Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Proverbi 23


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA VOLGARE
1 Quando siedi a mangiare con un potente,
considera bene che cosa hai davanti;
1 (E però dice Salomone:) quando tu devi mangiare con uno ricco uomo, guarda bene ciò che ti metterà inanzi (e tutta la maniera).
2 mettiti un coltello alla gola,
se hai molto appetito.
2 (E se tu intendi cosa fuori di ragione, delìberatene più tosto che tu puoi). E tienti la lingua in bocca, sì come tu avessi un coltello in gozzo, se tu hai in balia la vita tua.
3 Non desiderare le sue ghiottonerie,
sono un cibo fallace.
3 Non agognare de' cibi di colui che ha guadagnato di falsitade.
4 Non affannarti per arricchire,
rinunzia a un simile pensiero;
4 Non pensare già che tu possi diventare ricco (per lavorare, nè) per tuo lavorare, (se Iddio non t' aiuta; e perciò devi miserevolmente mantenere;) e non devi già troppo pensare a tale cosa.
5 appena vi fai volare gli occhi sopra,
essa già non è più:
perché mette ali come aquila
e vola verso il cielo.
5 Non desiderare già troppe ricchezze le quali tu non puoi avere, (là dove tu non puoi avere onore; non ti curare di disputare delle Scritture, nè di ciò che Dio abbia a fare, che a te non tiene niente; chè quando tu crederai più sapere, meno ne saprai; chè spesso adiviene che ciò che gli uomini credono che debba in fretta essere e tosto, alcuna volta viene che non avverà, anzi avviene tutto il contrario; e perciò è troppo folle chi si intramette dello affare. di Dio); imperciò che si faranno aguglie, e voleranno in cielo.
6 Non mangiare il pane di chi ha l'occhio cattivo
e non desiderare le sue ghiottonerie,
6 Allo uomo invidioso non tenere compagnia, (nè in colui che mette sua speranza nelle venture che già non verranno), e non desiderrai suoi cibi.
7 perché come chi calcola fra di sé, così è costui;
ti dirà: "Mangia e bevi",
ma il suo cuore non è con te.
7 Cotali genti somigliano coloro che [non sanno] ciò sia veritade. Con quello cotal uomo non mangiare già; chè quando elli ti darà mangiare, tanto averatti meno al suo cuore.
8 Il boccone che hai mangiato rigetterai
e avrai sprecato le tue parole gentili.
8 E del malvagio esempio, che tu piglierai con quello cotale uomo, ti converrà fare penitenza anzi che tu debba trapassare. E perciò fa male chi si mette in malvagia compagnia, e perde assai del suo buono nome.
9 Non parlare agli orecchi di uno stolto,
perché egli disprezzerà le tue sagge parole.
9 (Guàrdati d' avere questione con niuno disleale, e) dinanzi all' uomo malvagio ti devi guardare di ben dire; chè tu gliene dispiaci in tutto; e molto viene in gran dispetto il malvagio, quando elli vede fare bene; (chè elli vuole tutta via essere migliore di tutti ).
10 Non spostare il confine antico,
e non invadere il campo degli orfani,
10 (Niuna convenzione non guardare a fare con loro, e loro diritto non tòrre, nè) al povero non rapire lo suo diritto; chè il povero e l' orfano fanciullo difende il nostro Signore; (e bene lo mostra; chè tanto com' elli andò per terra, egli amoe più il povero che il ricco).
11 perché il loro vendicatore è forte,
egli difenderà la loro causa contro di te.
11 (E dice) egli è vendicatore delle povere genti contro li folli e ricchi; e intende come il ricco uomo mena il povero.
12 Piega il cuore alla correzione
e l'orecchio ai discorsi sapienti.
12 (Bello figliuolo), guarda che il tuo cuore intenda tutto a dottrina e a sapienza; (e quando tu intendi la malvagia parola, tanto tosto quanto più puoi del tuo cuore e delle tue orecchie la lieva ).
