1 טֹוב שֵׁם מִשֶּׁמֶן טֹוב וְיֹום הַמָּוֶת מִיֹּום הִוָּלְדֹו | 1 - Accadde ancora che sette fratelli presi con la loro madre venivano sforzati dal re con flagelli e nerbi a mangiare, contro la legge, carne porcina. |
2 טֹוב לָלֶכֶת אֶל־בֵּית־אֵבֶל מִלֶּכֶת אֶל־בֵּית מִשְׁתֶּה בַּאֲשֶׁר הוּא סֹוף כָּל־הָאָדָם וְהַחַי יִתֵּן אֶל־לִבֹּו | 2 Ma uno di loro, il primogenito disse: «Che cerchi, e che aspetti da noi? Siam pronti a morire, piuttosto che trasgredire le leggi date da Dio ai nostri padri ». |
3 טֹוב כַּעַס מִשְּׂחֹק כִּי־בְרֹעַ פָּנִים יִיטַב לֵב | 3 Irato dunque il re comandò che si accendesse il fuoco sotto alle padelle e caldaie di bronzo. Ed appena furono arroventate, |
4 לֵב חֲכָמִים בְּבֵית אֵבֶל וְלֵב כְּסִילִים בְּבֵית שִׂמְחָה | 4 comandò che a quegli che aveva parlato per primo fosse tagliata la lingua, strappata la pelle del capo, e mozze le cime delle mani e dei piedi, sotto gli occhi degli altri fratelli c della madre. |
5 טֹוב לִשְׁמֹעַ גַּעֲרַת חָכָם מֵאִישׁ שֹׁמֵעַ שִׁיר כְּסִילִים | 5 E quando era ormai reso del tutto impotente, comandò che, attizzato il fuoco, quegli che ancor respirava fosse abbrustolito nella padella; nella quale essendo lungamente straziato, gli altri con la madre a vicenda si esortavano a morir coraggiosamente, |
6 כִּי כְקֹול הַסִּירִים תַּחַת הַסִּיר כֵּן שְׂחֹק הַכְּסִיל וְגַם־זֶה הָבֶל | 6 dicendo: «Il Signore Dio vedrà la verità e si consolerà in noi, come dichiarò Mosè nel cantico della protesta: - E sarà consolato ne’ servi suoi - ». |
7 כִּי הָעֹשֶׁק יְהֹולֵל חָכָם וִיאַבֵּד אֶת־לֵב מַתָּנָה | 7 Morto dunque in questo modo quel primo, conducevano al ludibrio il secondo, e strappatagli la pelle del capo col capelli: gli domandavano se volesse mangiare, prima che essere piagato per tutto il corpo e in tutte le membra. |
8 טֹוב אַחֲרִית דָּבָר מֵרֵאשִׁיתֹו טֹוב אֶרֶךְ־רוּחַ מִגְּבַהּ־רוּחַ | 8 Ma egli rispose nella lingua de' padri suoi: «Non lo farò ». Perciò anch’egli alla sua volta soffrì i tormenti del primo; |
9 אַל־תְּבַהֵל בְּרוּחֲךָ לִכְעֹוס כִּי כַעַס בְּחֵיק כְּסִילִים יָנוּחַ | 9 e stando per esalare lo spirito, disse: « Tu ora, o scelleratissimo, ci fai perire alla vita presente; ma il re del mondo risusciterà nella vita eterna noi che saremo morti per le sue leggi ». |
10 אַל־תֹּאמַר מֶה הָיָה שֶׁהַיָּמִים הָרִאשֹׁנִים הָיוּ טֹובִים מֵאֵלֶּה כִּי לֹא מֵחָכְמָה שָׁאַלְתָּ עַל־זֶה | 10 Dopo di quello, fu torturato il terzo; appena richiesto, mise fuori la lingua, stese coraggiosamente le mani, |
11 טֹובָה חָכְמָה עִם־נַחֲלָה וְיֹתֵר לְרֹאֵי הַשָּׁמֶשׁ | 11 e disse: « Dal cielo le ho ricevute; ma per la legge di Dio lo ora le disprezzo, perchè da lui spero di riaverle ». |
12 כִּי בְּצֵל הַחָכְמָה בְּצֵל הַכָּסֶף וְיִתְרֹון דַּעַת הַחָכְמָה תְּחַיֶּה בְעָלֶיהָ | 12 Ed il re, e quelli che erano con lui si maravigliavano del coraggio di un giovane il quale contava per nulla i tormenti. |
13 רְאֵה אֶת־מַעֲשֵׂה הָאֱלֹהִים כִּי מִי יוּכַל לְתַקֵּן אֵת אֲשֶׁר עִוְּתֹו | 13 Morto anche lui, tormentavano nella stessa maniera il quarto; |
