cuncta accipiat, postquam reversus est dominus meus rex pacifice in domum suam! ”.
32 E Barzillai era molto vecchio, d’età di ottant’anni; ed egli avea nudrito il re, mentre era dimorato in Mahanaim; perciocchè egli era uomo di grandissime facoltà.32 Berzellai quoque Galaadites descenderat de Rogelim et traduxit regem Iordanem, ut dimitteret eum ad Iordanem.
33 E il re disse a Barzillai: Tu, vientene meco, ed io ti nudrirò appresso di me in Gerusalemme.33 Erat autem Berzellai Galaadites senex valde, id est octogenarius; et ipse praebuerat alimenta regi, cum moraretur in Mahanaim; erat quippe vir dives nimis.
34 Ma Barzillai disse al re: Di che età sono io, per salir col re in Gerusalemme?34 Dixit itaque rex ad Berzellai: “ Veni mecum et praebebo tibi alimenta apud me in Ierusalem ”.
35 Io sono omai d’età di ottant’anni; potrei io discernere fra il buono e il cattivo? potrebbe il tuo servitore gustar ciò che mangerebbe o berrebbe? potrei io ancora udir la voce de’ cantatori e delle cantatrici? e perchè sarebbe il tuo servitore più in gravezza al re, mio signore?35 Et ait Berzellai ad regem: “ Quot sunt dies annorum vitae meae, ut ascendam cum rege Ierusalem?
36 Il tuo servitore passerà un poco di là dal Giordano col re; e perchè mi farebbe il re una cotal ricompensa?36 Octogenarius sum hodie; numquid vigent sensus mei ad discernendum suave aut amarum? Aut delectare potest servum tuum cibus et potus? Vel audire ultra possum vocem cantorum atque cantricum? Quare servus tuus esset ultra oneri domino meo regi?
37 Deh! lascia che il tuo servitore se ne ritorni, e che io muoia nella mia città, presso alla sepoltura di mio padre e di mia madre; ma ecco Chimham, tuo servitore; passi egli col re, mio signore, e fagli ciò che ti piacerà.37 Paululum procedam famulus tuus ab Iordane tecum. Et cur dabit rex mihi hanc vicissitudinem?
38 E il re disse: Vengasene Chimham meco, e io gli farò ciò che ti piacerà; ed a te ancora farò tutto ciò che tu chiederai da me.38 Sed obsecro, ut revertar servus tuus et moriar in civitate mea iuxta sepulcrum patris mei et matris meae. Sed ecce servus tuus Chamaam; ipse vadat tecum, domine mi rex, et fac ei, quod tibi bonum videtur ”.
39 E quando tutto il popolo ebbe passato il Giordano, e che il re ancora fu passato, il re baciò Barzillai, e lo benedisse. Ed egli se ne ritornò al suo luogo39 Dixitque rex: “ Mecum transeat Chamaam, et ego faciam ei, quidquid tibi placuerit; et omne, quod petieris a me, impetrabis ”.
40 E il re passò in Ghilgal, e Chimham passò con lui. E tutto il popolo di Giuda, e anche parte del popolo d’Israele, ricondussero il re.40 Cumque transisset universus populus et rex Iordanem, osculatus est rex Berzellai et benedixit ei; et ille reversus est in locum suum.
41 Or ecco, tutti gli altri Israeliti vennero al re, e gli dissero: Perchè ti hanno i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, furtivamente menato via, ed hanno fatto passare il Giordano al re, ed alla sua famiglia, ed a tutta la sua gente con lui?41 Transivit ergo rex in Galgala, et Chamaam cum eo. Omnis autem populus Iudae traduxerat regem, et etiam media pars populi Israel.
42 E tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d’Israele: Perciocchè il re è nostro prossimo; e perchè vi adirate voi per questo? abbiamo noi mangiato cosa alcuna del re? ovvero, ci ha egli fatto alcun dono?42 Et ecce omnes viri Israel concurrentes ad regem dixerunt ei: “ Quare te furati sunt fratres nostri viri Iudae et traduxerunt regem et domum eius Iordanem omnesque viros David cum eo? ”.
43 E gli uomini d’Israele risposero agli uomini di Giuda, e dissero: Noi abbiamo dieci parti nel re, ed anche inverso Davide noi siamo da più di voi; perchè dunque ci avete voi sprezzati? E non abbiamo noi i primieri parlato fra noi di far ritornare il nostro re? Ma il parlar degli uomini di Giuda fu più aspro che il parlar degli uomini d’Israele43 Et respondit omnis vir Iudae ad virum Israel: “ Quia propior mihi est rex. Cur irasceris super hac re? Numquid comedimus aliquid ex rege, aut munera nobis data sunt? ”.
44 Et respondit vir Israel ad virum Iudae et ait: “ Decem partes mihi sunt in rege et ideo etiam in David. Ego sum potior te; cur contempsisti me? Et non ego prior locutus sum, ut reducerem regem meum? ”. Durius autem responderunt viri Iudae viris Israel.