Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Genesi 37


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 OR Giacobbe abitò nel paese dove suo padre era andato peregrinando, nel paese di Canaan.1 E abito Iacob nella terra Canaan, nella quale peregrinò lo padre suo.
2 E le generazioni di Giacobbe furono quelle. Giuseppe, essendo giovane, d’età di diciassette anni, pasturava le gregge, coi suoi fratelli, co’ figliuoli di Bilha, e coi figliuoli di Zilpa, mogli di suo padre. Ed egli rapportava al padre loro la mala fama che andava attorno di loro.2 E queste sono le generazioni sue: Iosef, quando era di XVI anni, pasceva la greggia colli fratelli suoi, essendo anche putto; ed era con li figliuoli di Bala e Zelfa mogli del padre suo; e accusoe li fratelli suoi dinanzi al padre di pessimo peccato.
3 Or Israele amava Giuseppe più che tutti gli altri suoi figliuoli; perciocchè gli era nato nella sua vecchiezza, e gli fece una giubba vergata.3 Ma Israel amava Iosef sopra tutti i figliuoli suoi, perciò che nella vecchiezza l'avea generato; e fecegli una gonnella lavorata di varii colori.
4 E i suoi fratelli, veggendo che il padre loro l’amava più che tutti i suoi fratelli, l’odiavano, e non potevano parlar con lui in pace4 Va veggendo li fratelli suoi, che dal padre più che tutti gli altri era amato, sì l'aveano in odio, nè non poteano favellare a lui alcuna cosa pacificamente.
5 E Giuseppe sognò un sogno, ed egli lo raccontò a’ suoi fratelli; ed essi l’odiarono vie maggiormente.5 E in verità intervenne che egli disse a' fratelli suoi uno sogno, il quale a lui parea avere veduto; la quale cosa fue cagione del seme del maggiore odio.
6 Egli adunque disse loro: Deh! udite questo sogno che io ho sognato.6 E disse a loro: udite lo sogno mio, ch' io viddi.
7 Ecco, noi legavamo i covoni in mezzo di un campo; ed ecco, il mio covone si levò su, ed anche si tenne ritto; ed ecco, i vostri covoni furon d’intorno al mio covone, e gli s’inchinarono.7 Parevami che noi legavamo li manipoli nel campo; e parevami che il mio manipolo si levasse ritto e stesse fermo; e i vostri manipoli, stanti dintorno, adoravano lo mio manipolo.
8 E i suoi fratelli gli dissero: Regneresti tu pur sopra noi? signoreggeresti tu pur sopra noi? Essi adunque l’odiarono vie maggiormente per i suoi sogni, e per le sue parole.8 Respuosero li fratelli suoi: or sarai tu nostro re? o vero che noi saremo sottoposti alla tua signoria? Questa cagione adunque de'sogni e delle parole apparecchioe la fonte della invidia e dell' odio.
9 Ed egli sognò ancora un altro sogno, e lo raccontò a’ suoi fratelli, dicendo: Ecco, io ho sognato ancora un sogno: ed ecco, il sole, e la luna, ed undici stelle, mi s’inchinavano.9 E ancora vidde un altro sogno; il quale nun ciatolo ai fratelli suoi, disse: io viddi per sogno, quasi lo sole e la luna e undici stelle che mi adoravano.
10 Ed egli lo raccontò a suo padre, e a’ suoi fratelli. E suo padre lo sgridò, e gli disse: Quale è questo sogno che tu hai sognato? avremo noi, io, e tua madre, e i tuoi fratelli, pure a venire ad inchinarci a te a terra?10 La quale cosa quando al padre suo e a fratelli suoi reveloe, si lo riprese il padre suo, e disse: che vuole dire questo sogno che tu hai veduto? Dunque io, la madre tua e li fratelli tuoi adoreremo te sopra la terra?