14 בְּיֹום טֹובָה הֱיֵה בְטֹוב וּבְיֹום רָעָה רְאֵה גַּם אֶת־זֶה לְעֻמַּת־זֶה עָשָׂה הָאֱלֹהִים עַל־דִּבְרַת שֶׁלֹּא יִמְצָא הָאָדָם אַחֲרָיו מְאוּמָה | 14 il quale, vicino a morire, disse: « È bello che chi vien messo a morte dagli uomini abbia in Dio la speranza d’esser di nuovo risuscitato da luì ; ma la tua non sarà resurrezione alla vita ». |
15 אֶת־הַכֹּל רָאִיתִי בִּימֵי הֶבְלִי יֵשׁ צַדִּיק אֹבֵד בְּצִדְקֹו וְיֵשׁ רָשָׁע מַאֲרִיךְ בְּרָעָתֹו | 15 Fatto venire il quinto, lo torturavano. Ma egli, mirando in faccia il re, disse: |
16 אַל־תְּהִי צַדִּיק הַרְבֵּה וְאַל־תִּתְחַכַּם יֹותֵר לָמָּה תִּשֹּׁומֵם | 16 «Avendo fra gli uomini questa potestà, sebbene tu sii uomo corruttibile, fai quel che vuoi. Ma non credere che la nostra gente sia abbandonata da Dio; |
17 אַל־תִּרְשַׁע הַרְבֵּה וְאַל־תְּהִי סָכָל לָמָּה תָמוּת בְּלֹא עִתֶּךָ | 17 aspetta un poco, e vedrai la grande potenza di lui, come punirà te e la tua stirpe ». |
18 טֹוב אֲשֶׁר תֶּאֱחֹז בָּזֶה וְגַם־מִזֶּה אַל־תַּנַּח אֶת־יָדֶךָ כִּי־יְרֵא אֱלֹהִים יֵצֵא אֶת־כֻּלָּם | 18 Dopo lui, conducevano il sesto; e sul punto di morire, diceva: « Non t'ingannare. Noi per colpa nostra soffriamo queste cose, avendo peccato contro il nostre Dio; per questo cl accadono cose degne di ammirazione. |
19 הַחָכְמָה תָּעֹז לֶחָכָם מֵעֲשָׂרָה שַׁלִּיטִים אֲשֶׁר הָיוּ בָּעִיר | 19 Ma tu non credere di tentare impunemente di combattere contro Dio ». |
20 כִּי אָדָם אֵין צַדִּיק בָּאָרֶץ אֲשֶׁר יַעֲשֶׂה־טֹּוב וְלֹא יֶחֱטָא | 20 Era poi sopra modo ammirabile e degna della memoria del buoni la madre, la quale, vedendosi in un sol giorno perire sette figliuoli, lo sopportava di buon animo per la speranza che aveva in Dio. |
21 גַּם לְכָל־הַדְּבָרִים אֲשֶׁר יְדַבֵּרוּ אַל־תִּתֵּן לִבֶּךָ אֲשֶׁר לֹא־תִשְׁמַע אֶת־עַבְדְּךָ מְקַלְלֶךָ | 21 Li esortava da forte ad uno ad uno, nella lingua paterna; e ripiena di sapienza, unendo alle tenerezze di donna un coraggio da uomo, |
22 כִּי גַּם־פְּעָמִים רַבֹּות יָדַע לִבֶּךָ אֲשֶׁר גַּם־ [אַתְּ כ] (אַתָּה ק) קִלַּלְתָּ אֲחֵרִים | 22 diceva loro: « Io non so come siate comparsi nel mio seno; non io Infatti v’ho dato e spirito e anima e vita; nè lo ho formato le membra di ciascuno di voi. |
23 כָּל־זֹה נִסִּיתִי בַחָכְמָה אָמַרְתִּי אֶחְכָּמָה וְהִיא רְחֹוקָה מִמֶּנִּי | 23 Ma il creatore del mondo, che ha disposta la nascita dell’uomo, ed a tutte le cose ha dato origine, renderà a voi di nuovo misericordiosamente l’anima e la vita, poiché ora per le sue leggi non vi curate di voi medesimi ». |
24 רָחֹוק מַה־שֶּׁהָיָה וְעָמֹק ׀ עָמֹק מִי יִמְצָאֶנּוּ | 24 Antioco allora, credendosi disprezzato, e che quella voce lo rimproverasse, rimanendo ora il più giovane dei figli, non solo con le parole lo esortava, ma anche con giuramento affermava che lo farebbe ricco e felice e che se rinunzlasse alle patrie leggi lo Avrebbe per amico, e gli fornirebbe tutto quel che gli abbisognasse. |
