Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Baruc 6


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri a Babilonia da Nabucodònosor, re dei Babilonesi.1 Per li peccati, che voi commetteste inanzi a Dio, sarete menati in prigione in Babilonia da Nabucodonosor, re di Babilonia.
2 Giunti dunque a Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace.2 Ed entrati in Babilonia, starete ivi molti anni, e per lungo tempo, infino a VII generazioni; e dopo questo vi menerò indi con pace.
3 Ora, vedrete a Babilonia idoli d’argento, d’oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore alle nazioni.3 Ma ora vederete in Babilonia li iddii d'oro e d'argento e di pietra e di legno nelli omeri esser portati, dimostranti paura (e maraviglia) alle genti.
4 State attenti dunque a non divenire in tutto simili agli stranieri; il timore dei loro dèi non si impadronisca di voi.4 Adunque vedete acciò che voi non siate fatti simili a quelli fatti d'altrui, e pieni di paura, e la paura vi pigli in loro.
5 Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, dite a voi stessi: «Te dobbiamo adorare, Signore».5 E veduta la turba di dietro e dinanzi, adoranti dite nelli vostri cuori: o Signore, conviene che tu sii adorato.
6 Poiché il mio angelo è con voi, ed è lui che si prende cura delle vostre vite.
6 E lo mio angelo si è con voi; e io medesimo richiederò le vostre anime.
7 Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono coperti d’oro e d’argento, ma sono simulacri falsi e non possono parlare.7 Però che la loro lingua sì è pulita dal fabbro, e anco è inorata e inargentata; e sono falsi, e non possono parlare.
8 E come per una ragazza amante degli ornamenti, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi.8 E sì come alla vergine amante piacciono li belli vestimenti, così si toglie l'oro, e sonne fabbricati.
9 Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dèi oro e argento, lo spendono per sé, e lo danno anche alle prostitute nei postriboli.9 E hanno certamente corone d'oro sopra i loro capelli, loro iddii; onde sottraono li sacerdoti da loro oro e argento, e quello si tolgono per loro medesimi.
10 Adornano poi con vesti, come gli uomini, gli dèi d’argento, d’oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli.10 E dànno di quello a quelle tengono mala vita, e ornano le meretrici; e quando ancora ricevono quello dalle meretrici, adornano i loro iddii.
11 Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi.11 Ma questi non sono liberati dalla ruggine e dalla tignuola.
12 Come il governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende.12 E coperti quelli di veste di porpora, forbono le loro faccie per la polvere della casa, la quale polvere v'è molto grande tra loro.
13 Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libererà dalla guerra e dai ladri.13 E hanno la verga regale (in mano nella casa) come uno uomo, come lo giudice della contrada, il quale non uccide quello che pecca contro a loro.
14 Per questo è evidente che essi non sono dèi; non temeteli, dunque!
14 E anche hanno in mano lo coltello e la scure; ma sè della battaglia e dalli ladroni non lìberano; per la qual cosa vi sia manifesto, che non sono iddii.
15 Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dèi, posti nei templi.15 Adunque non li abbiate in riverenza; però che come lo vaso dell' uomo, rotto, si fa sanza utilità, così sono fatti i loro iddii.
16 I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano.16 E posti quelli e ordinati nella casa, li loro occhi sono pieni di polvere dai piedi di quelli che v' entrano.
17 Come per uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con porte, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri.17 E come sono chiuse le porte a colui il quale offende lo re, ovvero come lo morto portato al sepolcro, così guardano li sacerdoti li usci con chiusure e con istanghe, acciò che non siano spogliati da' ladroni.
18 Accendono lucerne, persino più numerose che per se stessi, ma gli dèi non possono vederne alcuna.18 E accendono le lucerne a loro, e molte, delle quali non possono vedere niuna, (cioè quelli iddii non le possono vedere); ma sono come le travi nelle case.
19 Sono come una trave del tempio il cui interno, si dice, viene divorato, e anch’essi, senza accorgersene, insieme con le loro vesti sono divorati dagli insetti che strisciano fuori dalla terra.19 E i loro cuori dicono che leccano li serpenti, li quali sono di terra, quando li mangiano e le loro vestimenta, e nulla sentono.
20 Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio.20 Le loro faccie sono nere per lo fumo lo quale si fa nella casa.