13 Non risparmiare al giovane la correzione,
anche se tu lo batti con la verga, non morirà;
13 Il fanciullo, tanto quanto egli è giovane e picciolo, castigalo tuttavia; e fàllo temere e per insegnamento e per batterlo colla vergella.
14 anzi, se lo batti con la verga,
lo salverai dagli inferi.
14 E se tu il castighi (e mettilo in questo secolo in buona dottrina, e in buona vita e in timore ed altro), tu lo guarderai dalla morte dello inferno. (Molto desidera Iddio, che l' uomo si tragga di peccato, e ch' elli si tenga nel suo servigio; e bene il mostra in più maniere, quando elli dice a tutti comunemente per Salomone):
15 Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio,
anche il mio cuore gioirà.
15 Bello figliuolo, se tuo cuore e te riguardi di mala vita (e di malo affare), il mio cuore sarà in pace con teco; (e guarderatti d'avversitade e da tribulazione).
16 Esulteranno le mie viscere,
quando le tue labbra diranno parole rette.
16 E molto mi piace, se tu guardi la tua lingua e la tua bocca nettamente (sanza dire villania. o male d'altrui ).
17 Il tuo cuore non invidi i peccatori,
ma resti sempre nel timore del Signore,
17 Non avere usanza di malvagio, (e nè essere malvagio uomo in ricchezza e in pace in questo mondo); ma tutti li dì della vita tua, (o povero o ricco che tu ti sia), temi Iddio (e metti in lui tutta tua speranza).
18 perché così avrai un avvenire
e la tua speranza non sarà delusa.
18 Ello ti sarà renduto il dì del giudicio; e bene sappi che il soprano re non ti dimenticherà giammai.
19 Ascolta, figlio mio, e sii saggio
e indirizza il cuore per la via retta.
19 Intendi ciò che io t' insegno; sii savio; informa il tuo cuore e la tua vita nella via di veritade.
20 Non essere fra quelli che s'inebriano di vino,
né fra coloro che son ghiotti di carne,
20 Sopra tutte cose ti guarda di malvagia compagnia, e di coloro che non hanno cura di menare buona vita e sanza peccato,
21 perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno
e il dormiglione si vestirà di stracci.
21 e di coloro che vogliono avere dell' altrui, e di coloro che portano falso testimonio contro altrui, e danno malvagio consiglio altrui; da loro discendenti saranno distrutti (e verranno a mala confusione), e al dì dirieto anderanno in corpo e in anima allo inferno.
22 Ascolta tuo padre che ti ha generato,
non disprezzare tua madre quando è vecchia.
22 Intendi di cuore colui che ti generoe, (e intendi ciò ch' elli t'insegna); e non dispregiare già la tua madre, quand' ella invecchia, (e quand' ella sarà in malattia e in povertade).
23 Acquista il vero bene e non cederlo,
la sapienza, l'istruzione e l'intelligenza.
23 E non mentire (per cosa che tu odi), e se alcuno ha mestiero del tuo consiglio, sì lo consiglia per amor di Dio sanza nullo pregio; e insegna a coloro che n' hanno bisogno, (se tu sai più che non sanno loro, e si di' loro ciò ch' elli ti domandano).
24 Il padre del giusto gioirà pienamente
e chi ha generato un saggio se ne compiacerà.
24 Molto puote avere grande gioia quello che hae il figliuolo prode uomo; e quello che hae savio figliuolo ne deve essere molto lieto.
25 Gioisca tuo padre e tua madre
e si rallegri colei che ti ha generato.
25 Sia tale che il tuo padre e la madre tua (e li tuoi amici) abbino onore di te.
26 Fa' bene attenzione a me, figlio mio,
e tieni fisso lo sguardo ai miei consigli:
26 Figliuolo mio, dammi il cuor tuo, e gli occhi tuoi guardino i fatti mici. (E se tu altrimenti vivi che tu non devi, tu sarai dolore a tutti li tuoi amici, quanto ti sarà misavvenuto).
