Scrutatio

Martedi, 18 giugno 2024 - Santa Marina ( Letture di oggi)

Siracide 19


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
1 L'operaio ebbrioso non arricchirae; e colui che dispregia le cose piccole, a poco a poco cade in giù.
2 Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
2 Il vino e le femine fanno uscire di loro essere i savi (in senno), e fanno degni di reprensione li sensati.
3 Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.

3 E colui che si accosta alle femine fornicarie, sarà malvagio; sozzura e vermini saranno suoi eredi; e sarà levato in maggiore esemplo, e l' anima sua fia tolta dal numero (de' santi).
4 Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
4 Colui che tosto crede, sì è di leggiero cuore, e abbasserassi; e colui che peccoe contro all' anima sua, oltre a ciò sarà obligato.
5 Chi si compiace del male sarà condannato;
5 Colui che si allegra del male, sarà ispento (del libro della vita); e colui che odia la correzione, sarà scemato della vita; e colui che odia il molto parlare, spegne la malizia.
6 chi odia la loquacità sfugge al male.
6 E chi pecca nell' anima sua, se ne pentirae; e chi s' allegra della malizia, sarà ispento.
7 Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
7 Non ridire la parola rea e dura, e non sarai abbassato.
8 non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
8 Allo amico nè allo nimico non narrare i tuoi secreti; e se sono occulti, non li manifestare il peccato (non manifestare loro)
9 Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
9 Però che (il nimico) sì t'udirae; guarderatti, sì com'elli difenda il peccato tuo, e odierà te, e così sarae sempre teco.
10 Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta' sicuro, non ti farà scoppiare.
10 Udisti parola contro il prossimo tuo? muoia in te, fidandosi egli di te, però che non ti diromperà (la parola).
11 Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
11 Dalla udita della parola partorisce lo stolto, sì come il pianto del parto del fanciullo.
12 Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.

12 E come la saetta, si ficca la parola nel cuore dello stolto.
13 Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
13 Riprendi l'amico, acciò che non si creda non avere peccato, e dica: io nol feci; o se elli il fece, che non lo faccia più.
14 Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
14 Riprendi il prossimo, acciò ch' egli non dica: non peccai; e se egli dica: peccai, acciò ch' egli non pecchi più.
15 Interroga l'amico, perché spesso si tratta di
calunnia;
non credere a ogni parola.
15 Riprendi l'amico, però che spesso si falla.
16 C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
16 E non credere ad ogni parola; egli è chi cade nel parlare, ma non nell' animo.
17 Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fa' intervenire la legge dell'Altissimo.

17 Or chi è che non abbi peccato nel parlare? (quasi nullo); riprendi il prossimo, inanzi che tu il minacci.
18 Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
18 Dà luogo al timore dello Altissimo; però che ogni sapienza è timore di Dio, e in ogni sapienza si è la disposizione della legge.
19 Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
19 E non è sapienza la disciplina della malizia; e la prudenza de' peccatori non è buono pensiero.
20 V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
20 (Egli è prudenza la quale) è malizia, e in quella si è maledizione; ed è insipiente colui che diminuisce in sapienza.
21 Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
21 Migliore è l'uomo che ha manco di sapienza e che ha manco di senno, essendo in timore di Dio, che colui che abbonda in senno, e trapassa la legge dello Altissimo.
22 Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
22 Ed è una certa sagacitade (ordinata a ingannar altrui), e questa è iniqua.
23 C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
23 E sì è alcuno che dice la parola certa, narrando veritade; e sì è alcuno il quale maliziosamente s' inchina, e l' animo suo è pieno d' inganno.
24 abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
24 E sì è alcuno (giusto), il quale troppo si sottomette da molta umilità; e sì è alcuno (giusto), che china il viso, e fingesi di non vedere quello che non si sae.
25 E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
25 E se dalla debilezza delle forze è vietato di peccare, se troverae tempo di malfare, male farae.
26 Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
26 Dal viso si conosce l'uomo, e dallo riscontro della faccia si conosce colui che è sensato.
27 Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.
27 La copritura del dorso e il riso della bocca e l'andare dell' uomo significa quello, quale egli è.
28 Egli è correzione bugiarda nella bocca del villaneggiante; ed è giudicio lo quale non si prova essere buono; ed è tacente giudicio, e quello è del prudente.