Seconda lettera ai Corinzi 11
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BIBBIA CEI 1974 | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. | 1 - Oh, se sopportaste un po' di stoltezza da parte mia! ma sì la dovete sopportare! |
2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. | 2 perchè io son geloso di voi, d'una gelosia di Dio, poichè vi ho fidanzati per darvi, vergine casta, a un uomo solo, a Cristo; |
3 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. | 3 e temo che, come il serpente ingannò Eva, colla sua scaltrezza, così i vostri pensieri si siano corrotti allontanandosi dalla semplicità e purezza che conduce a Cristo. |
4 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. | 4 Poichè se il primo venuto predica, o se riceve uno Spirito diverso quale non avete ricevuto [da me], o se egli annunzia un altro Vangelo da quello che avete accettato, costui lo sopportate benissimo! |
5 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"! | 5 Or io penso di non essere rimasto in nulla addietro a questi straordinari apostoli. |
6 E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti. | 6 Se sono rozzo nel parlare, non lo sono nella coscienza, e l'ho pienamente manifestato fra voi in ogni cosa. |
7 O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? | 7 Ho io commesso una colpa, umiliando me stesso perchè voi foste inalzati, in quanto gratuitamente vi annunziai il Vangelo di Dio? |
8 Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. | 8 Ho spogliato altre chiese ricevendone stipendio per il servizio vostro; |
9 E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. | 9 e venuto da voi, e pur essendo in bisogno, non fui d'aggravio a nessuno, chè ai miei bisogni provvidero i fratelli venuti dalla Macedonia; e in tutto ho fatto in modo di non esservi di peso; e lo farò ancora. |
10 Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! | 10 Verità di Cristo è in me; questo vanto non sarà spezzato per me nelle contrade dell'Acaia. |
11 Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! | 11 E perche? perchè non vi amo? Lo sa Iddio. |
12 Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. | 12 Quel che fo, lo farò ancora per troncare il pretesto di quelli che vogliono un pretesto per essere trovati come siam noi in ciò di cui si vantano. |
13 Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. | 13 Costoro sono falsi apostoli, operai ingannevoli, travestiti da apostoli di Cristo. |
14 Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. | 14 Nè è da meravigliarsene, poichè lo stesso Satana si traveste in angelo della luce; |
15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. | 15 non è dunque un gran che se i suoi ministri si travestono come ministri della giustizia. Ma la loro fine sarà conforme alle loro opere. |
16 Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. | 16 Lo ripeto, (non forse alcuno creda che io sia pazzo; e se no, anche come pazzo accettatemi, perchè anch'io un tantino mi vanti). |
17 Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. | 17 Quel che dico in questa fiducia di vantamento, non lo dico secondo il Signore, ma come in istoltezza. |
18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. | 18 Dal momento che molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò. |
19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. | 19 Voi volentieri sopportate i pazzi, pur essendo savi; |
20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. | 20 tollerate che uno vi renda schiavi, o vi divori o vi rubi o vi tratti superbamente, o vi pigli a schiaffi! |
21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. | 21 Lo dico a nostra vergogna; noi ci siam davvero mostrati deboli! Ma dove altri ardisce, (parlo sempre da stolto), ardisco anch'io! |
22 Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! | 22 Son essi Ebrei? anch'io; sono Israeliti? anch'io; sono seme di Abramo? anch'io. |
23 Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. | 23 Sono ministri di Cristo? (parlo da stolto), ancor di più io; da più nelle fatiche, da più nelle prigionie, molto più nelle battiture ricevute, e spesse volte in rischio di morte. |
24 Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; | 24 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; |
25 tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. | 25 tre volte fui battuto colle verghe; una volta fui lapidato; tre volte naufragai; una notte e un giorno passai nell'abisso. |
26 Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; | 26 In viaggi sono stato più volte, in pericoli di fiumi, in pericoli di pirati, in pericoli da parte della mia schiatta, in pericoli da parte dei Gentili; pericoli in città, e nel deserto, e sul mare; pericoli tra i falsi fratelli, |
27 fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. | 27 in fatiche e pene, nelle veglie tante volte, nella fame e nella sete, nei frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità. |
28 E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. | 28 E oltre questi mali esteriori v'è il cruccio quotidiano che su me incombe, cioè la cura di tutte le Chiese. |
29 Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? | 29 Chi è infermo che anch'io nol sia? Chi è scandalizzato senza che io non arda? |
30 Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. | 30 Se c'è da vantarsi, io vanterò gli atti della mia debolezza; |
31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. | 31 Iddio e Padre del Signore Gesù, colui che è benedetto nei secoli, sa che io non mento. |
32 A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, | 32 A Damasco il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città de' Damasceni per pigliarmi, |
33 ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani. | 33 e per una finestra fui calato giù in una cesta lungo il muro, e sfuggii così dalle mani di lui. |