Secondo libro di Samuele 19
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BIBBIA CEI 1974 | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: "Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!". | 1 - Fu riferito a Joab che il re piangeva ed era in lutto per il figlio suo, |
2 Fu riferito a Ioab: "Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne". | 2 e la vittoria di quel giorno si cambiò per tutto il popolo in cagione di duolo, poichè il popolo sentì dirsi in quel giorno: «Il re si duole per il suo figliuolo». |
3 La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: "Il re è molto afflitto a causa del figlio". | 3 E il popolo evitò in quel giorno di entrare nella città, come suol astenersi un popolo sconfitto e fuggito dalla battaglia. |
4 Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita in battaglia. | 4 Inoltre il re si coprì il capo e ad alta voce gridava: «Figliuol mio Absalom! Absalom figliuol mio, figliuol mio!». |
5 Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!". | 5 Joab allora entrò nella casa del re e disse: «Oggi tu hai coperto di confusione la faccia di tutti i tuoi servi, che hanno salvato la tua vita e quella dei tuoi figliuoli e delle tue figliuole, delle tue mogli e delle tue concubine. |
6 Allora Ioab entrò in casa del re e disse: "Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, | 6 Tu ami quelli che ti odiano e hai in odio quei che ti amano e oggi hai mostrato che non ti curi dei tuoi duci e dei tuoi soldati, e ho veramente conosciuto ora che, se Absalom vivesse e noi tutti fossimo morti, ne avresti piacere. |
7 perché mostri di amare quelli che ti odiano e di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi. | 7 Ora adunque alzati, vieni fuori e parlando soddisfa i tuoi servi, poichè ti giuro per il Signore, che se tu non esci, neppur uno rimarrà teco questa notte e questo sarà per te peggio di tutti i mali che ti sian capitati dalla tua adolescenza fino ad ora». |
8 Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi". | 8 Si alzò adunque il re e si pose a sedere alla porta; a tutto il popolo fu annunziato che il re se ne stava seduto alla porta, e tutta la moltitudine venne a presentarsi al re. Israele poi fuggì alle sue tende. |
9 Allora il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il popolo: "Ecco il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne alla presenza del re. Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. | 9 Ora in tutte le tribù d'Israele il popolo altercava e diceva: «Il re ci liberò dalle mani dei nostri nemici; egli ci salvò dalle mani dei Filistei ed ora fuggì da questa terra a cagione di Absalom. |
10 In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: "Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne. | 10 Absalom poi che noi abbiamo unto re sopra di noi, è morto in battaglia. Fino a quando non parlerete di richiamare il re?». |
11 Ma quanto ad Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?". | 11 Dal canto suo Davide spedì messaggi a Sadoc e ad Abiatar sacerdoti per dire: «Parlate agli anziani di Giuda, e dite loro: - Perchè venite ultimi di tutti a ricondurre il re in sua casa? -». (Infatti quel che si diceva in tutto Israele era pervenuto a conoscenza del re). |
12 Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? | 12 «Voi siete miei fratelli, mie ossa e mia carne; perchè ultimi di tutti richiamate il re? |
13 Voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re? | 13 E ad Amasa dite: - Non sei tu mie ossa e carne mia? Il Signore faccia a me questo e peggio ancora se non ti costituirò stabilmente capo delle mie schiere in luogo di Joab -». |
14 Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!". | 14 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come quello di un solo uomo e mandarono dal re a dirgli: «Ritorna tu e tutti i tuoi servi». |
15 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi ministri". | 15 E il re fece ritorno e venne fino al Giordano, e tutto [il popolo di] Giuda venne fino a Galgala per incontrare il re a fargli passare il fiume. |
16 Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano. | 16 Semei figlio di Gera figlio di Jemini di Baurim si affrettò a venire incontro al re Davide cogli uomini di Giuda, |
17 Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. | 17 avendo seco mille uomini di Beniamino. Anche Siba il servo della casa di Saul e i quindici suoi figli e i venti servi erano con lui e attraversarono il Giordano davanti al re |
18 Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano prima del re | 18 e passarono i guadi, per condurre al di là la famiglia del re ed eseguirne gli ordini. Semei poi figlio di Gera, prostratosi dinanzi al re, dopo che egli ebbe passato il Giordano, |
19 e avevano servito per far passare la famiglia del re e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano | 19 gli disse: «Non tener conto, o mio signore, delle mie iniquità, nè ricordati delle ingiurie del tuo servo, proferite nel giorno in cui tu, re mio signore, uscivi da Gerusalemme, e non ritenerle, o re, in cuor tuo. |
20 e disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente! | 20 Poichè conosco io tuo servo il mio delitto e perciò oggi me ne venni fra i primi di tutta la casa di Giuseppe e scesi incontro al re mio signore». |
21 Perché il tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore". | 21 Rispondendo Abisai figlio di Sarvia, disse: «E per queste parole non sarà ucciso Semei, che ha maledetto l'unto del Signore?». |