21 Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini, gli uccelli, come anche i gatti.21 E le nottole volano sopra [il loro corpo e] il loro capo, e le rondini e li uccelli, e simigliantemente li gatti (e barbagianni).
22 Di qui potrete conoscere che essi non sono dèi; non temeteli, dunque!
22 Per la quale cosa sappiate che non sono iddii. Adunque non li temete.
23 L’oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la ruggine; persino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano.23 E anche l' oro, ch' elli hanno, è ad ornamento; e se non che alcuno forbe la ruggine loro, non risplenderebbono; e quando ci era soffiato (trombe), non sentivano nulla.
24 Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale.24 E sono comperati d'ogni prezzo, nelli quali non è lo spirito.
25 Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro vile condizione; provano vergogna anche coloro che li servono, perché, se cadono a terra, non si rialzano più.25 E sono portati sanza piedi in su le spalle, dimostranti la sua vergogna alli uomini. E siano anche confusi quegli che li adorano.
26 Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno, ma si pongono offerte innanzi a loro come ai morti.26 Però (che) se caderanno in terra, non [si] leveranno da sè medesimi; e anche se niuno lo leverà suso, non starà fermo per sè; ma istarà, come morto, appiccato alli omeri di colui che lo tiene.
27 I loro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; allo stesso modo le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi. Anche una donna mestruata e la puerpera toccano le loro vittime.27 I loro sacerdoti vendono le loro ostie, e usano in mala parte; somigliantemente le femmine loro, divellendo, non fanno parte nè ad infermo nè a mendicante.
28 Conoscendo dunque da questo che essi non sono dèi, non temeteli!
28 E del loro sacrificio ne toccano feccia e altra bruttura. Sappiendo certo per questo che non sono iddii, non li temete.
29 Come dunque si potrebbero chiamare dèi? Poiché anche le donne sono ammesse a servire questi dèi d’argento, d’oro e di legno.29 E onde sono chiamati iddii? Però che le femine pongono ostie alli iddii dello oro e dello argento e dello legno;
30 Nei loro templi i sacerdoti guidano il carro con le vesti stracciate, le teste e le guance rasate, a capo scoperto.30 e li sacerdoti seggono nelle case loro, e hanno le gonnelle istracciate, e lo capo e la barba rasa, e li loro capi sono ignudi.
31 Urlano alzando grida davanti ai loro dèi, come fanno alcuni durante un banchetto funebre.31 E ruggono gridanti [con]tra li loro iddii, sì come li morti nella cena.
32 I sacerdoti si portano via le vesti degli dèi e le fanno indossare alle loro mogli e ai loro bambini.32 Li sacerdoti tolgono loro le vestimenta, e vestonne le loro mogli e li loro figliuoli.
33 Gli idoli non potranno contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re.33 Se sostengono alcuno male da alcuno, ovver alcuno bene, non possono retribuire male ovver bene; non possono constituire re, nè lo possono torre.
34 Allo stesso modo non possono dare né ricchezze né denaro. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non lo ricercheranno.34 Somigliantemente non possono dare ricchezze, nè rendere altrui male. E se alcuno faceva loro voto (ad alcuno), e non compia lo voto, non gliele richieggiono.
35 Non libereranno un uomo dalla morte né sottrarranno il debole dal forte.35 Non liberano l'uomo da morte, e non liberano quello che puote manco da colui ch' è più potente (di loro).
36 Non renderanno la vista a un cieco, non libereranno l’uomo che è in difficoltà.36 E a uomo cieco non renderanno lume; e non possono liberare l'uomo dalla necessitade.
37 Non avranno pietà della vedova e non beneficheranno l’orfano.37 Non hanno misericordia della vedova, e non fanno bene alli orfani.
38 Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli dèi di legno, d’oro e d’argento. Coloro che li servono saranno disonorati.38 Sono simili alle pietre della montagna li loro iddii; sono di pietra e di legno, e d'oro e d'argento. Chiunque li adora, sarà confuso.
39 Come dunque si può ritenere e dichiarare che essi sono dèi?
39 Adunque come si puote dire o pensare che siano iddii?
40 Inoltre, persino gli stessi Caldei li disonorano; questi, infatti, quando vedono un muto incapace di parlare, lo presentano a Bel, pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse capire.40 Chè ancora li Caldei non adorano quelli; i quali Caldei, quando odono (così) uno muto che non parla, offeriscono quello a Bel (cioè quello idolo), addomandando da lui, che lo faccia parlare;
41 Ma, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli dèi, perché non hanno senno.41 quasi che li possan sentire quelli che non hanno movimento; ed egli, quando li averanno conosciuti, abbandoneranno quelli; però che quelli loro iddii non hanno niuno senso.