11 E i suoi fratelli gli portavano invidia; ma suo padre riserbava appo sè queste parole11 E per questo invidiavanlo li fratelli suoi: ma lo padre tacitamente la cosa considerava.
12 Or i suoi fratelli andarono a pasturar le gregge del padre loro in Sichem.12 E conciosia cosa che i fratelli suoi istessero in Sichem a pascere le gregge del padre,
13 Ed Israele disse a Giuseppe: I tuoi fratelli non pasturano essi in Sichem? Vieni, ed io ti manderò a loro. Ed egli disse: Eccomi.13 disse a lui Israel: li fratelli tuoi pascono le pecore nelle parti di Sichem; vieni, ch' io mandi te a loro. Il quale rispondendo,
14 Ed esso gli disse: Or va’, e vedi se i tuoi fratelli, e le gregge, stanno bene, e rapportamelo. Così lo mandò dalla valle di Hebron; ed egli venne in Sichem.14 disse; presto sono. E disse a lui lo padre: va, e vedi se tutte le cose sono prospere contro ai fratelli tuoi e le bestie, e rinuncia a me quello che si fa. Mandato della valle di Ebron, venne in Sichem.
15 Ed un uomo lo trovò ch’egli andava errando per li campi; e quell’uomo lo domandò, e gli disse: Che cerchi?15 E trovoe lui uno uomo, ch' egli andava di qua e di là per il campo; e domandollo, (ov'egli andava, e che) andava cercando.
16 Ed egli disse: Io cerco i miei fratelli; deh! insegnami dove essi pasturano.16 E egli respuose: li fratelli miei addomando; dillo a me, ove pascono le gregge.
17 E quell’uomo gli disse: Essi son partiti di qui; perciocchè io li udii che dicevano: Andamocene in Dotain. Giuseppe adunque andò dietro a’ suoi fratelli, e li trovò in Dotain.17 E disse a lui l'uomo: egli si partirono di questo luogo, e io udii loro, dicenti: andiamo in Dotain. E andò Iosef dopo i fratelli suoi, e trovò loro in Dotain.
18 Ed essi lo videro da lungi; ed avanti che si appressasse a loro, macchinarono contro a lui, per ucciderlo.18 I quali, quando viddero lui dalla lunga, innanzi ch' egli venisse a loro, pensarono d'ucciderlo.
19 E dissero l’uno all’altro: Ecco cotesto sognatore viene.19 E chetamente favellavano, e dicevano: ecco lo sognatore viene.
20 Ora dunque venite, ed uccidiamolo; e poi gittiamolo in una di queste fosse; e noi diremo che una mala bestia l’ha divorato; e vedremo che diverranno i suoi sogni.20 Venite, uccidiamolo e mettiamolo in questa cisterna vecchia; e diremo al padre nostro, che una pessima bestia l'abbia divorato; e allora apparirà, quanto gli facciano prode i sogni suoi.
21 Ma Ruben, udendo questo, lo riscosse dalle lor mani, e disse: Non percotiamolo a morte.21 Questa cosa vedendo Ruben, si sforzava di liberare lui (delle menti e) delle mani loro, e dicea:
22 Ruben ancora disse loro: Non ispandete il sangue; gittatelo in quella fossa ch’è nel deserto, ma non gli mettete la mano addosso; per riscuoterlo dalle lor mani e per rimenarlo a suo padre22 Non uccidiamo l'anima sua, e non ispandiamo lo sangue suo; ma gettate lui in questa cisterna vecchia, la quale è nel deserto, e le mani vostre servate non colpevoli. Questo in verità dicea, volendo camparlo delle mani loro per rimenarlo allo padre suo.
23 E, quando Giuseppe fu venuto a’ suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua giubba, di quella giubba vergata ch’egli avea indosso.23 E incontanente ch' egli giunse a'suoi fratelli, sì gli spogliarono la gonnella nuova, lavorata di varii colori.