22 Ma Abisài figlio di Zeruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simeì perché ha maledetto il consacrato del Signore?". | 22 Ma Davide disse: «Che v'ha tra me e voi figli di Sarvia? Perchè farvi oggi miei avversari? Forse che oggi potrebbe uccidersi un uomo in Israele? Ignoro io forse di esser fatto oggi re d'Israele?». |
23 Davide disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so dunque che oggi divento re di Israele?". | 23 Poi disse a Semei: «Non morirai», e glielo giurò. |
24 Il re disse a Simeì: "Tu non morirai!". E il re glielo giurò. | 24 Mifiboset figlio di Saul discese anch'egli incontro al re, coi piedi sporchi e la barba intonsa; dal giorno dell'uscita del re fino al suo ritorno pacifico, non s'era mai lavato le vesti. |
25 Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. | 25 Mentre moveva incontro al re in Gerusalemme, il re gli disse: «Perchè non venisti meco, Mifiboset?». |
26 Quando giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei venuto con me, Merib-Bàal?". | 26 Ed egli rispose: «Re, mio signore, il mio servitore si burlò di me; io, tuo servo, gli aveva detto di allestirmi l'asino affinchè io montandovi sopra andassi col re, poichè io, tuo servo, sono zoppo; |
27 Egli rispose: "Re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo. | 27 di più egli accusò me tuo servo innanzi al re mio padrone. Ma tu, mio signore, sei come un angelo di Dio; fai quello che ti piace, |
28 Ma egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi. | 28 poichè la casa del padre mio non ha meritato dal re mio signore altro che morte; tu invece hai collocato me tuo servo tra i convitati alla tua mensa; di che posso io giustamente lamentarmi? oppure che ho io da gridare di più al re?». |
29 Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di implorare presso il re?". | 29 Il re allora gli disse: «Perchè tu parli ancora? Resta fisso quel che ho detto: - Tu e Siba dividetevi i possedimenti-». |
30 Il re gli disse: "Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi". | 30 Ma Mifiboset disse al re: «Che si prenda anche tutto, dacchè il re mio signore ha fatto ritorno in pace alla casa sua». |
31 Merib-Bàal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!". | 31 Anche Berzellai il Galaadita, scendendo da Rogelim, passò il Giordano col re, pronto anche ad accompagnarlo oltre il fiume. |
32 Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. | 32 Era Berzellai il Galaadita vecchio assai, cioè ottuagenario, e aveva fornito alimenti al re, mentre dimorava negli accampamenti, poichè era uomo assai ricco. |
33 Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. | 33 Il re pertanto disse a Berzellai: «Vieni con me a Gerusalemme e vi riposerai tranquillo». |
34 Il re disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme". | 34 Ma rispose Berzellai al re: «Quanti saranno oramai i giorni del viver mio, perchè salga col re a Gerusalemme? |
35 Ma Barzillài rispose al re: "Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme? | 35 Io sono ottuagenario; possono i miei sensi essere in grado di discernere ciò che è dolce e ciò che è amaro? Oppure possono il cibo e la bevanda dilettare il tuo servo? O posso io ancora udire la voce dei cantori e delle cantanti? Perchè il tuo servo ti sarà egli di aggravio, o re mio signore? |
36 Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio signore? | 36 Il tuo servo se ne verrà teco un po' oltre il Giordano. Ma io non ho bisogno di tal cambiamento. |
37 Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? | 37 Lascia, ti prego, ritornare il tuo servo a morirsene nella sua città per esservi seppellito nel sepolcro di mio padre e di mia madre. Ma ecco il tuo servo Camaam; venga egli con te, o re mio signore, e fa' a lui quello che ti parrà bene». |
38 Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm; venga lui con il re mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà". | 38 Allora il re gli disse: «Verrà meco Camaam ed io farò a lui tutto quello che a te piacerà e tutto ciò che domanderai da me l'otterrai». |
39 Il re rispose: "Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me". | 39 Dopo che tutto il popolo col re ebbe passato il Giordano, il re baciò Berzellai e lo benedisse, ed egli ritornò al suo paese, |
40 Poi tutto il popolo passò il Giordano; il re l'aveva già passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa. | 40 mentre il re accompagnato da Camaam passò a Galgala. Tutto il popolo di Giuda e solo metà del popolo d'Israele era presente, [quando il re passò il Giordano]; |
41 Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re. | 41 perciò tutti gli uomini d'Israele accorsi dal re, gli dissero: «Perchè i nostri fratelli della tribù di Giuda ti hanno rubato ed essi han fatto passare il Giordano a te e alla tua casa e a tutti gli uomini di Davide con lui?». |
42 Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: "Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?". | 42 Risposero tutti gli uomini di Giuda agli uomini d'Israele: «Perchè il re appartiene a noi più da vicino. A che scopo adirarvi per un fatto simile? Abbiamo noi mangiato a spese del re o ci furono dati dei regali?». |
43 Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?". | 43 E gli uomini d'Israele risposero agli uomini di Giuda e dissero: «Noi siamo dieci volte più di voi presso il re, e Davide appartiene più a noi che a voi; perchè ci avete usato lo sgarbo di non annunciarci prima affinchè anche noi riconducessimo il nostro re?». Ma gli uomini di Giuda risposero con troppa asprezza agli uomini d'Israele. |
44 Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: "Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?". Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli Israeliti. |