Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Siracide 25


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Di tre cose mi compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
1 In tre cose s'è compiaciuto l'animo mio, le quali sono laudate dinanzi da Dio e dalli uomini;
2 Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita è per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un vecchio adultero privo di senno.

2 cioè, la concordia de' fratelli, e l'amore del prossimo, e il marito e la moglie che si consentano insieme.
3 Nella giovinezza non hai raccolto;
come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia?
3 Tre specie di genti ebbe in odio l'anima mia, e sono molto gravato dell' animo di coloro;
4 Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi,
e agli anziani intendersi di consigli!
4 cioè, povero superbo, ricco bugiardo, vecchio pazzo e disensato.
5 Come s'addice la sapienza ai vecchi,
il discernimento e il consiglio alle persone eminenti!
5 Tu che non radunasti nella giovinezza tua, come troverai nella vecchiezza tua?
6 Corona dei vecchi è un'esperienza molteplice,
loro vanto il timore del Signore.

6 Come è bella cosa alla canizie il giudicio, e dell' antico conoscere il consiglio!
7 Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore,
la decima la dirò con le parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;
7 E come è bellissima alli antichi la sapienza, e il glorioso intelletto e il consiglio!
8 felice chi vive con una moglie assennata,
colui che non pecca con la sua lingua,
chi non deve servire a uno indegno di lui;
8 La corona de' vecchi è il molto sapere; e la gloria loro è il timore di Dio.
9 fortunato chi ha trovato la prudenza,
chi si rivolge a orecchi attenti;
9 Io magnificai nove cose del cuore da non sospicarle; e la decima cosa diroe nella lingua degli uomini:
10 quanto è grande chi ha trovato la sapienza,
ma nessuno supera chi teme il Signore.
10 l' uomo lo quale vivendo s' allegra ne' suoi figliuoli, vedendo la sovversione delli suoi inimici.
11 Il timore del Signore è più di ogni cosa;
chi lo possiede a chi potrà esser paragonato?

11 Beato colui che abita colla femina savia, e colui che per la lingua sua non è caduto, e colui che non servì a coloro ch' erano indegni di lui.
12 Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore;
qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna;
12 Beato colui che ha trovato vero amico, e colui che parla giustizia a colui che l'ascolta.
13 qualunque sventura, ma non la sventura
causata dagli avversari;
qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici.
13 Come è grande colui che trovò sapienza e scienza! ma egli non è maggiore di coloro che temono Iddio.
14 Non c'è veleno peggiore del veleno di un serpente,
non c'è ira peggiore dell'ira di un nemico.
14 Il timore di Dio si puose sopra tutte le cose.
15 Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.
15 Beato è colui a cui è donato d' avere il timore di Dio; e colui che teme Iddio, a cui sarà egli assomigliato?
16 La malvagità di una donna ne àltera l'aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.
16 Lo timore di Dio è il principio del suo amore; ma il principio della fede è proprio a congiugnerlo a lui.
17 Suo marito siede in mezzo ai suoi vicini
e ascoltandoli geme amaramente.
17 Ogni piaga è tristizia del cuore; e ogni malizia si è riezza della femina.
18 Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una
donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!
18 E vederà ogni piaga, e non piaga del cuore;
19 Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
19 e ogni riezza, e non riezza della femina;
20 Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
20 e ogni rancore, e non rancore di coloro che odiano;
21 Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo
è una donna che mantiene il proprio marito.
21 e ogni vendetta, e non vendetta de' nimici.
22 Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;
22 Non è capo più malvagio, che quello del serpente;
23 mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale colei che non rende felice il proprio marito.
23 e non è ira sopra l'ira della femina. Più mi piacerebbe di abitare con leoni e draconi, che abitare con femina mala.
24 Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.
24 La riezza della femina muta la faccia sua, e sì come orso diserta il volto suo, e sì come uno sacco dimostralo. In mezzo delli prossimi suoi
25 Non dare all'acqua un'uscita
né libertà di parlare a una donna malvagia.
25 pianse il marito suo, e udendo sospiroe uno poco.
26 Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.
26 Ogni malizia è picciola, rispetto alla malizia della femina; la parte de' peccatori caggia sopra lei.
27 Come lo salire arenoso è nelli piedi del veterano, così è la femina allinguata all' uomo pacifico.
28 Non guardare nella bellezza della femina, e non desiderare la femina nella bellezza sua.
29 L'ira della femina (nella faccia sua) e grande irreverenza e grande confusione.
30 La femina, s'ella averae principato, sarà contraria al marito suo.
31 Cuore umile e faccia trista e piaga di morte è la femina malvagia.
32 Mano debile, ginocchia dinervate, si è la femina che non beatifica il suo marito.
33 Il principio del peccato fu fatto dalla femina, e per lei tutti morremo.
34 Non dare all' acqua tua uscita, eziandio poca; nè alla cattiva femina concedere licenza d' uscire fuori.
35 Se ella non anderae a lato alla tua mano, ella ti confonderae nel conspetto de' tuoi nimici.
36 Tagliala dalla carne tua, acciò ch' ella non ti usi in mala carne sempre.