24 Poi lo presero, e lo gittarono in quella fossa: or la fossa era vota, e non vi era acqua alcuna dentro.24 E miserlo nella cisterna, la quale non avea acqua.
25 Poi si assettarono per prender cibo, ed alzarono gli occhi, e videro una carovana d’Ismaeliti che veniva di Galaad, i cui cammelli erano carichi di cose preziose, di balsamo e di mirra; ed essi andavano per portar quelle cose in Egitto.25 E sedendo per mangiare del pane, viddero i viandanti Ismaeliti venire di Galaad, e li cammelli loro portanti aromata e resina, andanti in Egitto.
26 E Giuda disse a’ suoi fratelli: Che guadagno faremo, quando avremo ucciso il nostro fratello, ed avremo occultato il suo sangue?26 Disse adunque Iuda ai fratelli suoi: che prode fa a noi, se noi uccidiamo lo fratello nostro, e celaremo lo sangue suo?
27 Venite, vendiamolo a cotesti Ismaeliti, e non mettiamogli la mano addosso; perciocchè egli è nostro fratello, nostra carne. E i suoi fratelli gli acconsentirono.27 Meglio è che si venda alli Ismaeliti, e le mani nostre non si sozzino; però ch' egli è nostro fratello e nostra carne. Acconsentirono li fratelli alle parole sue.
28 E come que’ mercatanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salir Giuseppe fuor di quella fossa, e per venti sicli d’argento lo vendettero a quegl’Ismaeliti; ed essi lo menarono in Egitto.28 E passando alcuni mercadanti Madianiti, traendolo della cisterna, lo venderono all'Ismaeliti XX dinari d'ariento; li quali menarono lui in Egitto.
29 Or Ruben tornò alla fossa, ed ecco, Giuseppe non v’era più; ed egli stracciò i suoi vestimenti.29 E ritornato Ruben alla cisterna, non trovoe lo fanciullo.
30 E tornò a’ suoi fratelli, e disse: Il fanciullo non si trova; ed io, dove andrò io?30 E stracciatosi le vestimenta, andando a'fratelli suoi, disse: lo fanciullo non comparisce, ed io ove anderò?
31 Ed essi presero la giubba di Giuseppe; e scannarono un becco, e tinsero quella col sangue.31 Ma egli tolsero la gonnella sua; e intinserla nel sangue d'uno capretto, il quale uccisero,
32 E mandarono a portar quella giubba vergata al padre loro, ed a dirgli: Noi abbiam trovata questa giubba: riconosci ora se è la giubba del tuo figliuolo, o no.32 mandanti coloro che la portassero al padre, e dicessero: vedi, se è la gonnella del figliuolo tuo o no?
33 Ed egli la riconobbe, e disse: Questa è la giubba del mio figliuolo; una mala bestia l’ha divorato; Giuseppe per certo è stato lacerato.33 La quale quando la conobbe il padre, disse: la gonnella del figliuol mio è; la fera pessima mangiò lui; la bestia divorò Iosef.
34 E Giacobbe stracciò i suoi vestimenti, e si mise un sacco sopra i lombi, e fece cordoglio del suo figliuolo per molti giorni.34 E stracciatosi le vestimenta, si vestì di cilicio, piangendo lo figliuolo molto tempo.
35 E tutti i suoi figliuoli, e tutte le sue figliuole, si levarono per consolarlo; ma egli rifiutò di esser consolato, e disse: Certo io scenderò con cordoglio al mio figliuolo nel sepolcro. E suo padre lo pianse.35 Ed erano raunati tutti li figliuoli suoi, acciò ch' egli scemassero lo dolore del padre; e non volle ricevere la consolazione, ma disse: io anderò al figliuolo mio, piangendo, in inferno. E quello perserando nel pianto,
36 E que’ Madianiti, menato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifarre, Eunuco di Faraone, Capitan delle guardie36 i Madianiti venderono Iosef in Egitto a Putifar, eunuco di Faraone, maestro della milizia.