Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 2


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 PERCIÒ, conviene che vie maggiormente ci atteniamo alle cose udite, che talora non ce ne allontaniamo.1 Fa perciò di mestieri, che noi tanto maggior attenzione prestiamo alle cose udite, affinchè per disgrazia non ci perdiamo.
2 Perciocchè, se la parola pronunziata per gli angeli fu ferma; ed ogni trasgressione e disubbidienza ricevette giusta retribuzione;2 Imperocché se la parola pronunziata dagli Angeli fu stabile, e qualunque prevaricazione, e disubbidienza ricevè la giusta retribuzione della mercede:
3 come scamperemo noi, se trascuriamo una cotanta salute, la quale, essendo cominciata ad essere annunziata dal Signore, è stata confermata presso noi da coloro che lo aveano udito?3 Come averemo noi scampo, se poco conto faremo di una salute si grande? La quale principiato avendo ad essere annunziata dal Signore, è stata a noi confermata da quegli, che l'avevano udito,
4 Rendendo Iddio a ciò testimonianza, con segni, e prodigi, e diverse potenti operazioni, e distribuzioni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà?4 Concorrendo con la loro testimonianza quella di Dio per mezzo dei segni, e de' prodigj, e de varj miracoli, e de doni dello Spirito santo distribuiti secondo la sua volontà.
5 Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo.5 Imperocché non agli Angeli assoggettò Dio il mondo futuro, di cui parliamo.
6 Ma alcuno ha testimoniato in alcun luogo, dicendo: Che cosa è l’uomo, che tu ti ricordi di lui? o il figliuol dell’uomo, che tu ne abbia cura?6 Or uno protestò in certo luogo, dicendo: che è l'uomo, che tu di lui ti risovvenga, od il figliuolo dell'uomo, che tu vada a visitarlo?
7 Tu l’hai fatto per un poco di tempo minor degli angeli; tu l’hai coronato di gloria e d’onore, e l’hai costituito sopra le opere delle tue mani; tu gli hai sottoposto ogni cosa sotto i piedi.7 Lo hai fatto per alcun poco inferiore agli Angeli: lo hai coronato di gloria, e di onore: e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani.
8 Perciocchè, in ciò ch’egli gli ha sottoposte tutte le cose, non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma pure ora non vediamo ancora che tutte le cose gli sieno sottoposte.8 Le cose tutte hai tu soggettate ai piedi di lui. Or quando egli ha soggettate a lui tutte le cose, nulla cosa ha lasciato a lui non soggetta. Adesso però non veggiamo ancora soggette a lui tutte le cose.
9 Ben vediamo però coronato di gloria e d’onore, per la passione della morte, Gesù, che è stato fatto per un poco di tempo minor degli angeli, acciocchè, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti9 Ma quel Gesù, che per alcun poco fu fatto inferiore agli Angeli per la passione della morte lo veggiamo coronato di gloria, e di onore: onde per grazia di Dio gustasse per tutti la morte.
10 Perciocchè, egli era convenevole a colui, per cagion di cui, e per cui son tutte le cose, di consacrare per sofferenze il principe della salute di molti figliuoli, i quali egli avea da addurre a gloria.10 Imperocché era conveniente, che quegli, per cui (sono) tutte le cose, e per opera di cui (son) tutte le cose, il quale molti figliuoli avea condotti alla gloria, perfezionasse per via de' patimenti il condottiere della loro salute.
11 Perciocchè, e colui che santifica, e coloro che son santificati son tutti d’uno; per la qual cagione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:11 Imperocché e il santificatore, e i santificati (son) tutti da una sola cosa. Per lo che non ha rossore di chiamargli fratelli, dicendo:
12 Io predicherò il tuo nome a’ miei fratelli, io ti salmeggerò in mezzo della raunanza.12 Annunzierò il nome tuo ai miei fratelli: canterò laude a te in mezzo alla Chiesa.
13 E di nuovo: Io mi confiderò in lui. E ancora: Ecco me, ed i fanciulli che Iddio mi ha donati13 E di nuovo: io mi affiderò a lui. E di nuovo: eccomi, io, e i miei figliuoli, che Dio mi ha dati.
14 Poi dunque che que’ fanciulli parteciparono la carne ed il sangue, egli simigliantemente ha partecipate le medesime cose; acciocchè per la morte distruggesse colui che ha l’imperio della morte, cioè il diavolo;14 Perché adunque i figliuoli hanno comune la carne, ed il sangue, egli pure partecipò similmente alle medesime cose: affin di distruggere, morendo, colui, che avea della morte l'impero, cioè il diavolo:
15 e liberasse tutti quelli che, per il timor della morte, eran per tutta la loro vita soggetti a servitù.15 E affin di liberare coloro, i quali pel timor della morte stavano in ischiavitù per tutta quanta la vita.
16 Poichè certo egli non viene in aiuto agli angeli, ma alla progenie d’Abrahamo.16 Imperocché in nessun luogo assunse gli Angeli, ma assunse il seme d'Abramo.
17 Laonde è convenuto ch’egli fosse in ogni cosa simile a’ fratelli; acciocchè fosse misericordioso, e fedel sommo sacerdote, nelle cose appartenenti a Dio, per fare il purgamento de’ peccati del popolo.17 Laonde egli dovette essere totalmente simile ai fratelli, affinchè pontefice divenisse misericordioso, e fedele presso Dio, affinchè espiasse i peccati del popolo.
18 Perciocchè in quanto ch’egli stesso, essendo tentato, ha sofferto, può sovvenire a coloro che son tentati18 Imperocché dall'aver egli patito, ed essere stato tentato, egli può altresì porger soccorso a coloro, che sono tentati.