25 סַבֹּותִי אֲנִי וְלִבִּי לָדַעַת וְלָתוּר וּבַקֵּשׁ חָכְמָה וְחֶשְׁבֹּון וְלָדַעַת רֶשַׁע כֶּסֶל וְהַסִּכְלוּת הֹולֵלֹות | 25 Ma siccome da queste cose il giovane non si lasciava adescare, il re chiamò la madre, e voleva persuaderla a salvar il figliuolo. |
26 וּמֹוצֶא אֲנִי מַר מִמָּוֶת אֶת־הָאִשָּׁה אֲשֶׁר־הִיא מְצֹודִים וַחֲרָמִים לִבָּהּ אֲסוּרִים יָדֶיהָ טֹוב לִפְנֵי הָאֱלֹהִים יִמָּלֵט מִמֶּנָּה וְחֹוטֵא יִלָּכֶד בָּהּ | 26 Avendola egli esortata con parola, promise che persuaderebbe il figlio suo. |
27 רְאֵה זֶה מָצָאתִי אָמְרָה קֹהֶלֶת אַחַת לְאַחַת לִמְצֹא חֶשְׁבֹּון | 27 Pertanto, inclinata su lui, irridendo il crudele tiranno, disse nella lingua paterna: « Figlio mio, abbi pietà di me, che t’ ho portato per nove mesi in seno, e per tre anni t'ho dato latte, e t'ho nutrito, e condotto a questo punto. |
28 אֲשֶׁר עֹוד־בִּקְשָׁה נַפְשִׁי וְלֹא מָצָאתִי אָדָם אֶחָד מֵאֶלֶף מָצָאתִי וְאִשָּׁה בְכָל־אֵלֶּה לֹא מָצָאתִי | 28 Ti prego, figliuolo, guarda il cielo e la terra, e tutto quel che contengono, ed intendi che, essi e la stirpe degli uomini, li ha fatti Iddio dal nulla. |
29 לְבַד רְאֵה־זֶה מָצָאתִי אֲשֶׁר עָשָׂה הָאֱלֹהִים אֶת־הָאָדָם יָשָׁר וְהֵמָּה בִקְשׁוּ חִשְּׁבֹנֹות רַבִּים | 29 Così avverrà che tu non tema questo carnefice; ma fatto degno imitatore de’ tuoi fratelli, tu riceva la morte, si che lo ti riabbia insieme ai tuoi fratelli nel giorno della misericordia ». |
| 30 Mentre essa ancora parlava, disse il giovinetto:«Chi aspettate? non obbedisco ai comandi del re, ma a quelli della legge che ci fu data per mezzo di Mosè. |
| 31 Tu poi, che ti sei fatto inventore di tanti mali contro gli Ebrei, non sfuggirai alla mano di Dio. |
| 32 Noi veramente soffriamo queste cose pei nostri peccati ; |
| 33 ma sebbene il Signore Dio nostro, per castigarci e correggerci, si sia per un po’di tempo sdegnato con noi, pure di nuovo si riconcilierà co * suoi servi. |
| 34 Tu poi, o scellerato, il più malizioso degli uomini, non tl gonfiare di vana speranza così sfogandoti contro i suoi servi, |
| 35 perchè non sci ancora sfuggito al giudizio dell’onnipotente Iddio che tutto vede. |
| 36 I miei fratelli, sopportato un breve dolore, sono entrati nell’alleanza dell’eterna vita; ma tu per divino giudizio pagherai giuste pene della tua superbia. |
| 37 Io, al pari dei miei fratelli, do la vita ed il corpo per le patrie leggi, pregando che Dio torni al più presto propizio alla nostra gente, e che tu fra i tormenti e le percosse riconosca esser egli il solo Dio. |
| 38 In me, e ne' miei fratelli avrà fine lo sdegno dell' Onnipotente, che giustamente s’era aggravato su tutta la nostra nazione ». |
| 39 Allora il re, acceso di collera, infierì su lui più crudelmente che sugli altri, non potendo sopportare d’esser deriso. |
| 40 Così anche questi morì senza macchia, fidando in tutto nel Signore. |
| 41 In ultimo, dopo i figli, fu uccisa anche la madre. |
| 42 Ed ora di sacrifici e di crudeltà eccessive s’è detto abbastanza. |