27 una fossa profonda è la prostituta,
e un pozzo stretto la straniera.
27 L'un dì appresso l'altro cade il malvagio uomo in peccato, e non se ne avvede infino a tanto che viene alla fossa di disperazione; leggermente cade l' uomo in peccato mortale.
28 Essa si apposta come un ladro
e aumenta fra gli uomini il numero dei perfidi.
28 (Ma grande gravezza è a lasciare ciò che li piace e che gli diletta; chè la cattiva carne dell' uomo ella non ha cura, se none di peccare e di viltade; ma alla fine gli verrà molto caro comprato). Or ella sta a tradimento, come ladro nella via; e se non trova chi si difenda, sì gli uccide.
29 Per chi i guai? Per chi i lamenti?
Per chi i litigi? Per chi i gemiti?
A chi le percosse per futili motivi? A chi gli occhi rossi?
29 (In molte maniere volge e inganna il demonio il cuore dell' uomo, inanzi che lo metta in volontade d'alcuno peccato; e quando elli l'ha tanto menato in mala vita per dislealtà, alla fine il trae alla morte dello inferno. E perciò dice Salomone, che il demonio agguarda l' uomo, come ladro, inganna tutti coloro ch' elli puote trarre a peccato). Or chi averà i guai? or chi averae le zuffe? or chi avrà l' inferno? or chi sarà fedito sanza colpa? or cui conviene portare gli occhi bassi?
30 Per quelli che si perdono dietro al vino
e vanno a gustare vino puro.
30 Non a coloro i quali sono mentovati di sopra, cioè bevitori e rangolosi di tener la coppa a bocca? (E coloro che menano vita disleale, non hanno cura di loro ammendare e nè di servire a Dio; non è già maraviglia, s' egli addiviene di coloro misavventura; e come più gli misavviene, tanto è più grande dolore a lui, inanzi a tutti quanti li suoi amici ).
31 Non guardare il vino quando rosseggia,
quando scintilla nella coppa
e scende giù piano piano;
31 Non desiderare già di bere troppo vino per la bellezza di lui, (chè addiviene molto male per troppo bere); però che il vino entra molto dolcemente,
32 finirà con il morderti come un serpente
e pungerti come una vipera.
32 ma nella fine mette l'uomo a troppo mal agio; elli fae tali cose, donde elli si ripenterebbe poi, se potesse.
33 Allora i tuoi occhi vedranno cose strane
e la tua mente dirà cose sconnesse.
33 E lo soperchio bere del vino sì muove l'uomo a iussuria; (e sì gli fa dire e fare di grandi oltraggi); e brievemente l' uomo, che volentieri s' inebria, non può celare cosa che sappia.
34 Ti parrà di giacere in alto mare
o di dormire in cima all'albero maestro.
34 (E perciò dice Salomone:) l' uomo che non si guarda (e che non cura cosa che faccia) sì è come quello che deve governare la nave e (hae il governamento perduto, per ch' egli sarà come quello) dorme nel mezzo del mare; (che non si guarda nel mondo contro alle tentazioni del demonio; e chi a tutti i vizii e tutti peccati si abbandona, adunque bene ha perduto il governamento, quando la sua vita è ciascuno di alla morte dello inferno).
35 "Mi hanno picchiato, ma non sento male.
Mi hanno bastonato, ma non me ne sono accorto.
Quando mi sveglierò? Ne chiederò dell'altro".
35 E tale uomo dice: e' m' ha battuto, e io [non] lo sentiroe; giae io sono tratto da molti, e sì non mi sento niente di duolo; desidera ancora di vegghiare e trovare del vino per inebriarsi. (E perciò che Dio è molto misericordioso, l' ha istretto a penitenza, e non gli rende tanto tosto il suo merito, e' sì non teme malo affare; anzi pensa che ne lascerae la sua mala vita).