42 Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della crusca.42 Le femine attorniate di funi seggono nelle vie, ardendo li nocciuoli dell' olive.
43 Quando qualcuna di loro, tratta in disparte da qualche passante, si è coricata con lui, schernisce la sua vicina perché non è stata stimata come lei e perché la sua cordicella non è stata spezzata.43 E conciosia cosa che alcuna di quelle sia attratta per alcuno che passi per la via, e dorma con lui, quella allora (viene e) dispregia la sua vicina, e dispregiando dice ch' è più degna di lei, però che la sua fune non è rotta. (Queste parole s' intendono così: che le donne venivano e incatenavano li iddii, e stavano legate e attorniate con una fune, e questo faceano per commettere lussuria; e poi venìano li uomini lo giorno, e pigliavano quella che gli piaceva, e rompevano la fune e usavano con lei; e allora quella si teneva più degna, e dicea ch' era esaudita; sì che, per potere commettere lussuria, si adduceano a fare malie e le idolatrie, sì come fanno ancora oggi; per la qual cosa si prova ed è manifesto che la lussuria è richiedimento, e fassi idolatria).
44 Tutto ciò che accade loro, è falso; dunque, come si può credere e dichiarare che essi sono dèi?
44 Ma tutto quello che si fae a quelli iddii, sono cose false. Or dunque come si puote pensare e dire che siano iddii?
45 Essi sono stati costruiti da artigiani e da orefici; non diventano nient’altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano.45 I quali sono fatti dalli fabbri e dalli orefici. Di niuna altra cosa saranno, se non di quello che vogliono li sacerdoti.
46 Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricate essere dèi?46 E li orefici (e quelli) che li fanno, non sono di molto tempo. Or dunque possono quelli, che sono fatti da loro, essere iddii?
47 Essi hanno lasciato ai loro posteri menzogna e vergogna.47 Abbandonarono le cose false e vituperio a quelli che poi debbono venire.
48 Difatti, quando sopraggiungono la guerra e i mali, i sacerdoti si consigliano fra loro dove potranno nascondersi insieme con i loro dèi.48 Però che quando sopraverrà loro battaglia e male, si pensano li sacerdoti, dov' egli si nascondano con essi.
49 Come dunque è possibile non comprendere che non sono dèi coloro che non salvano se stessi né dalla guerra né dai mali?49 Adunque come si debbono sentire che siano iddii, i quali non si possono liberare nè di battaglia nè di male?
50 In merito a questo si riconoscerà che gli dèi di legno, d’oro e d’argento sono falsi; a tutte le nazioni e ai re sarà evidente che essi non sono dèi, ma opere degli uomini, e non c’è in loro nessuna opera di Dio.50 Però che, conciosia cosa che siano di legno (e di pietra), d'oro o d'argento, saprassi poi che sono falsi da tutte le genti e dalli re; le quali cose sono manifeste, però che non sono iddii, ma sono opera di mano d' uomini, e non sono operazione di Dio (i loro iddii).
51 A chi dunque non è evidente che essi non sono dèi?
51 ...
52 Essi infatti non potranno costituire un re sulla terra né concedere la pioggia agli uomini;52 Non suscitano re a' reami, e non dànno pluvia alli uomini.
53 non risolveranno le contese né libereranno chi è offeso ingiustamente, poiché non hanno alcun potere. Sono come cornacchie fra il cielo e la terra.53 E non sanno discernere a neuno giudicio, e non liberano la contrada dalla ingiuria; però che non possono nulla, sì come le cornacchielle tra lo cielo e la terra; (cioè, quando volano, non toccano nè cielo nè terra).
54 Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dèi di legno, d’oro e d’argento, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi bruceranno là in mezzo come travi.54 E quando avvenisse che lo fuoco appigliasse nelle case di questi iddii di legno e di oro e di ariento, li loro sacerdoti fuggiranno, e liberaranno sè medesimi (s' elli potranno); ed egli arderanno nel mezzo (della terra), sì come fussono travi.
55 A un re e ai nemici non potranno resistere.55 Non faranno resistenza nò alli re nè a battaglia. Adunque come si puote dire o comprendere nell' animo, che siano iddii?
