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Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 5


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso.1 Naaman, principe della milizia del re di Siria, era grande uomo appo il suo signore, ed era onorato; però che per lui il Signore avea data salute al re di Siria; ed era forte e ricco, ma era leproso.
2 Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn.2 E di Siria erano usciti ladroncelli, e aveano menato in pregione della terra d' Israel una fanciulla piccola, la quale era al servigio della moglie di Naaman.
3 Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra».3 La quale disse alla donna sua: volesse Iddio, che il mio signore fosse col profeta il quale è in Samaria; veramente egli lo avrebbe curato dalla lepra, la qual' egli ha.
4 Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così».4 Ed entrando lui [Naaman] al signore suo, dissegli e nunciogli: così e così ha detto una fanciulla della terra d' Israel.
5 Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti.5 E disse il re di Siria: va, e io manderò lettere al re d' Israel. Il quale partitosi, e portato seco dieci talenti d'ariento, e seimilia denari d'oro, e X robbe,
6 Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra».6 portò lettere al re d' Israel in queste parole: quando tu riceverai questa lettera, sappi ch' io mando a te Naaman mio servo, perchè tu il curi della sua lepra.
7 Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
7 E letta la lettera, [il re d' Israel] squarciò le sue vestimenta, e disse: sono io Iddio, ch' io possa uccidere e vivificare, che costui ha mandato a me, ch' io curi uno uomo della sua lepra? attendete e vedete ch' egli va cercando cagione contro a me.
8 Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele».8 La quale cosa udita Eliseo, uomo di Dio, cioè che il re d' Israel avea squarciate le vestimenta sue, mandogli dicendo: perchè hai tu squarciate le vestimenta tue? vegna a me, e sappia ch' egli è profeta in Israel.
9 Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.9 Onde venne Naaman con carri e con cavalli, e istette dinanzi all' uscio della casa di Eliseo.
10 Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».10 Ed Eliseo gli mandò dicendo: va, e làvati sette volte nel Giordano, e la tua carne riceverà sanità, e sarai mondato.
11 Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”.11 Irato Naaman partivasi, dicendo: io pensava ch' egli uscisse a me, e stando invocasse il nome del suo Signore Iddio (sopra di me), e con la sua mano toccasse il luogo della lepra, e che mi curasse.
12 Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.12 Non sono egli migliori Abana e Farfar fiumi di Damasco, che tutte l'acque d' Israel, ch' io mi lavi in quelle, e diventi mondo? Ed essendo volto con indegnazione,
13 Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”».13 andàronsene a lui i servi suoi, e dissero a lui: padre, se il profeta t'avesse detto uno grande fatto, certo tu il dovresti fare; quanto maggiormente che t'ha detto ora: làvati, e sarai mondato?
14 Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
14 Onde che egli discese, e lavossi nel Giordano sette volte, secondo la parola che gli avea detta l'uomo di Dio; e ritornò la sua carne sì come d'uno piccolo fanciullo, e fu mondato (dalla lepra).
15 Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo».15 E tornò all' uomo di Dio, e con tutta la sua compagnia venne e istette dinanzi a lui, e disse: veramente so che non è altro Iddio in tutta la terra, salvo in Israel; or ti priego, che tu tolghi la benedizione del tuo servo.
16 Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.16 Ed egli respuose: vive il Signore nel cui cospetto io sto, che non torrò nulla. E facendogli forza, per niun modo consentì.
17 Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore.17 E Naaman disse: sia come tu vogli, ma io tuo servo ti prego, che mi concedi ch' io tolga il carico di due muli di questa terra; però che il tuo servo di quinci innanzi non farà sacrificio ad altro Iddio, se non al Signore.
18 Però il Signore perdoni il tuo servo per questa azione: quando il mio signore entra nel tempio di Rimmon per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e anche io mi prostro nel tempio di Rimmon, mentre egli si prostra nel tempio di Rimmon. Il Signore perdoni il tuo servo per questa azione».18 Questo solo ci è, che tu prieghi Iddio per lo tuo servo; quando il signore mio entra nel tempio di Remmon per adorare, ed egli riposando nelle mie mani, se io adorerò nel tempio di Remmon, adorando lui in quello medesimo luogo, acciò che il Signore perdoni a me per questa cosa.
19 Egli disse: «Va’ in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
19 Il quale disse a lui: va in pace. E partissi da lui, eletto il tempo della terra.
20 Giezi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha rinunciato a prendere dalla mano di questo arameo, Naamàn, ciò che egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui».20 E Giezi servigiale dell' uomo di Dio disse: il mio signore ha perdonato a questo Naaman Siro, non togliendo quelle cose ch' egli recò; vive il Signore, ch' io correrò dopo lui, e torrò alcuna cosa da lui.
21 Giezi inseguì Naamàn. Naamàn, vedendolo correre verso di sé, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?».21 E andò Giezi dopo Naaman; il quale veggendo correre dopo sè, discese dal carro, e vennegli ricontro, e disse: sono tutte le cose diritte?
22 Quello rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: “Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Da’ loro un talento d’argento e due mute di abiti”».22 E quegli respuose: tutte le cose sono diritte; e il mio signore mi manda, e dice: ora sono venuti a me due giovani, figliuoli di profeti, del monte d'Efraim, manda loro uno talento d'ariento e doppie vestimenta da mutare.
23 Naamàn disse: «È meglio che tu prenda due talenti», e insistette con lui. Chiuse due talenti d’argento in due sacchi insieme con due mute di abiti e li diede a due suoi servi, che li portarono davanti a Giezi.23 E disse Naaman: meglio è che tu togli due talenti (d' ariento). E sforzollo, e legò due talenti d'ariento in due sacca, e doppie vestimenta, e puosele su due suoi fanti; e quegli li portavano dinanzi a lui.
24 Giunto alla collina, questi prese dalla loro mano il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò quegli uomini, che se ne andarono.24 E venuto egli già a ora di vespero, tolse queste cose, e ripuosele in casa; e lasciò quegli uomini, e andàronsene.
25 Poi egli andò a presentarsi al suo signore. Eliseo gli domandò: «Giezi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato da nessuna parte».25 Ed egli entrando istette dinanzi al suo signore. E disse Eliseo: onde vieni tu, Giezi? Ed egli respuose: il servo tuo non è stato in luoco alcuno.
26 Egli disse: «Non ero forse presente in spirito quando quell’uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave?26 E lui disse: non era il cor mio presente, quando tornò Naaman del carro contra a te? E tu togliesti l'ariento e le vestimenta, a ciò che comperi vigne e uliveti [e pecore] e buoi e servi e serve.
27 Ma la lebbra di Naamàn si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Uscì da lui lebbroso, bianco come la neve.27 Ma la lepra di Naaman sarà in te, e nel tuo seme in sempiterno. E uscì da lui leproso e bianco come neve.