56 Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dèi?
56 Non si poteran liberare da' rubatori nè dai ladroni, però ch' egli sono o di legno o di pietra, o d'oro o d'argento; quelli (iniqui e malvagi, cioè li) ladroni sono più forti.
57 Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi dèi di legno, d’oro e d’argento, ai quali i ladri toglieranno l’oro e l’argento e le vesti che li avvolgevano, e fuggiranno; gli dèi non potranno aiutare neppure se stessi.57 E torranno loro da dosso l'oro e l'argento e lo vestimento con che saranno coperti, e anderànnosene; e non si puonno aiutare.
58 Per questo è superiore a questi dèi bugiardi un re che mostri coraggio oppure un oggetto utile in casa, di cui si servirà chi l’ha acquistato; anche una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa, è superiore a questi dèi bugiardi, o persino una colonna di legno in un palazzo.58 E anche è meglio esser re, dimostrante la virtù sua, ovver uno vaso utile nella casa, nel quale si glorierà chi lo possiede, ovver porta nella casa, la qual custodisce le cose che vi sono, che gli falsi iddii.
59 Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo, obbediscono volentieri.59 Lo sole e la luna e le stelle, quando sono splendide e mandate ad utilitade, (non) odono.
60 Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione.60 E simigliantemente la saetta e fulgore, quando apparisce, sì è molto chiara; e quello medesimo spirito spira in ogni regione.
61 Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, esse eseguono l’ordine; il fuoco, inviato dall’alto per consumare monti e boschi, esegue l’ordine.61 E li nuvoli, quando èlli comandato loro da Dio, che vadano per tutto il mondo, incontinente fanno quello che è loro comandato.
62 Gli dèi invece non assomigliano, né per l’aspetto né per la potenza, a queste cose.62 E anche lo fuoco, mandato di sopra, sì consuma li monti e le selve, e fa quello che gli è comandato. Ma queste cose non [sono] simili d' uno di loro nè per bellezza nè per virtù.
63 Da questo non si deve ritenere né dichiarare che siano dèi, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini.63 Per la qual cosa non si deve dire nè pensare, che siano iddii; poi che non possono giudicare, nè giudicio dare, nè farlo agli uomini.
64 Conoscendo dunque che essi non sono dèi, non temeteli!
64 Sappiendo voi adunque che non sono iddii, però non li temete.
65 Essi non malediranno né benediranno i re;65 Egli non benediceranno li re, e non li malediceranno.
66 non mostreranno alle nazioni segni nel cielo né risplenderanno come il sole né illumineranno come la luna.66 Però che non mostrano segni in cielo alle genti; e non luceranno come lo sole, e non daranno lume come la luna.
67 Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e aiutare se stesse.67 Le bestie sono migliori di loro, però che almeno possono fuggire sotto li tetti, acciò che faccia loro prode.
68 Dunque, in nessuna maniera è evidente per noi che essi siano dèi; per questo non temeteli!
68 Per niuna cosa dunque v'è manifesto che siano iddii; per la qual cosa non li temete.
69 Come infatti uno spauracchio che in un campo di cetrioli nulla protegge, tali sono i loro dèi di legno, d’oro e d’argento;69 Però che come la paura (cioè lo spaventacchio) non è cagione che nel cucumerario si custodisca alcuna cosa, così sono i loro iddii di legno e d'oro e d'ariento.
70 ancora, i loro dèi di legno, d’oro e d’argento si possono paragonare a un arbusto spinoso in un giardino, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre.70 In quello modo [è] la spina bianca nell' orto, sopra la quale ogni uccello si posa. Simigliantemente sono simili allo morto, lo quale è gittato alle tenebre, (così sono) i loro iddii che sono [di legno e] d'oro e d'argento.
71 Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro comprenderete che non sono dèi; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna.71 Dalla porpora e dal marmoro, che tengono sopra, saprete che non sono iddii. Egli alla fine saranno mangiati, e saranno vituperio alla contrada, (cioè che si venderanno, e li denari si spenderanno in mangiari).
72 È migliore dunque un uomo giusto che non abbia idoli, perché sarà lontano dal disonore.
72 E (ancora) migliore è uno uomo giusto, il quale non hae queste idolatrie; però che egli sarà di lungi (dalla vergogna, e ancora) dalli vituperii.